domenica 1 giugno 2008

Napoli e il Sud come "spaesamento"

L.Visconti , Il gattopardo.



In questi giorni inquieti e dolorosi per ogni meridionale ho ripreso in mano "Il mare non bagna Napoli" di A.M.Olcese e sono stato coinvolto in un atavico e diffuso sentimento di "spaesamento". Uno stato d'animo di impotenza e di rabbia che ci potrebbe portare ad una vera "nevrosi" con "un che di esaltato ,di febbrile, che tende ai toni alti,dà nell'allucinato".
Il secondo sentimento è una propensione alla fuga non solo dallo spazio ma anche nel tempo: nella "metafisica"....."da molto ,moltissimo tempo, io detestavo con tutte le mie forze, senza quasi saperlo, la cosiddetta 'realtà': il meccanismo delle cose che sorgono nel tempo, e dal tempo sono distrutte.Questa realtà era per me incomprensibile e allucinante"
Altro sentimento è un odio leggero ma profondo e... lasciare o dimenticare Napoli.Infine un 'ritorno" senza passione e debilitato ..."rivederla e compiangerla non bastava.Qualcuno aveva scritto che questa Napoli rifletteva una lacera condizione universale. Ero d'accordo, ma non sull'accettazione (implicita) di questo male. E se all'origine di tale lacera condizione, vi era appunto la infinita cecità del vivere, ebbene, era questo vivere , e la sua oscura sostanza, che io chiamavo in causa".
E allora bisogna ancora una volta "gridare" la nostra possibile "nevrosi" e "fuga dalla realtà e da Napoli.E come la Olcese riconoscere che "Napoli era città sterminata,( e che) godeva di infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere piena di radici".E noi dobbiamo riprenderci Napoli sopratutto per riprendeci le nostre radici e farle germogliare rigogliose anche in territori lacerati e devastati da più profonde ferite e disastri che hanno colpito il cuore e la mente,padana o europea, di una modernità senza anima e di uno sviluppo senza progresso o , peggio senza radici.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un libro di una bellezza unica, nella sua crudele realtà.
Un caro saluto
laura valsecchi

Mauro Orlando ha detto...

una crudezza che si può capire solo con un sentimento di amore per una città.