domenica 26 luglio 2009

Elisir d'amore per .......una assenza dolorosa.

...nel ricordo di un giorno del dolore e della perdita fraterna e nella speranza di un incontro filiale nella gioia dell' eternità ...
" ...il mondo è profondo,
è più profondo del pensiero del giorno
profondo è il suo dolore" (Nietzsche)
Dalla notte , dal cuore della notte siamo avvertiti "il mondo è profondo", "più profondo del pensiero del giorno, perchè il pensiero del giorno non riesce a pensare la profondità del dolore che è nel cuore del mondo e degli uomini mortali.
Ma c'è qualcosa che è più profondo del dolore , ed è la gioia di vivere.
Ma la gioia di vivere aspira, vuole, pretende profondità e eternità, eternità per tutto , anche per il dolore.
"ogni piacere vuole Eternità...
profoda eternità"
Ma la gioia diventa salvezza anche dal dolore solo per colui che lo porta e sopporta vivendo.
E' la salvezza di Edipo ,l'uomo del dolore e della conoscenza umana ma eterna non solo in un oltremondo con Dio ma anche nel mondo con gli uomini.



Ma che razza di Dio c'è nel cielo

L'infinito silenzio sopra un campo di battaglia
quando il vento ha la pietà di accarezzare;
l'inspiegabile curva della moto di un figlio
che a vent'anni te lo devi scordare...
Sentire d'essere noi le sole stelle sbagliate
in questa immensa perfezione serale;
e non capirci più niente nel viavai di messia
discesi in terra per semplificare.
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di guitto mascherato da Signore sta giocando col nostro dolore?
Ma che razza di disperato, disperato amore,
lo potrà mai consolare?

Aprire gli occhi e morire in un fruscio di farfalla
neanche il tempo di una ninna nanna;
l'idiozia della luna, la follia di sognare,
la sterminata noia che prova il mare;
e a questa assurda preghiera di parole, musica, colori,
che Gli continuiamo a mandare,
non c'è nessuna risposta,
salvo che è colpa nostra e che ci dovevamo pensare.

Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore,
può tagliare la notte e il dolore?
Ma che razza di disperato, disperato amore più di questo
respirare, più di tutto lo strisciare?
più di questo insensato dolore?

Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di buio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore
più di questo insensato dolore?
Ma che razza di Dio c'è nel cielo?
Ma che razza di buio c'è nel cielo?
Ma che razza di disperato, disperato amore più
di questo non capire, non sapere sbagliare e lasciarsi perdonare?
Ma chi è l'altro Dio che ho nel cuore?
Ma che razza d'altro Dio c'è nel mio cuore,
che lo sento quando viene,
che lo aspetto non so come
che non mi lascia mai,
non mi perde mai e non lo perdo mai
di Roberto Vecchioni

1 commento:

Montecristo ha detto...

Anche se è impossibile riuscire a raggiungerti in quel dolore di cui tu solo puoi conoscere l'infinita dimensione, sto cercando di avvicinarmi.
Ciao, libraio folle.
Montecristo