lunedì 27 luglio 2009

Elisir d'amore per .......Quinto .Orazio Flacco

lettera improbabile a Quinto Orazio Flacco
(Venosa, 65 a.C - 8 a.C.)
Poeta Latino Contemporaneo ed amico di Virgilio

“ma tu non sei mai stato un visionario.eccentrico, imprevedibile, sì- ma non un visionario.....voi poeti latini, nell’insieme, eravate più bravi nella riflessione e nella ruminazione che nella congettura. Per il buon motivo che l’Impero era già vasto quanto bastava per mettere a dura prova l’immaginazione “



a Mecenate, la misura delle cose


Come mai, Mecenate,
nessuno, nessuno vive contento
della sorte che sceglie
o che il caso gli getta innanzi
e loda chi segue strade diverse?

'Fortunati i mercanti',
esclama il soldato oppresso dagli anni
e con le membra rotte da tanta fatica;
'Meglio la vita militare',
ribatte il mercante sulla nave in balia dei venti,
'Che vuoi? si va all'assalto
e in breve volgere di tempo
ti rapisce la morte o
ti arride la vittoria.'
Quando al canto del gallo
batte il cliente alla sua porta,
l'esperto di diritto invidia il contadino;
quell'altro invece, tratto a viva forza
di campagna in città a testimoniare,
proclama che solo i cittadini sono felici......
.....Ecco perché solo di rado s'incontra chi dica
d'essere vissuto felice
e, pago del tempo trascorso,
esca di vita come un convitato sazio.


Nell'armadio ritroviamo un vecchio giradischi, di quelli con cui si ascoltava la musica non troppi anni fa. La sua visione può richiamarci nostalgia, ricordi, o nulla di tutto questo. Comunque, ciò che di fronte a un oggetto simile non possiamo non provare è un senso di obsolescenza: lo vediamo sorpassato e ormai inutile. C'è da scommettere che, se vedessimo lo stesso oggetto esposto nella teca di un museo di arte contemporanea o come soggetto di un quadro di pop art, il senso di obsolescenza si trasformerebbe in qualcos'altro. Perché? La risposta non è difficile: un oggetto diviene obsoleto quando non serve più allo scopo per cui è stato costruito. Ma l'arte non persegue uno scopo direttamente pratico e, quindi, non si consuma come si consumano gli oggetti d'uso quotidiano: nulla nell'arte passa completamente di moda. Neanche davanti alla statua più antica e allo stile più arcaico proviamo la stessa sensazione di obsolescenza che riscontriamo davanti ad un oggetto che ha perso la sua utilità pratica: in una statua dell'antichità possiamo cogliere un altro modo di guardare il mondo, e non ci appare come un oggetto obsoleto. E' come se nell'arte il tempo si fermasse, mentre gli oggetti d'uso pratico invecchiassero in maniera inesorabile. cosa dire dell'arte delle parole ..... della poesia e di quella espressa nelle cosidette "lingue morte".........mistero.

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