lunedì 13 luglio 2009

Elisir d'amore per .......una leggera e dolce nostalgia.

In questi giorni a Verona all'Arena aleggiavano 'spettri' benevoli di tempi belli e giovani......una leggera "nostalgia" degli anni che sognavamo la "California" insieme al 'dolce' James Taylor a Bob Dylan...Baez e i Rolling Stones.



Io penso che la nostalgia, insieme alla malinconia, fondamentalmente sia un sentimento positivo. Come tutti i sentimenti sono impulsi che ci fanno vivere, che ci spingono in qualche modo nel futuro. Altrimenti saremmo completamente impassibili e sempre immobili. Non ci muoveremmo mai. In più la nostalgia o la malinconia, che è dentro la nostalgia, ha un doppio, una doppia tensione. Da una parte la tensione verso il ritorno a casa, che è “il nostos” di Ulisse. Ulisse piange sulla spiaggia di Calipso, perché vuole tornare a casa. Cosa vuol fare? Vuole tornare alla moglie, all'olivo nel quale ha scavato il letto nuziale. Il fine, il telos, direbbero i Greci, della nostalgia è quello: tornare all'olivo, perché Ulisse lì ha scavato il suo letto di nozze. E l'Odissea finisce, in un certo senso, con il ramo d'ulivo come segno di riconoscimento e smascheramento e riconoscimento dell’identità tra Penelope e Ulisse.. Finché lui non parla di questo, di come ha scavato, intagliato il letto matrimoniale dall'ulivo, Penelope non lo riconosce. Quando lui rivela questo particolare, a Penelope le si sciolgono le ginocchia e diventa nella similitudine di Omero come un naufrago che arriva finalmente alla riva. Cioè Penelope diventa come Ulisse, proprio alla fine. Quindi questo è un impulso della nostalgia, quello di tornare a casa, all'ulivo. L'altro impulso invece (nostalgia significa male del ritorno nostos-algos, in greco) è quello di andare via, cioè nostalgia verso l'ignoto o il già-conosciuto. Nella scena dell'Ade, quando Ulisse tenta di abbracciare la madre, la madre gli parla della morte, e Tiresia gli profetizza il futuro dicendogli:
"Tu tornerai a casa, ucciderai i pretendenti, ti ricongiungerai con tua moglie - e via di seguito, però non è finita lì. "Poi devi partire per una pena infinita, un ultimo viaggio", dice.
E cosa deve fare Ulisse in questo ultimo viaggio, Ulisse, Deve prendere un remo, se lo deve mettere sulle spalle, e deve viaggiare all'infinito, finché non arriva in un paese, dove non conoscono i remi, che sono "ali alle navi" .

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