mercoledì 1 luglio 2009

Elisir d'amore per .......due "eccellenze" irpine.


Il mondo non era ancora

entrato nella tempesta delle finzioni,

tutto sembrava vero

miserabilmente o felicemente intero.

Ogni cuore, ogni paese

ogni luogo in cui c’era la vita


era una piccola tavola imbandita.

di franco arminio





Caro Franco,

ringrazio tutti voi della comunità provvisoria , della proloco, Franco Dragone e i suoi straordinari compaesani e il loro “alcalde” Luigi. Il”paese dei coppoloni” è stata una scoperta per me, che l’avevo sempre e solo indagato di sotto , di lato e di fronte..ma mai da sopra.Per favore dai un vero abbraccio a tutti quelli che hanno lavorato per questo sogno lungo sette giorni. Prima o poi mi diruperò sul serio involandomi come un uccello dalla rupe di Cairano.Credo che sia importante abitare un paese, anche nella sua assenza perenne , con la presenza, anche temporanea. Del resto i nostri sono luoghi anche dell’immaginazione , e perciò una volta abitati ce li portiamo con noi, li teniamo in vita. Credo che il lupo che è in noi , nella sua terra ha messo al riparo, nascosto l’osso, per questo forse le chiamiamo terre dell’osso. Ma le mie sono considerazioni dell’immaginario , grazie a tutti voi che avete così concretamente permesso questa settimana d’incontro. E talvolta anche di scontro..Sul Formicoso , penso che dovremmo unire alla voce popolare anche qualche voce istituzionale, trovare una rappresentanza nei luoghi della “democrazia parlamentare”. Non possiamo solo essere una voce nel vento . Occorre che questa voce arrivi da qualche parte. Intanto grazie di tutto. Mi spiace per le piccole tensioni, ma io sono abituato a fare le cose in un modo un po’ più “protetto” soprattutto quando le cose partono da rapporti personali, di modo da arrivare a piccoli miracoli (almeno per me) come quello accaduto Domenica sera. Potere leggere quelle storie e cantare quelle canzoni in quel silenzio , buio ,vento , e balle di paglia, quasi in balia del dirupo e delle vecchie taverne arcaiche che si aprono come bocche di botti nella discesa della notte, il cimitero sempre aperto, luci e defunti fra noi ,e questa bellissima gente disposta ad ascoltare e il vecchio suonatore di quattrobassi di Cairano che sa girare la quadriglia come si usava nelle aie, insomma tutto questo è stato un piccolo prezioso miracolo di semplicità.Mi scuso con quelli cui ho contrastato l’occhio fotografico del telefonino e dei moderni dispositivi, ma davvero credo che le stelle si facciano sentire meglio senza stare continuamente a imitarle coi nostri piccoli flash..e poi credo che la memoria sia più durevole del pixel digitale. Spero che non si creino malintesi sulla mia assenza alle ore 17 al Formicoso. Io ero 800 metri più sotto, registrando una cosa che farà arrivare un po’ di Formicoso anche a chi non l’ha mai visto. Abbiamo finito un po’ tardi, ma alle 19 ero lì sopra, con i fidi compari della “banda della posta”.Un leggero acquazzone aveva già portato via tutti …Ma sono zone ventose e tutto qui in un attimo come appare scompare. Con affetto. grazie a tutti. A molto presto.

Vinicio

Nessun commento: