mercoledì 25 giugno 2008

I SICILIANI : La grande poesia d'amore.


" Pir meu cori allegrari,
chi multu longiamenti
senza allegranza e ioi d'amuri è statu,
mi riturno in cantari (...)
Poichè il mio cuore è allegro
che per lungo tempo
è stao senza allegranza e gioia d'amore,
io torno ora a cantare (...)
Giacomo da Lentini
..."Per chi si intereressi della nostra letteratura sarà avvincente ripercorrere nelle introduzioni l'elaborazione in Provenza (all'alba del XII sec.) di una concezione e di un galateo dell'amore, cui diedero parola emusica i trovatori, mettendo, a punto una prosodia e una metrica raffinate. La poesia trobadorica fu entusisticamente imitata in varie lingue, dal francese al tedesco al galego-portoghese:si pone sulla stessa scia la scuola siciliana, con caratteristiche condizionate dalla sua origine.Fu infatti Federico II di di Svezia, re di Sicilia e poi imperatore, a promuovere questo movimento poetico, così come aveva fatto, un secolo prima di lui, il Duca Guglielmo IX d'Aquitania per la Provenza" Cesare Segre
In occasione della pubblicazione di tre Meridiani mondadori "I poeti dell scuola siciliana".
A tale proposito pubblichiamo uno stralcio delle lezioni di R: Vecchioni sulla importanza della poesia d'amore provenzale e contemporaneamente della siciliana:

..."La poesia-canzone occitana si occupa anche di storia, guerra, società, ed è pur rabbia, scherzo, dileggio, quasi a reiterare lo spirito estroverso del giambo archilocheo: ma quasi sempre è lirica d’amore, e di un tal concetto d’amore, di un così particolare modo di esprimerlo da risultare unica e simbolica nonché antesignana dello Stil Novo, di Dante e Tetrarca.
L’amore provenzale è una "fides", un patto, un servaggio, una totale disponibilità spirituale dell’artista verso la "dama", in spregio ai sensi, in lode all’anima: costui, il trovatore, diventa di lei esclusivo cantore inaugurando un rapporto "servo-tiranno" con implicazioni di ogni tipo.
Questo amore è un’ascesa a perdersi senza confini: non il sesso, il possesso fan da termine, da fine, bensì lo sguardo, la promessa di un bacio quasi mai ottenuto. Ma termine non significa "senso"; perché il senso di questo singolarissimo corteggiatore sta in realtà nell’attesa, non nel risultato in sé, che è del tutto secondario. E’ come se il trovatore goda a prolungare il tempo di qualcosa che non avverrà mai nel cercare parole sempre più intense a descrivere il suo desiderio. La sola presenza di quell’essere magnifico e magnificato che non ha e che brama ha il potere di innalzarlo, purificarlo, fargli sentire la perfezione...."

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mauro, stavo per postarlo sul mio blog. Abbiamo due passioni in comune, allora: la poesia e il grande Roberto!
Se ti va con alcuni amici di splinder abbiamo iniziato una "saga" di poesia (vera, non nostra). Ti aspetto al mio picnic con le fragole?
a presto
laura

Mauro Orlando ha detto...

Non ho notizie della vostra "saga" e del picnic con fragole per ppartecipare e difondere.

Anonimo ha detto...

"UNamore nasce, ha un'intensita', sfiorisce, muore, puo' e non puo' dare un colore a tutto il resto. La storia sentimentale rimane invece anche dopo la fine, e l'uomo, il mondo, la parola, i vigili urbani, le prostitute, i sassi vivono in funzione di quella speranza prima, di quel ricordo poi; non solo, ma si trasformano. Ogni valore, ogni sensazione nascono, hanno un'intensita', muoiono nella speranza prima, nel ricordo poi."

R. Vecchioni


ps-Guarda cos'ho trovato per il tuo blog :-)

http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_1/t17.pdf


:-) Ciao Alice

Anonimo ha detto...

Caro Mauro, hai ragione perchè tu mi conosci come Sabato Stelle. Però sei già venuto a trovarmi sul blog www.picniconlefragole.splinder.com lasciandomi anche un commento molto gentile. Era il 30 maggio e parlavo di De Gregori.
Il guaio di questi blog è che quando ti firmi col nome vero non ti riconosce nessuno.
Spero di sentirti presto,
laura valsecchi