venerdì 15 marzo 2013

Elisir d'amore per ........Cairano

Cairano: un diritto alla nostalgia ....


La “nostalgia” è di diritto, una qualità o uno stato d’animo benvenuto non della nostra vita affettiva e cognitiva.E come essa non è uno stato patologico ed eccezionale,una malattia del corpo e dell...o spirito, non la si definisce solo per “mancanza” .Non è un “ospite inquietante” al nostro animo nomade ma ne rappresenta la parte più intima, nascosta, appartata e meditativa.
Come la malinconia non è asociale ma ha con la società un rapporto selettivo,biunivoco ed aristocratico anche se possono sembrare fattualmente e concettualmente incompatibili.
La nostra vita di “irpini della diaspora” ha bisogno come l’aria che respira di ricordare Cairano, come luogo di nascita abbandonato o come luogo di elezione matura.Cairano come simbolo,mito e realtà di questi momenti appartati, meditativi e silenziosi per scoprire la profondità del proprio essere ,un insieme di “io” singolari-plurali lontano dai rumori di fondo della superficialità insidiosa e omologante della società di massa e dei “non luoghi” anonimi e afsici .E’ “ lo scarto originario che separa l’esistenza di una comunità minimale nella sua essenza.E’ un limite che la comunità stessa si pone da non dover varcare per non perdersi .La malinconia ci aiuta a tenere assieme con dolore e sofferenza l’essere e il niente della nostra esistenza individuale che mina dall’interno l’appartenenza e la condivisione ad una comunità né riduttiva né semplificata.La malinconia da sempre ci insegna in questa nostra esigenza di comunità semplici nell’abbandono , il limite non è eliminabile e che la comunità non è identificabile con se stessa , con tutta se stessa o se stessa come un tutto, con il rischio di una forma di tipo totalitaria come ideologicamente abbiamo sperimentato per tutto il Novecento.Dobbiamo evitare alla comunità dei “piccoli paesi dalla grande vita” di annientarsi nel tentativo di preservarsi o di liberarsi dal suo ‘niente’ ma aiutarla a scoprire in questi momenti di intimità che l’assale il suo carattere costitutivamente unico se pur costituzionalmente malinconico e isolato.Il nostro pensare non può liberarsi mai del tutto dalle sue tonalità malinconiche e silenziose pena la sua immobilità e afasia .Ha la necessità di riconoscere la sua duplice declinazione – quella , negativa , della ‘tristizia’, dell’acedia e quella ,positiva, della consapevolezza profonda della finitezza, situandole una nella sfera dello ’inautentico’ , dell’improprio e l’altra in quella dell’esistenza ‘autentica e propria’.Per me vivere con provvisorietà e intensità Cairano ha significato recuperare ed attivare al sua esigenza e il suo senso di “quiete”, “silenzio”, “gioia” di assumere e riconoscere il limite , la finitezza come la nostra condizione più propria anche se nella sofferenza e nel dolore di un abbandono come dono e possibilità.Scriveva Heidegger“ ogni agire creativo ha luogo nella malinconia….” .questo ci porta a pensare che l’incompiutezza e la finitezza non è il limite del pensare comunitario ma esattamente il suo senso, essendo “l’essere-solo un modo difettivo “ delle esistenza umana.
La ricoperta di una “comunità piccola, appartata e silenziosa non è né un origine ,né un fine né una fine, né un presupposto, né una destinazione, ma la condizione, insieme singolare e plurale, della nostra esistenza finita ,provvisoria e autentica .Non è solo un spazio liminare e definito da subire,da preservare o da allargare ma un luogo comune che ci è destinato e ci accomuna .E il pensiero della malinconia tocca il punto aldilà del quale non sappiamo e non dobbiamo andare ma anche lo spazio vitale in cui vivere nella “gioa e nel dolore” la nostra esistenza autentica .La mia presenza discreta e rispettosa nella comunità cairanese resta un momento incancellabile della mia vita mentale e naturale che nessuna circostanza e decisione può cancellare .Come scriveva Flaubert per Madame Bovary…..Cairano c’est moi……è parte essenziale della mia vita.Un saluto amicale e un abbraccio corale a tutti i cairanesi che benevolmente hanno aiutato la mia presenza nel loro paese.


Mauro OrlandoVisualizza altro

Elisir d'amore per ......i dialoghi immaginifici

Dialogo immaginifico tra un angelo, un clown sulla storia di un Orso……disperato!


Nanosecondo: Ciao Mercuzio, ma dove sei finito io qui sono alle prese con un Orso che è fuggito dal circo equestre che aveva messo tende a Grottaminarda, adesso s’è richiuso in una casa, sono arrivate le forze dell’ordine, vigili del fuoco e c’è pure il personale del circo con il domatore, pure i clown sono disperati, sono tutti disperati, perché non riescono a cacciarlo fuori di casa….;



Mercuzio: Prima di tutto devo correggerti e raccontarti un vecchio “cunto de li cunti” che una vecchia-strega ci raccontava intorno al fuoco nella piazza del nostro quartiere mentre arrostivamo ceci, pannocchie e fave. Di un amore improbabile e incestuoso tra un orso marsicano e un lupo sannitico proprio nelle foreste e macchie dell’Irpinia d’oriente….tutti gli abitanti specialmente nelle notte di luna piena sentivano i guaiti gioiosi e innamorati di questi amplessi contro natura e molti raccontano di aver incontrato il frutto di tanto innaturale amore …..e ancora oggi studiosi e non vanno alla ricerca di questo esemplare unico e raro che nei libri di scienza è nominato “luporso” con un DNA ricombinato e scombinato sia dal punto di vista genetico che biologico e che sicuramente ha influenzato e definito non solo il suo aspetto eretto ma la sua psicologia comportamentale……e, certo lui è fuggito dal circo e se rintanato in quella casa, perché non sopporta più di essere preso in giro per lo spettacolo che gli chiedono di fare, e quando poi a quell’emerito imbecille del suo domatore, è una vita che gli sta dicendo che ne non può più di essere domato perché è un animale molto umano. Non ama la debolezza, preferisce l’astuzia intelligente, la pazienza remissiva, l’ozio attivo, la lentezza agile, il silenzio eloquente, la meditazione riflessiva, la poesia che fiuta e anche la follia che da allegria, insomma il letargo. Prova speranza, paura, orgoglio, disgusto, rabbia per gli umani che applaudono per paura o per cinismo. Con le sue rare azioni un po’ goffe e miti cerca di mostrare e offrire segni, immagini e descrizioni del suo mondo interiore e del suo equilibrio egotico che ha conquistato a fatica. Non può parlare ma riesce proiettare se stesso come richiesta di libertà,autonomia e a dare voce e ascolto alle creature che insidiano la sua scena. Egli sa da dove viene e cosa è ripete anche lui a se stesso, fino all’orlo del suo burrone: io sono un orso particolare …Irpino in via d’estinzione, un predatore mellifluo…fiuto le bestie e quando sono troppo invadenti non le aggredisco ….le evito col silenzio e qualche grugnito indicatore… Amo confronti equilibrati e dignitosi con gli umani sensibili…. Che che sono disponibili a imparare a simulare negli occhi degli animali lo spettro e la paura della sconfitta e della superiorità naturale….della libertà;



Nanosecondo: è certo tutti gli animali dovrebbero essere liberi e liberati dalle loro prigioni. Loro possono vivere solo nella natura del bosco e delle valli. Sotto il cielo stellato e d’inverno come adesso dormire sereni e beati, fino a quando spunteranno nuovi fiori;



Mercuzio: certo che voi umani il vizio di addomesticare gli animali non ve lo perdete mai. Più che addomesticarli vi dovreste fare addomesticare da loro. Chi sa alla fine comprendereste la vera natura della vita che è libera da ogni catena. Vuoi che essa sia mentale o fisica. Nei vostri paesi da strapazzo, figurati poi a Grottaminarda o l’Irpinia dove hanno da sempre cercato di addomesticare anche i lupi senza sapere che è tutta energia sprecata. Solo San Francesco vi riuscì, ma perché? Lui era il giullare di Dio un po’ come te clown sornione che comprende la natura degli umani che a volte si fanno imbavagliare dalla poesia e dall’incanto paesologico di comunità disperse dove gli stessi animali sono fuggiti per paura di essere addomesticati. Gli uomini non dovrebbero solo cercare nelle civiltà antiche il senso delle proprie idee, fantasticherie, passioni e i segni del linguaggio per comunicare i propri sentimenti, e idee. Noi angeli come gli orsi siamo in addomesticabili per quello che mostriamo ….avanzando a passi cauti…superando a volo, come gli orsi, a volte con balzi goffi e leggeri tutti i rami caduti sulla neve così silenziosi, da lasciare leggere le nostre orme, che solo un topo addormentato nella sua tana potrebbe aprire un occhio quando le mie zampe la scuotono, per poi richiuderli un istante dopo il mio passaggio…..camminiamo sempre controvento e avanziamo silenzioso e leggero come il vento…..sempre un tono sotto. Un nuovo umanesimo delle colline nasce nei boschi e non nei piccoli paesi…Voi umani dovreste imparare dagli orsi, come la radice più profonda di un albero, a sentire un passero posarsi sopra il ramo più alto….essere diversi dalle altre cose viventi, diverso dagli alberi e dalla neve, dagli uomini, più simile al fuoco, più simile all’autunno che all’estate…..Fare parte del silenzio della foresta…che degli ospedali e delle chiese…Imparare a sentire e immunizzare oltre alle parole aggressive delle vostre prede anche il ritmo del cuore e del loro fiato a misurare la loro paura dietro al maschera del cinismo o della cattiveria….



Nanosecondo: Mercuzio, angioletto mio, hai proprio ragione. Io ne conosco uno di questi che è pure filosofo. Sai di quelli che mettono le parole una dietro l’altra anch’essi come domatori di orsi, cavalli e tigri con la speranza di addomesticarle. Ma le parole sono come gli animali le puoi anche mettere in fila, una dietro l’altra, ma non possono essere imprigionate in nessuna rete per guardale o sentirle ma come nella foresta lasciate libere a loro stesse, se no, anche loro, come animali potrebbero essere addomesticate, non credi?



Mercuzio: già pure il mio padrone e sovrano di tutti i cieli – U’Mast, come lo chiami tu – ha dato a tutti gli uomini il libero arbitrio ed ogni tanto dovrebbero metterlo in pratica per evitare di addomesticarsi al volere degli altri, che come il domatore del circo utilizza la pazienza dell’orso. Ho conosciuto e frequentato ultimamente un filosofo che voi considerate l’iniziatore della cosiddetta “modernità” che voi avete reso come “foglia di fico” per coprire tutte le vostre scempiaggini, crimini e misfatti degli ultimi due secoli. Un certo Rousseau che continua inutilmente a spiegare a Voltaire il senso di una “comunità naturale” parlando di volontà generale …nozione complessa che richiede un grado di attenzione e ascolto notevole…virtù poco acquisita tra voi mortali “intelligenti”…Egli ama ripetere che la ragione è identica in tutti gli uomini, mentre le passioni e sentimenti sono per lo più diversi e per conseguenza, se un problema generale e comunitario ciascuno riflettesse da solo ed esprimesse una opinione, e se le opinioni fossero inseguite, confrontate tra di loro, probabilmente esse coinciderebbero per la parte giusta e ragionevole di ciascuno e sarebbero differenti per quanto riguarda le ingiustizie, scompensi, errori, causati dai sentimenti e dalle passioni…. E quando scimmiottano di mettersi in “comunità” rischiano di costruire macchine collettive di micro e macro potere (partiti, gruppi etnici, movimenti, etc) per produrre sentimenti, passioni collettive …cancellando o inibendo le potenzialità delle singolarità comuni, libere ed aperte……In una sola occasione mi sono permesso di intervenire data la mia “professionale” conoscenza degli uomini, spiegando che la creazione di queste comunità, circoli, partiti, movimenti dovrebbe essere mantenuti in santa fluidità e provvisorietà; in una dimensione costituente e permanente la cui reciproca conoscenza è possibile niente meno solo se in stato di “amicizia” in perenne gratitudine,… discorso, desumo, difficile? E, già perché non li ho mai visti pacificati e d’accordo…..ma sempre coi toni veramente eccitati e ostili e non come orsi che fanno solo paura per difendersi da voi umani, ma per assumere la discussione ed il potere di addomesticare! ….Per fortuna che erano nel “Limbo” una sorta di zona franca per tutti quelli che hanno esercitato il ruolo di “intellettuale” nella vita terrena….a differenza dell’orso che si nasconde in caso solo per difendersi…..



Nanosecondo:…….così tornarono tutti nella caverna orsa e grande orso si sedette sulla sua poltrona, con piccolo orso acciambellato sul suo petto, finì il suo libro sugli orsi e si addormentò…..sogni d’oro a te Mercuzio, mi è venuto sonno.



Elisir d'amore per .....la democrazia deleberativa...

di mauro orlando…….


mi chiedo chi sono questi “populisti”, “antipolitici”, “antipartitici” che hanno invaso il Parlamento con le loro facce oneste,pulite, serene, convinte……da “casalinghe di Voghera,pastori abruzzesi, servette di Tracia o di Vicenza…..”…….nonostante i ghigni sfottenti e taccagni del loro capocomico ligure e la maschera spenta di mistero tragico del loro guru di “matrix”….. sono facce e posture di gente normale,tragicamente banali, sono giovani normali e quotidiani . Da dove nascono e come sono cresciuti , figli di un dio minore, …senza ambizioni ma pieni di risentimento,rabbia, incazzatura…benevolenza e disponibilità…Chi li ha messi su quella buona/cattiva strada? Una volta si parlava di “cattivi maestri” letterari o filosofici oggi al massimo si può parlare di “cattive compagnie televisive e di satiri senza satira e morale .Secondo me la loro vera educatrice politica e civica è stata l’algida e intransigente Gabanelli….i risolini nervosi e cinici di Mentana …..la teatralità furbesca e mediterranea di Santoro….le cattiverie e i risentimenti giudiziari di Travaglio …l’anocronistico e toscano comunismo di Vauro e ….. tutta la compagnia di giro e comparse che occupano le obbligate serate televisive pubbliche e private. Sono persone normali che non vogliono più vivere in quel paese che “Report” ci ha fatto vedere tante volte al di là della tragedia o della farsa. Solo questo e niente di più. Troppo o troppo poco, d’accordo, ma in cambio che c’é? Non hanno idee politiche o ideologie o se le hanno contano niente. Sono persone che vogliono, vorrebbero cambiare quel Paese lì, quello che gli ha rappresentato tra un arisata e un ghigno … “Report”, “Piazza pulita”, “Samarcanda”, “Servizio pubblico” etc etc – sotto le mentite spoglie di un giornalismo d’inchiesta , di smascheramento, di protesta in un sistema dell’informazione addomesticato, omologante , padronale, cinico che , in mancanza di vero esercizio di informazione democratica e deliberativa tante volte abbiamo bevuto acriticamente appesantititi dagli anni e delle lotte perdute nelle nostre comode poltrone e sofà , con il risultato che alla fine quelli della mia età per non star male non lo guardano più oppure allargano le braccia e dicono “non c’è più niente da fare” nascondendosi dietro ad un cinismo salvifico e inattivo . I nuovi “populisti etc etc ” di M5S sono i nuovi cittadini italiani i quali non vogliono più continuare a vivere in questo paese e che invece di curare le sue magagne le contempla compiaciuto e non ha più la forza e la voglia di arrabbiarsi e combatterle . Saranno ingenui,inadeguati, inattuali, disarticolati….. non ce la faranno, cambieranno idea, non lo so, ma non vedo la ragione di essere “preoccupati” più di tanto . E spero che un giorno tutti quelli che non vogliono più vivere nel paese da incubo che “Report and company” ci hanno fatto vedere e rappresentato con documenti veri o falsi tante volte, si mettano d’accordo, in qualunque partito o movimento siano.Il potere vero ,economico o politico Leviatano o Behmoth che sia, alla lunga non ama tollerare alla lunga Il gioco, la fantasia, l’immaginazione dei propri sudditi che non hanno saputo approfittare delle “libertà formali” della democrazia rappresentativa o diretta che sia. Alla mia non più tenera età dico “col senno del prima” : “non ce la faranno mai”, ma almeno per un po’ ….solo per un po’ ….non avranno peggiorato la situazione in modo irrimediabile.Tutto in natura si rinnova anche se non sempre migliorando. Ed io potrò affrontare il ciclo naturale del morire incazzato ,deluso, impotente come sono adesso ma non di tanto perché consapevole che fino ad ora ho vissuto e partecipato all’età dello spettacolo e delle finzioni .”C’est la vie!!!!!”