martedì 28 luglio 2009

Elisir d'amore per.......L. C.....il poeta della malinconia.




.........c'è un vecchio cortile a Venezia
dove vanno a finire i ricordi
se hai voglia di quella carezza
ti ci porto perché sono verdi
gli alberi di quella sera
la luna che c'era e non c'era .......
R. Vecchioni : Leonard Cohen



"La poesia è la prova della vita. Se la tua vita arde, la poesia è la cenere".

(Leonard Cohen)





"Certo che è difficile produrre parole per vivere in eterno, ma è un compito molto più agevole di chi deve produrre sudore per poter sopravvivere. Quando sento un artista lamentarsi, mi viene voglia di aprire il cassetto e tirare fuori una pistola! Il problema è che noi tutti consideriamo l’arte assai più di quello che effettivamente è. Dovremmo limitarci a produrre e lasciare che sia l’amore della gente l’unico vero giudice. Il resto è autocommiserazione, vanità danzante, egocentrismo, preoccupazioni inutili. L’arte non è religione, e lamentarsi è eccessivo e irrazionale".

La malinconia è di diritto, una qualità o uno stato d’animo .E come essa non è uno stato patologico ed eccezionale, non una malattia del corpo e dello spirito, non la si definisce solo per “mancanza” .Non è un “ospite inquietante” dell'anio ma ne rappresenta la parte più intima, nascosta, appartata e meditativa.
La malinconia non è neanche asociale ma ha con la società un rapporto selettivo,biunivoco ed aristocratico anche se possono sembrare fattualmente e concettualmente incompatibili.Il nostro pensare non può liberarsi mai del tutto dalle sue tonalità malinconiche pena la sua immobilità e afasia .Ha la necessità di riconoscere la sua duplice declinazione – quella , negativa , della ‘tristizia’, dell’acedia e quella ,positiva, della consapevolezza profonda della finitezza, situandole una nella sfera dello ’inautentico’ , dell’improprio e l’altra in quella dell’esistenza ‘autentica e propria’.

Mauro Orlando




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