lunedì 30 giugno 2008

Leonard Cohen : un poeta foreverer.

Choen è un poeta prima ancora d'essere un cantautore: contemporaneo di Dylan, anche se leggermente piu giovane non é nè la ricerca della trasgressione o l'esplorazione musicale a renderlo speciale; è la sua spiritualità ad esaltarlo sopra la massa di comuni autori. Anche in Susanne, un vero inno al desiderio è capace di evocare immagini uniche riuscendo a tirare dentro per sino il lato umano di Cristo; sempre restando sul filo del dire e non dire come un velo che pur coprendo la realtà non ci nasconde del tutto il sogno che ci attende oltre.Un poeta è colui che ardisce di poter toccare il corpo della donna con la mente e che come Cristo a tutti gli "annegati" del mondo consiglia di "essere marinai finche il mare non li libererà".

" And you want to travel with her,
And you want to travel blind,
And you know that you can trust her,
For she's touched your perfect body with her mind"


SUZANNE

Nel suo posto in riva al fiume Suzanne

ti ha voluto accanto e ora ascolti andar le barche

ora vuoi dormirle accanto

si lo sai che lei è pazza

ma per questo sei con lei e ti offre il the e le arance che ha portato dalla Cina

e proprio mentre stai per dirle che non hai niente da offrirle

lei è già sulla tua onda

e fa il fiume ti risponda che da sempre siete amanti.

E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle

insieme ciecamente

perchè sai che le hai toccato il corpo

il suo corpo perfetto con la mente.

E Gesù fu marinaio finchè camminò sull’acqua

e restò per molto tempo a guardare solitario dalla sua torre di legno

e poi quando fu sicuro che soltanto agli annegati fosse dato di vederlo disse: Siate marinai finchè il mare vi libererà.

E lui stesso fu spezzato ma più umano abbandonato nella nostra mente

lui non naufragò.

E tu vuoi viaggiarle insieme

vuoi viaggiarle insieme ciecamente

forse avrai fiducia in lui perchè ti ha toccato il corpo con la mente.

E Suzanne ti da la mano,

ti accompagna lungo il fiume,

porta addosso stracci e piume presi in qualche dormitorio

il sole scende come miele su di lei donna del porto

e ti indica i colori tra la spazzatura

e i fiori scopri eroi tra le alghe marce

e bambini nel mattino che si sporgono all’amore

e si sporgeranno sempre

e Suzanne regge lo specchio.

E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle

insieme ciecamente perchè sai che ti ha toccato il corpo

il suo corpo perfetto con la mente.

Indimenticabile versione di Fabrizio De Andrè


Susanne

domenica 29 giugno 2008

Un segno di "memoria" e di "accoglienza"

Porta di Lampedusa
........Porta d'Europa

"ho perso la parola, il suono"



Ho perso la parola il suo suono

La lacrima il suo sapore

il sorriso il suo smalto
Mani di sassi seppellirono
L’ultima radice
Ai piedi dell’oblio
Rimane l’ombra errante
Sudore dei venti
Spezzato tra scirocco e maestrale
Su onde senza faro né porto











Progetto di un monumento dedicatoalla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare.
Amani, Arnoldo Mosca Mondadori, Alternativa Giovani e la Comunità di Koinonia sono promotori del progetto di un monumento dedicato alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare. L'opera di Mimmo Paladino è una porta di quasi cinque metri di altezza e di tre metri di larghezza, realizzata in ceramica refrattaria. Significato fondamentale di quest’opera è quello di consegnare alla memoria quest'ultimo ventennio in cui abbiamo visto migliaia di migranti morire in mare, in modo disumano, nel tentativo di raggiungere l'Europa, una strage senza testimoni, spesso senza sepoltura e quindi senza pietà. L'intento è quello di consegnare alle generazioni future, che passeranno da Lampedusa, un simbolo che aiuti a non dimenticare e che inviti a una meditazione laica, come religiosa.

Legittimità e legalità


29 giugno 2008, la stampa.
Legittimità e legalità
di Barbara Spinelli

"Se, come ha scritto Carlo Federico Grosso su questo giornale, «il barometro della legalità in Italia segna tempesta», vuol dire che qualcosa di grave sta succedendo, nel governo e nella coscienza dei cittadini: qualcosa che guasta il rapporto che ambedue hanno con il diritto e la giustizia, che li rende indifferenti alle continue capricciose riscritture di leggi e competenze. Qualcosa che inquina non solo il nostro rapporto con la democrazia ma anche la domanda, diffusa, di stabilità e sicurezza delle istituzioni. Piano piano ci stiamo abituando all'idea, ingannevole, che un governo durevole con vasta maggioranza sia sinonimo di stabilità. Che un esecutivo capace di decidere (o decisionista) sia possibile solo indebolendo istituzioni e fonti di diritto altrettanto centrali per lo Stato (Csm, magistratura)......" (leggi tutto)

sabato 28 giugno 2008

Ordine pubblico o xenofobia?

"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via, un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."
Cesare Pavese



Perchè un "leghista" non ama essere considerato un "razzista"? Uno dei tanti "misteri" italiani.


"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perchè rubacchiavano.
poi vennero aprendere gli ebrei e stetti zitto, perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali. e fui sollevato, perchè mi erano fastidiosi.
Poi vennero aprendere i comunisti . e io non dissi niente, perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".
Bertold Brecht, 1931

venerdì 27 giugno 2008

Springsteen: "I'm on fire"


La canzone che ha particolarmente emozionato l'ultimo concerto di San Siro è: I'm on fire di Bruce Springsteen, datata 1984.
I'm on fire è un brevissimo capolavoro di quella intima e lirica eleganza della quale il Boss è maestro assoluto.


Hey little girl is your daddy home

Did he go away and leave you all alone
I got a bad desire
I'm on fire
Tell me now baby is he good to you
Can he do to you the things that I do
I can take you higher
I'm on fire

Sono in Fiamme

Ehi ragazzina tuo padre è in casa?

È uscito e ti ha lasciata tutta sola?

Ho una voglia matta

Sono in fiamme

Ora dimmi baby fa da bravo con te?

Può farti le cose che faccio io?

Posso portarti al settimo cielo

Sono in fiamme

La prima volta che la ascolti lascia un po' interdetto: la batteria velocissima ma estremamente delicata, la tastiera dal suono obsoleto ed un ossessivo arpeggio di chitarra introducono la voce, bassa; neanche il tempo di entrarci in sintonia, che i 2:41 sfumano via, lasciandovi un po' in forse.


Sometimes it's like someone tooh a knife baby
edgy and dull and cut a six-inch valley
through the middle of my soul
At night I wake up with the sheets soaking wet
and a freight train running through the
middle of my head
Only you can cool my desire
I'm on fire

A volte è come se qualcuno prendesse un coltello, baby,

davvero affilato e incidesse un uno squarcio di 15 centimetri

proprio in mezzo alla mia anima

La notte mi sveglio con le lenzuola umide

e un treno merci che mi corre per la testa

Soltanto tu puoi raffreddare il mio desiderio

Sono in fiamme


E alla fine Springsteen ulula, ma non c'è aggressività perchè il Boss non è solo acceso: soffre, ama, ha voglia e paura, è spaccone, ma dolce, sicuro di sè, ma sa benissimo che senza quella donna è ben poco.. e ogni volta che premi play o sei a un concerto insieme a 70.000 persone, percepisci comunque uno stato d'animo diverso, che magari è il tuo o di tutti .




giovedì 26 giugno 2008

Onorevole lei!? ....ma mi facci il piacere.

"Aiutami, quella è diventata pericolosa"

Telefonata tra Silvio Berlusconi (B) e Agostino Saccà (S) del 12 settembre 2007. Il Cavaliere dice al dirigente Rai che gli vuole parlare di "due cose": la prima riguarda il senatore "calabrese eletto in Australia" e i metodi per contattarlo, la seconda l'attrice Antonella Troise.

B: Punto secondo, quella pazza della Antonella Troise...S: Sì.
B: Si è messa in testa che io la odio...S: Sì.
B: Che io ho bloccato la sua carriera artistica..S: Ma...
B: È andata a dire delle cose pazzesche in giro... Ti chiedo questa cortesia, di farle una telefonata...S: La chiamo...
B: E di dire: guarda che e, e, e... fissare un appuntamento, non lo so, dire che c'è qualche cosa, e di dire che io ti ho tolto la tranquillità perché sono un po' di settimane che continuo a dirti: io devo far lavorare la Troise...S: Va bene, la chiamo, la convoco...
B: Scusa, dille, sottolinea il mio ruolo attivo...S: Va bene.
B: Perché io continuo a dirglielo, ma lei dice pensa che io le sia di ostacolo addirittura, che è una cosa folle, io non sono mai stato di ostacolo a nessuno in vita mia in nessun campo... va bene, però è pazza e, quindi...S: Sì.
B: Fammi questa cortesia perché sta diventando pericolosa.S: Va bene...


mercoledì 25 giugno 2008

LAVORO: "percezione".....zero !


La personale fatica quotidiana. Da il film "Il posto dell'anima" di R. Milani


« L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra » P.P.Pasolini

P.P: Pasolini. Istintivo odio per lo Stato.


Abete.....ma chi è costui!

La nazionale italiana e il calcio è governato
da personaggi che non avrebbero la fiducia e la competenza neanche ad amministrare un condominio.La onestà civile e sportiva di Donadoni è stata comunque apprezzata dai tifosi che gli hanno manifestato stima e riconoscimento al suo ritorno in Italia. E per qual che vale , mi associo. Mi dispiace moltissimo che Lippi (persona che stimavo!) si sia prestato ad un gioco tanto subdolo quanto sporco. "Aih serva Italia"..... povero calcio e poveri noi che amiamo entrambi........... "a prescindere" come diceva l'umano ,l'assurdo,il matto ,il dolce ,il saggio Totò!



doppio passo
Repubblica — 24 giugno 2008

L' abetese è una forma di linguaggio articolata e complessa, stordente e mimetica. L' ha inventata il penultimo democristiano del calcio, appunto Giancarlo Abete (l' ultimo è Matarrese, pure lui originale e dotto linguista), ed è lo strumento attraverso il quale capire (capire?) i destini azzurri. Il verbo preferito da Abete è «finalizzare»: ma in questo, purtroppo, Toni e Cassano non l' hanno seguito. Vediamo insieme qualche esempio di abetese classico. «Si tratta di una fisiologica alimentazione del versante comunicazionale» (cioè: normali conflitti dialettici con la stampa). «Resta da capire se si tratta di un calo di congiuntura o strutturale» (cioè: siamo alla frutta? Mi sa di sì). «E' la numerosità degli eventi concorsuali» (cioè: ci è andato tutto storto, porcaccia miseria che sfiga). «Non è giusto seguire una logica collegata a una dimensione di trasporto» (cioè: a Donadoni voglio pure bene, però lo devo mandare via lo stesso). «Con l' allenatore abbiamo un percorso da fare insieme sul piano del ragionamento» (cioè: dovrò trovare le parole giuste per cacciarlo, ma forse mi basteranno i tabellini delle partite).
MAURIZIO CROSETTI

I SICILIANI : La grande poesia d'amore.


" Pir meu cori allegrari,
chi multu longiamenti
senza allegranza e ioi d'amuri è statu,
mi riturno in cantari (...)
Poichè il mio cuore è allegro
che per lungo tempo
è stao senza allegranza e gioia d'amore,
io torno ora a cantare (...)
Giacomo da Lentini
..."Per chi si intereressi della nostra letteratura sarà avvincente ripercorrere nelle introduzioni l'elaborazione in Provenza (all'alba del XII sec.) di una concezione e di un galateo dell'amore, cui diedero parola emusica i trovatori, mettendo, a punto una prosodia e una metrica raffinate. La poesia trobadorica fu entusisticamente imitata in varie lingue, dal francese al tedesco al galego-portoghese:si pone sulla stessa scia la scuola siciliana, con caratteristiche condizionate dalla sua origine.Fu infatti Federico II di di Svezia, re di Sicilia e poi imperatore, a promuovere questo movimento poetico, così come aveva fatto, un secolo prima di lui, il Duca Guglielmo IX d'Aquitania per la Provenza" Cesare Segre
In occasione della pubblicazione di tre Meridiani mondadori "I poeti dell scuola siciliana".
A tale proposito pubblichiamo uno stralcio delle lezioni di R: Vecchioni sulla importanza della poesia d'amore provenzale e contemporaneamente della siciliana:

..."La poesia-canzone occitana si occupa anche di storia, guerra, società, ed è pur rabbia, scherzo, dileggio, quasi a reiterare lo spirito estroverso del giambo archilocheo: ma quasi sempre è lirica d’amore, e di un tal concetto d’amore, di un così particolare modo di esprimerlo da risultare unica e simbolica nonché antesignana dello Stil Novo, di Dante e Tetrarca.
L’amore provenzale è una "fides", un patto, un servaggio, una totale disponibilità spirituale dell’artista verso la "dama", in spregio ai sensi, in lode all’anima: costui, il trovatore, diventa di lei esclusivo cantore inaugurando un rapporto "servo-tiranno" con implicazioni di ogni tipo.
Questo amore è un’ascesa a perdersi senza confini: non il sesso, il possesso fan da termine, da fine, bensì lo sguardo, la promessa di un bacio quasi mai ottenuto. Ma termine non significa "senso"; perché il senso di questo singolarissimo corteggiatore sta in realtà nell’attesa, non nel risultato in sé, che è del tutto secondario. E’ come se il trovatore goda a prolungare il tempo di qualcosa che non avverrà mai nel cercare parole sempre più intense a descrivere il suo desiderio. La sola presenza di quell’essere magnifico e magnificato che non ha e che brama ha il potere di innalzarlo, purificarlo, fargli sentire la perfezione...."

martedì 24 giugno 2008

Edith Stein: sentire e strutture intersoggettive

Su Edith Stein, Emanuela Manfreda ha presentato una comunicazione al Seminario permanente di Etica pubblica dedicato a “Valori religiosi e valori politici” che si è tenuto a Roma il 14-16 giugno 2008, organizzato dal Centro studi filosofici di Gallarate - Servizio nazionale per il Progetto culturale.

Ecco il testo della comunicazione intitolata “Sentire e strutture intersoggettive: orientamento assiologico tra interiorità e trascendenza a partire da Edith Stein”:
WORD: e-manfreda-w.doc

RTF: e-manfreda-r.rtf
RTF: e-manfreda-r.rtf (clicca qui)

a proposito di.....maschera!

"Totò è ......una maschera nell'accezione piena del termine.....Il travestimento non serve a nasconderlo ma ogni volta a svelarlo meglio" Dario Fo

ma..........per quanto riguarda lo"statista" Berlusconi:
" La gente perbene non si mette in maschera" Totò
Giustizia
"Sta cambiando la CostituzioneE l'opposizione cosa aspetta?"
Intervista a Carlo Federico Grosso, di red leg
"Assistiamo a un'escalation continua. E' sotto ai nostri occhi: sono state progressivamente programmate limitazioni delle intercettazioni, meno notizie sui giornali in materia di indagini penali, sospensione dei processi, nuovo lodo Schifani a copertura...

lunedì 23 giugno 2008

Non puoi rendere cattolico Dio


“Non puoi rendere cattolico Dio”
Intervista a Carlo Maria Martini (”Europa”, 19.06.08): martini.pdf

domenica 22 giugno 2008

...a proposito di "regime".

“ Quando io adopero una parola,questa ha il significato che le voglio dare” Così il coniglio Humpty Dumty, in Alice nel paese delle meraviglie risponde ad Alice la quale protesta perché usa le parole in modo arbitrario: E quando cerca di convicerlo che non si può indicare con una parola qualcosa di diverso da ciò a cui si riferisce, il coniglio mette fine alla discussione ribattendo: “ Bisogna vedere chi comanda…ecco tutto


Nel panorama politico della opposizione giornalistica e politica si affacciano prepotentemente e con toni accalorati ed allarmati le parole "regime" "fascismo"..."strisciante" per definire alcuni gravi atteggiamenti e decisioni di Berlusconi e del suo governo. In questo momento non ci interssa il merito( che pure è importante) ma unicamente il linguaggio e le parole che si usano.I pulpiti sono tanti e non mancano vecchi e nuovi predicatori e fustigatori dei costumi patrii e castali !Quindi il problema si pone non solo per un cavillo semantico ma per una sostanza politica che condizione non solo le nostre convinzioni e analisi ma sopratutto le azioni che bisogna metter in campo per contrastare queste anamalie della politica nostrana a livello di cittadinanza individuale primaditutto o di cittadinanza istituzionale.di conseguenza.Le definizioni in questo caso danno il vero senso e la vera interpretazione del fenomeno Berlusconi e del "berlusconismo".Un regime, se di regime si tratta, ha come finalità di rendere l'individuo un tutt'uno con lo Stato trasformandolo in uomo-massa da mobilitare alla bisogna e con la propaganda .Il berlusconimo ,invece, non tenta di mobilitare ma di addormentare le coscienze, rendendole malleabili e disponibili ad una perdita della sovranità o alle graduali modificazioni dello stato di diritto,alcune delle quali ,anzi, risultano ai cittadini pragmatiche ed efficienti.E' "la democrazia senza democratici" come la definisce Dahrendorf. E il risultato di alcuni sondaggi pubblicati da autorevoli quotidiani confermano questa analisi e le sue conseguenze.Una democrazia senza o con pochi democratici si combatte,pertanto, non solo con delle sacrosante denuncie o allarmi.Ci obbliga non solo a esibire e richiamare nella nostra testa e nella società la democrazia delle "convinzioni" ma a mettere in campo nella concretezza del quotidiano la democrazia delle " responsabilita" individuali ,consapevoli ed attive. E' il problema cardine delle democrazie moderne che non si risolve con le grida "al lupo ,al lupo" o con le grande adunate liberatorie "una tantum" !E in questo caso il giusto uso delle parole è il primo atto responsabile e serio della democrazia aperta dei suoi cittadini e delle sue classi dirigenti .

sabato 21 giugno 2008

......adelante Quijote, cavaliere dalla triste figura!


« Viveva, or non è molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un hidalgo di quelli che hanno lance nella rastrelliera, scudi antichi, magro ronzino e cane da caccia. »


I vecchi sogni ,erano bei sogni, colorati,liquidi e leggeri,"matti"........non si sono avverati;
comunque li abbiamo avuti e vissuti profondamente!

Costituzione in pericolo!

"Può accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. Non è raro allora vedere delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente e disattenta, che agiscano in mezzo alla universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando le leggi, tiranneggiando a loro piacimento; tanto che non si può fare ameno di rimanere stupefatii nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo"
Alex de Toqueville, "La democrazia in America", 1835

giovedì 19 giugno 2008

...ancora "leggi-vergogna"!

" La cosa peggiore non è la violenza degli uomini malvagi, ma il silenzio degli uomini onesti"
Martin L. King

mercoledì 18 giugno 2008

siamo alle solite!

Non siamo noi ad essere antiberlusconiani.........

.........................è Berlusconi ad essere il solito Berlusconi!


..................................da "Statista"

ancora.......a "Caimano"


La riduzione al silenzio

"Dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea e al cospetto del popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. l'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità,vuole la calma laboriosa. Noi questa pace, questa calma laboriosa gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza se sarà necessario" Mussolini

"I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria. Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l'onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l'altro oggi si troverebbe a poter disapplicare."

Lettra al Senato del Presidente del Consiglio Berlusconi.

«Una rassicurante frustrazione» è la passione dominante in Italia, sostiene Giorgio Agamben. è il sentimento che prova chi è stato espropriato delle sue capacità espressive, è l´impulso di chi, «senza avere nulla per tirarsene fuori», si consegna a un silenzio dinanzi all´«intollerabile». è insostenibile in Italia lo stordito consenso a questa riduzione al silenzio, la quieta accettazione del vuoto di parole di un intero popolo di fronte al proprio destino.Non c´è dubbio che contribuiscano a questo sentimento il disincanto delle élites, la debolezza dell´opposizione politica, il rumore dei media, la narcosi di un corpo sociale frastornato da una comunicazione nebbiosa, truccata, prepotente. Per l´ultima prova di forza di Berlusconi – un déjà vu – non accade nulla di diverso."

Giuseppe D'avanzo, la Repubblica.

Una Milano ...da dimenticare!

Giorgio Bezzecchi, rom harvato, è l'autore dei versi in romanes del brano Khorakhané di Fabrizio De André.

"Senza commento, solo disgusto per i fanatici sostenitori di Creonte, leghisti, fasci e nazi-liberali; non solo hanno vinto, ma sanno - legalipocritamente - come creare i presupposti per il consenso"

MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce" dove venivano deportati gli zingari, una di quelle pagine di cui si è persa memoria. Le sirene e le macchine della polizia; loro, gli zingari, tutti in fila a mostrare i documenti; le cinque e mezzo del mattino di un giorno qualsiasi: brutti ricordi nella testa di Goffredo.
L'alba di questa mattina, Milano-Rogoredo, tra la tangenziale est, la ferrovia e sotto i cavi dell'alta tensione, campo nomade del comune - dunque autorizzato e censito -, quattro casette di legno, il resto roulotte e baracche, la kher, la casa della famiglia Bezzecchi, arrivati in Italia dalla Slovenia nel 1943 e qui, tra un campo e l'altro, giunti alla quinta generazione. Sono circa quaranta persone e tutti stamani sono sfilati uno per uno davanti a polizia, carabinieri e vigili urbani per declinare nome, cognome, generalità, stato civile. Ognuno ha mostrato il documento di identità e ad ognuno è stata fatta la fotocopia.
"Censimento dei rom", secondo il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, da dieci giorni super commissario per gli zingari con gli ampi poteri previsti dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio pubblicata in Gazzetta il 30 maggio. "Una schedatura umiliante" secondo Giorgio Bezzecchi, 47 anni, ragioniere, uno dei cinque figli di Goffredo, vicepresidente dell'Opera nomadi della Lombardia, fino all'anno scorso responsabile dell'Ufficio nomadi del Comune e adesso ricercatore presso l'università. "Quello che è successo stamani non era mai accaduto, è agghiacciante e tutti devono sapere, tutti..." insiste Bezzecchi.
Così mentre stamani a Roma veniva sgomberato un campo nomadi in zona Testaccio (anche qui con molte polemiche ma va detto che al tempo stesso il sindaco Alemanno sta convocando uno per uno i capifamiglia dei rom), a Milano si procedeva con la schedatura-censimento. I prefetti super commissari per i nomadi sono tre, Roma, Milano e Napoli dove però gli "sgomberi", per ora, sono stati fatti in un altro modo dalla camorra. Giorgio Bezzecchi non vive più al campo ma ieri sera, sapendo che ci sarebbe stato quello che definisce "blitz" si è fermato con il padre e le famiglie dei suoi quattro fratelli. "La nostra famiglia, tutta la nostra famiglia - spiega Bezzecchi - è italiana, abbiamo i documenti, lavoriamo, paghiamo le tasse, luce e acqua, i nostri figli vanno a scuola. In comune, dove ho lavorato per 23 anni, e in prefettura lo sanno perfettamente. Arrivare all'alba, circondare il campo e illuminarlo con le lampade, svegliarci e metterci in fila e fare la fotocopia del nostri documenti è stato molto più che umiliante. Sanno chi siamo, conoscono la famiglia Bezzecchi, mio padre è medaglia d'oro al valore civile. Perché questo blitz di evidente matrice razziale?".
E'un fatto che il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milano è proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano. "Sono arrivati alle cinque e mezzo - racconta Giorgio - hanno circondato il campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte per roulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato le case e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo. Io credo - aggiunge Bezzecchi - che tutti debbano sapere e capire cosa sta succedendo: sono italiano, sono cristiano e sono stato schedato in base alla mia razza. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani".
Con Bezzecchi proviamo a metterla così, che in fondo è solo un censimento, qualcosa di utile per affrontare una volta per tutte la questione rom, per conoscerli e quindi poter essere di aiuto a chi vuol vivere in Italia rispettando le regole. "Tanto per cominciare - risponde - noi siamo sinti italiani registrati all'anagrafe quindi non capisco cosa debbano censire visto che già esistiamo. Più in generale - lo dico perché ho lavorato per 23 anni all'Ufficio nomadi del comune di Milano - il censimento già esiste dei campi autorizzati. A Milano ci sono tra i 5 e i 5.500 nomadi". Una discriminazione, quindi, "anche se presentata come positiva".
Sessanta anni fa, ricorda Bezzecchi, usciva la rivista "La difesa della razza" di Guido Landra, furono approvate le prime leggi razziali, poi i primi rastrellamenti. "Mio nonno fu portato a Birkenau ed è uscito dal camino... Mio padre fu portato a Tossicia ed è tornato indietro. Stamani lo hanno svegliato all'alba e lo hanno messo in fila. Io oggi, italiano e sinti, dico vergogna".
(6 giugno 2008)
*
Giorgio Berzecchi,rom harvato
Cvava sero
po tutei keravajek
sano ot morii taha
jek jak kon kasta,
vasu ti baro neboavi ker.
Kon ovla so mutavla?
Kon ovla?Ovla kon ascovi;
me gava palan tadi,
me gavapalan bura ot croiuti.
Poserò la testa sulla tua spalla
e farò un sogno di mare
e domani un fuoco di legna,
perché l'aria azzurra
diventi casa.
Chi sarà a raccontare?
Chi sarà?Sarà chi rimane;
io seguirò questo migrare,
seguirò
questa corrente di ali.
Paolo
"So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto"

lunedì 16 giugno 2008

Briciole di elisir di ...amore.

Saffo


A me pare simile agli dei
quello che siede innanzi a te e ascolta
le dolci tue parole e l'avvincente riso.
Sobbalza nel petto il mio cuore.
Quando ti vedo ,
a me manca la voce,
si spezza la lingua, sottile fuoco
subito trascorre sulla pelle,
la vista si oscura,
rimbombano gli orecchi,
fluisce il sudore,
un tremito mi prende tutta,
più verde sono dell'erba,
e non sembra lontano
il morire;
ma,
ora che ti ho persa
non mi resta che sopportare.

da una nota del traduttore Simone Saglia
"....Credo che si debba ridimensionare la vulgata interpretazione che scorge in questi versi un esclusivo timbro romantico di un'anima lacerata da un impulso irrefrenabile di gelosia.In verità il sentimento che percorre la lirica di Saffo non è solo gelosia, ma anche compartecipazione al sentimento d'amore, una immedesimazione di lei nella situazione di una epifania in cui la spiritualità dell'amore (a me pare simile agli dei) convive con una reazione dei sensi accesi dalla bellezza"

Una Parola alla settimana.

Per uscire dallo stallo del nihilismo,del relativismo,del consumismo e del superficialismo bisogna rivalutare la ragione nel duplice senso di estenderla ma anche di liberarla dai sofismi e dalle verità assolute.


Relativismo

Professor Emanuele Severino, che cos’è oggi il relativismo?
«Quando si parla di relativismo ci si riferisce alla filosofia. E la Chiesa va innanzitutto ammirata perché anche in questa occasione, attraverso le parole di Ratzinger, mostra la propria capacità di capire il carattere decisivo della filosofia nella storia dell’uomo. Ma Ratzinger condanna il relativismo?
«Da decenni vado dicendo che la Chiesa sottovaluta la potenza del pensiero filosofico del nostro tempo e lo riduce, appunto, a semplice relativismo. Non riesce a scorgere la potenza concettuale che sta alla radice del relativismo e delle altre forme del pensiero contemporaneo».
Il cardinale ha parlato di «dittatura del relativismo» che non riconosce nulla come definitivo...
«Non si tratta di dittatura ma dell’invincibilità del pensiero del nostro tempo, che non è semplice scetticismo ingenuo e nemmeno semplice negazione dogmatica della verità, dell’etica e della realtà assolute».
Perché invincibilità?
«L’invincibilità è tale soltanto rispetto alla grande tradizione culturale dell’Occidente. Questo discorso invincibile lo si può sommariamente indicare così. Se esiste una verità eterna o un essere eterno, essi sono presenti ovunque: ora, nel passato, nel futuro; e in questo modo essi riempiono ogni vuoto, ovvero quello che deve esistere affinché ci possa essere divenire e storia».
…….«Tutto il discorso di Ratzinger è rigoroso e ripropone, anche a proposito del relativismo, una tematica ricorrente nelle encicliche e nei documenti ufficiali della Chiesa degli ultimi decenni. Ma la verità del cristianesimo è fede, e cioè è volontà che il mondo abbia un senso piuttosto che altri, i quali avrebbero lo stesso diritto di farsi valere. Questo fatto porta la fede in una pericolosa vicinanza alla volontà di potenza e alla violenza. Naturalmente al di là delle intenzioni, quasi sempre molto nobili, degli uomini di Chiesa».
…Ratzinger condanna il relativismo perché le cose e i valori di cui è portatore scompaiono presto...
«La Chiesa e tutta la nostra cultura affermano l’annientamento delle cose del mondo. Su questa persuasione, che è l’autentico omicidio ed enticidio originario, è inevitabile che si arrivi alla morte degli eterni e di Dio. Ma la follia più radicale sta proprio in quella persuasione che identifica le cose e il nulla, sicché la non-follia è l’apparire dell’eternità di ogni situazione, stato, istante del mondo. Il pensiero di Spinoza appartiene a quella follia, ma possiamo servirci di una sua grande affermazione che si legge nell’ Etica : "Sentimus experimurque nos aeternos esse", ossia: "Sentiamo e sperimentiamo di essere eterni". Ma l’eternità autentica non è quella di un padrone, creatore, demiurgo che domina le creature e il divenire».


sabato 14 giugno 2008

.....sarai pescatore di tutti gli uomini!

"Ed ecco il conferimento della missione: “Non temere! D’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc 5, 1–11). Anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli apostoli di prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare gli uomini al Vangelo – a Dio, a Cristo, alla vera vita. I Padri hanno dedicato un commento molto particolare anche a questo singolare compito. Essi dicono così: per il pesce, creato per l’acqua, è mortale essere tirato fuori dal mare. Esso viene sottratto al suo elemento vitale per servire di nutrimento all’uomo. Ma nella missione del pescatore di uomini avviene il contrario. Noi uomini viviamo alienati, nelle acque salate della sofferenza e della morte; in un mare di oscurità senza luce. La rete del Vangelo ci tira fuori dalle acque della morte e ci porta nello splendore della luce di Dio, nella vera vita. E’ proprio così – nella missione di pescatore di uomini, al seguito di Cristo, occorre portare gli uomini fuori dal mare salato di tutte le alienazioni verso la terra della vita, verso la luce di Dio".
Magdi Allam si è convertito al cattolicesimo "coram populi", Tony Blair pure, scrive Carlo Rossella che ci sta pensando anche Bush. Le conversioni al cattolicesimo sono belle e stupefacenti, ma sopratutto spettacolari. Nel momento in cui la Chiesa afferma il diritto della religione ad esserci nella sfera pubblica, personalità molto pubbliche si affidano con umiltà ostentata più ad una Chiesa "trionfante" che al Cristo dei poveri , dei normali e degli "ultimi".Riti mediatici in cui nessuno sente la necessità di manifestare pubblicamente,"Extra ecclesiam", i propri umani peccati perchè ,in fondo, la confessione è un fatto sempre comodamente privato! "Vizi privati e pubbliche virtù" che non allontanano il sospetto dei "sepolcri imbiancati" da una possibile ipocrisia! Questo accade con ostentata alterigia nella Chiesa "cattolica,apostolica ,romana" nello stesso tempo in cui drammaticamente masse affamate e sradicate si rivolgono, nel mondo arabo e non solo, all’Islam diventato la religione guerriera in cui i ricchi reclutano i poveri per le proprie vendette planetarie...con lo sconcerto , lo spaesamento e la paura anche dei "poveri fedeli in spirito "che in Cristo da sempre hanno visto certo "la via , la verità ".... ma sopratutto "la luce" consapevole della giustizia come possibile armonia tra le proprie responsabilità pubbliche e private. Abbiamo bisogno di "conversione" sia nel mondo islamico che cattolico ma primaditutto nella profondità della coscienza individuale a cominciare dalle gerarchie politiche,economiche ed anche ecclesiatiche.Ho ancora negli occhi e nelle orecchie il grido addolorato e adirato contro gli "uomini della Mafia" del vecchio Papa e mi auguro da parte dell'attuale, almeno, una salutare ,paterna ma pubblica "tiratina d'orecchie" ad uomini di potere e capi di Stato che in questi ultimi anni con disinvoltura o cinismo si sono inchinati alla sua autorità e nel contempo hanno mortificato di fatto la cultura della vita rendendosi responsabili di enormi sofferenze e morte per interi popoli.

Giacomo Puccini: un musicista del cuore

"...vissi d'arte,vissi d'amore."





Giacomo Puccini 1858 – 2008
Giacomo Puccini 1858 – 2008 è il titolo della grande mostra che la terra del Maestro dedica al compositore nell’anno del 150° Anniversario della sua nascita. E’ uno dei principali appuntamenti del cartellone delle Celebrazioni Pucciniane ed è promossa da: Comitato Nazionale Celebrazioni Pucciniane, Provincia di Lucca, Comuni di Lucca, Pescaglia e Viareggio, Fondazione Giacomo Puccini Lucca, Fondazione Festival Pucciniano, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Fu uno dei più grandi operisti del '900 con una spiccata capacità di evolvere il proprio linguaggio musicale in confronto all'Europa consevando,tuttavia, una sua personalità riconoscibilissima.Ad un ascolto superficiale delle sue melodie,la definizione "musicista del cuore" ,potrebbe essere un appunto critico al suo valore artistico musicale.Sicuramente è stato espressione di sentimenti forti e caldi.Le sue indimenticabili melodie ,ad un ascolto o a una lettura più attenta e capace, nascondono insidie nelle costruzioni musicali e armoniche.Limitato gli epiteti che gli sono stati cuciti addosso: emblema dell'italianità,curiosità manieristica per esotismi e mondi diversi, prorompente canto alla femminilità ........poeta-carnefice di un certo universo femminile,compositore dai molti amori.Comunque un autore che non finisce di far parlare di sè, la sua musica e lui,l'uomo una straordinaria miscela di esitazioni eimpuntature, di forza e di debolezza .Tra questi ,certo, anche del capitolo che suoi rapporti con le donne, quelle vere e quelle create dalla sua fantasia, quel misterioso nesso tra crudeltà e tenerezza, fra inevnzione e vita vissuta.Un uomo ,"segno dei tempi" complessi e contraddittori, e un artista che in nome e per conto di un "io" autentico ha lasciato con la sua musica un patrimonio di ricerca e di opere di inestimabile valore per la cultura "tout court" del Novecento italiano e europeo.
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martedì 10 giugno 2008

"La mano invisibile" del Supercapitalismo


"Lei affronta il fenomeno del Supercapitalismo: un´economia dove le élites hanno perso i legami con la maggioranza delle popolazioni. Perfino nei paesi più sviluppati le diseguaglianze fra i chief executive delle multinazionali e i loro dipendenti raggiungono livelli mai visti nella storia. Si rompe ogni legame di solidarietà, perfino il concetto di cittadinanza si svuota quando la classe dirigente si isola da ogni rischio, non partecipa più dei destini della società.
«All´arricchimento si accompagna la deresponsabilizzazione. Altro che etica protestante del capitalismo. Un tempo i dirigenti delle aziende incassavano un premio economico che era sorretto da una legittimità: la loro ricchezza era commisurata ai risultati che offrivano agli azionisti, ai dipendenti, all´insieme della società che beneficiava della creazione di benessere e occupazione. Oggi lo spettacolo che offre il nuovo capitalismo è ben diverso. I dirigenti uccidono le aziende, distruggono valore azionario, gettano sul lastrico i dipendenti, e se ne escono dopo essere stati premiati con buonuscite sempre più generose. Si arricchiscono dopo aver impoverito la collettività. Il fenomeno va ben oltre la sfera dell´economia, spezza una regola fondamentale della democrazia rappresentativa. C´è un tradimento dei doveri della classe dirigente, una rottura fra rappresentanti e rappresentati».

Guido Rossi "Perchè filosofia", Ed. San Raffaele

domenica 8 giugno 2008

IL sorpasso.....della nostra gioventu!





Il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza

sabato 7 giugno 2008

Lo spettro del nihilismo e del relativismo!




....... " Sì! I media, nel loro insieme, non sono soltanto mezzi per la diffusione delle idee, ma possono e devono essere anche strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale. Non manca, purtroppo, il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento. E’ il caso di una comunicazione usata per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva. Con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale. Inoltre, per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience, a volte non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza. Vi è infine la possibilità che, attraverso i media, vengano proposti e sostenuti modelli di sviluppo che aumentano anziché ridurre il divario tecnologico tra i paesi ricchi e quelli poveri"
Benedetto XVVI "Nihilismo, relativismo e funzione dei media".


.....o la commedia del nihilismo e del relativismo!


mercoledì 4 giugno 2008

NUCLEARE : ...che passione!

Professor Rubbia qual è la sua visione sul futuro dell’energia?

“Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”.
......elementare Watson!



Il problema comune a tutti i rifiuti radioattivi è quello della loro attività: gli atomi radioattivi presenti nei rifiuti si trasformano (decadono) spontaneamente in atomi diversi, emettendo radiazioni ionizzanti. Il meccanismo di decadimento non è modificabile con metodi chimici; così, per esempio, gli atomi radioattivi di Cs137 presenti nel combustibile esaurito delle centrali nucleari decadono sempre allo stesso modo, riducendosi alla metà in circa 30 anni (processo che si indica come tempo di dimezzamento T1/2= 30 anni). Qualunque sia il composto chimico di cui l'atomo di Cesio fa parte, perché il numero di atomi di Cs137 presenti si sia ridotto a circa un millesimo di quello iniziale bisogna quindi aspettare 10 tempi di dimezzamento (210 = 1024), cioè circa 300 anni.
Inoltre alcuni atomi radioattivi presenti nel combustibile esaurito delle centrali sono anche chimicamente tossici in quanto metalli pesanti: per esempio il Plutonio Pu239 , che in aggiunta ha anche un tempo di dimezzamento di circa 25000 anni.
Per confronto, i rifiuti radioattivi ospedalieri, che derivano dalle pratiche di Medicina nucleare, comportano la presenza di quantità abbastanza piccole di atomi radioattivi compatibili con il metabolismo umano (cioè non tossici) e con T1/2 molto brevi (pochi giorni o anche poche ore).

WE HAVE A DREAM

Nel sogno, come nella speranza o nella poesia, si è immersi in modo naturale come pesci nell'acqua o gli uccelli nell'aria .Non ci si fa domande sul come e perchè come gli uomini sulla terra nella vita comune e reale e non ci si stupisce di niente o di tutto. Si è immersi o si vola ... ma come gli uomini si vive la propria vita non da soli ma ,come nella politica vera, insieme!

Scampia





La disfatta di una architettura e una urbanistica dove la modernità mentale è sconfitta da una realtà popolare e povera.Dove l'aspetto economico della miseria sconfigge l'illuminismo astratto di un progresso senza sviluppo o di uno sviluppo senza progresso
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martedì 3 giugno 2008

Elisir d'amore di Gaetano Donizetti

Anche senza una ragione. Anche senza un perchè. Oppure perchè hai dimenticato le ragioni di quel pianto. A volte può capitare

"Una furtiva lacrima" (G.Donizetti)


"Una furtiva lagrima negli occhi suoi spuntò...
quelle festose giovani invidiar sembrò...
Che più cercando io vo?
M'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti del suo bel cor sentir!..
Co' suoi sospir confondere per poco i miei sospir!...
Cielo, si può morir; di più non chiedo."

Absolute Poetry


CANTIERI INTERNAZIONALI DI POESIA

DI MONFALCONE 3/7 GIUGNO 2008


Un modo particolare di presentare ed "agire" la poesia.Arte dello sport e sport dell'arte, lo Slam ha il grande merito di aver rivvicinato la poesia al suo pubblico, riuscendo a dimostrare che uno spettacolo di poesia, anche di altissimo livello, può non annoiare, anzi coinvolgere l'audience in una esperienza divertente ed insieme profondamente estetica.
Il 'Poetry Slam' è sostanzialmente una gara di poesia, in cui diversi poeti leggono sul palco i loro versi e competono tra loro, valutati da uno giuria, scelta a sorte, di cinque elementi del pubblico.
E' concesso solo usare la sua voce e il suo corpo. Solo il corpo e la vocalità del poeta e la sua abilità nel performare e comunicare e, naturalmente i suoi versi...
Lo Slam è sport e insieme un arte della performance, è poesia sonora, vocale; lungi dall'essere un solto oltre la "critica" ,è un invito pressante al pubblico di di farsi esso stesso critica viva e dinamica, a giudicare e a scegliere, asuperare un atteggiamento passivo e condiscendente e, duenque superficiale e e fondamentalmente disinteressato nei confronti della poesia.......
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Fra gli appuntamenti più attesi è domani "Il faber dei fabbri" un originale omagio alla figura di Fabrizio De Andrè di nove poeti e performer.


Informazioni : tel 048149369

lunedì 2 giugno 2008

" 2 Giugno: festa della Costituzione italiana



1) L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
2) La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.



Le moderne Costituzioni vengono scritte per fissare 'limiti' al potere di chi comanda, per definire le 'condizioni ' e i 'modi' in cui l'autorità deve essere esercitata: e per fissare i 'diritti ' dei soggetti giuridici e dei cittadini nei confronti dell'autorità che non può 'legalmente' violarli.
Questo è sempre il senso vero di questa "Festa".
Auguri per una buona, giusta, attiva, consapevole cittadinanza!

domenica 1 giugno 2008

Napoli e il Sud come "spaesamento"

L.Visconti , Il gattopardo.



In questi giorni inquieti e dolorosi per ogni meridionale ho ripreso in mano "Il mare non bagna Napoli" di A.M.Olcese e sono stato coinvolto in un atavico e diffuso sentimento di "spaesamento". Uno stato d'animo di impotenza e di rabbia che ci potrebbe portare ad una vera "nevrosi" con "un che di esaltato ,di febbrile, che tende ai toni alti,dà nell'allucinato".
Il secondo sentimento è una propensione alla fuga non solo dallo spazio ma anche nel tempo: nella "metafisica"....."da molto ,moltissimo tempo, io detestavo con tutte le mie forze, senza quasi saperlo, la cosiddetta 'realtà': il meccanismo delle cose che sorgono nel tempo, e dal tempo sono distrutte.Questa realtà era per me incomprensibile e allucinante"
Altro sentimento è un odio leggero ma profondo e... lasciare o dimenticare Napoli.Infine un 'ritorno" senza passione e debilitato ..."rivederla e compiangerla non bastava.Qualcuno aveva scritto che questa Napoli rifletteva una lacera condizione universale. Ero d'accordo, ma non sull'accettazione (implicita) di questo male. E se all'origine di tale lacera condizione, vi era appunto la infinita cecità del vivere, ebbene, era questo vivere , e la sua oscura sostanza, che io chiamavo in causa".
E allora bisogna ancora una volta "gridare" la nostra possibile "nevrosi" e "fuga dalla realtà e da Napoli.E come la Olcese riconoscere che "Napoli era città sterminata,( e che) godeva di infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere piena di radici".E noi dobbiamo riprenderci Napoli sopratutto per riprendeci le nostre radici e farle germogliare rigogliose anche in territori lacerati e devastati da più profonde ferite e disastri che hanno colpito il cuore e la mente,padana o europea, di una modernità senza anima e di uno sviluppo senza progresso o , peggio senza radici.

Teatro Festival a Napoli



Festival del Teatro a Napoli dal 6 al 29 giugno 2008
TEATRO FESTIVAL ITALIA A NAPOLI
Dopo il prologo svoltosi in ottobre ecco la manifestazione ufficiale del Teatro Festival Italia.
Il Napoli Teatro Festival Italia si presenta nel primo triennio 2008/2010 con una connotazione internazionale ed europea, che rispetta le diversità culturali, senza cercare di semplificarne le differenze, anche linguistiche: è l’idea comune attorno alla quale molti dei progetti internazionali del Festival si sono costruiti.Per le prime tre edizioni il Festival rivolge un particolare impegno a promuovere, tradurre e commissionare nuovi testi per il teatro, anche invitando a Napoli autori che hanno accettato di dedicare al Festival nuove scritture originali.In una città che quotidianamente confronta e intreccia tradizione e innovazione, il Festival dedica parti del proprio programma al Settecento napoletano così come alla teatralità da rintracciare nelle produzioni artistiche nuovissime, nella danza, nella musica e nell’arte contemporanea.

Una propensione alla fuga nel proprio cuore inquieto.

"Colui che si annoia nell’ascoltare una bella musica lascia intendere che la bellezza dello stile e l’incantesimo dell’amore non avrà su di lui che poca potenza."
(Emmanuel Kant)

Glenn Gould. Bach, Bwv 891. "Fuga"





Una delle ragioni per cui la musica è l’arte più difficile da comprendere si deve ricercare nel fatto che l’espressione dipende dall’attimo fuggente, cioè dal rapporto immediato fra quello che si ascolta e che abbiamo ascoltato e le disarmonie rumorose del nostro spirito inquieto."Dove le parole finiscono, inizia la musica- scriveva il poeta Heinrich Heine- ma potrebbe cominciare anche la solitudine,il silenzio , la tristezza e il dolore di vivere.
Ho sempre ascoltato Glenn Gould come l'espressione profonda e difficile di "un asceta nella solitudine" che ossessivamente cerca di tirare fuori dal suo pianoforte lo spirito ordinatore e musicale di Bach, facendolo rivivere nel secolo che ci ha generato e nutrito alla alienazione, al conflitto e al nihilismo .L'ho sempre visto come l'uomo inattuale , apolide e controcorrente che cerca di usare le "fughe" mentali e musicali non più 'fuori di sè',come per Bach, per costruire cattedrali polifoniche e metafisiche a magnificare il Dio creatore di ordine e di armonie ma 'dentro di sè' ,come possibilità e necessità " umana ,troppo umana" di "fughe" alla ricerca del prorio autentico "io" nelle pieghe più riposte , inquiete e contraddittorie del nostro cuore postmoderno.