mercoledì 31 dicembre 2008

2009 ....un elisir d'amore .......leggero come le nuvole


LE NUVOLE

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia
.

Elisir d'amore per ..........i non replicanti.

« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come lacrime nella pioggia. È tempo... di morire. »




Blade Runner ha rappresentato una rivoluzione per il moderno cinema di fantascienza. Invece di avventure spaziali sprizzanti spirito dei pionieri, questa pellicola ci offre un mondo degradato, dove la poesia combatte per rimanere in vita.

Elisir d'amore per .......un buon anno di gioia.

Beethoven Symphony No.9 - Bernstein 1989

LA GIOIA e IL DOLORE
Allora una donna chiese: Parlaci della Gioia e del Dolore
Ed egli rispose:
La vostra gioia è il dolore stesso senza maschera.
E la fonte stessa dalla quale scaturisce il vostro riso, è stata spesso piena di lacrime.
E come potrebbe essere diversamente?
Quanto più a fondo scava il dolore nel vostro essere,tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è la stessa che è stata cotta nel forno del vasaio?
E non è forse il liuto che placa il vostro spirito, lo stesso legno che è stato svuotato dal coltello?
Quando siete felici, guardate in fondo al vostro cuore e scoprirete che è solo quello che vi ha procurato dolore a darvi gioia.
Quando siete tristi, guardate ancora dentro di voi e scoprirete di piangere per quella che è stata la vostra gioia.

Alcuni vi dicono: la gioia è più grande del dolore, altri invece: no è più grande il dolore.
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Procedono di pari passo e se l'una a tavola siede accanto a voi, ricordatevi che l'altro dorme sul vostro letto.
In verità, siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, state fermi in equilibrio.
Se il tesoriere vi alza per pesare l'oro e l'argento, necessariamente gioia e dolore devono a turno alzarsi o ricadere

Da - Il profeta - Kahil Gibran

lunedì 29 dicembre 2008

Elisir d'amore per .......la difesa di un nostro "io" consapevole ,attivo e reponsabile.


Matrix è la proiezione mentale del tuo io digitale.

La televisione condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix.





Sei tu che gestisci la tua vita

Una cosa è conoscere la strada giusta, altra cosa è imboccarla.

Come definire la realtà? Ciò che tu senti, vedi, degusti o respiri non sono che impulsi elettrici interpretati dal tuo cervello

Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?

Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio,

Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.

Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo.

Morpheus: Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.
Questo è il mondo che tu conosci (Morpheus accende un televisore e mostra immagini del nostro mondo): il mondo com'era alla fine del XX secolo e che ora esiste solo in quanto parte di una neurosimulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi (Morpheus mostra le immagini di città distrutte, oscurate da una spessa coltre di nubi). Benvenuto nella tua desertica, nuova realtà. (...)
Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt ed emette oltre 6 milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati, dove gli esseri umani non nascono, vengono coltivati. A lungo non ho voluto crederci, poi ho visto quei campi con i miei occhi, ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cosa è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo creato al computer per tenerci sotto controllo al fine di convertire l'essere umano in questa (una pila).



domenica 28 dicembre 2008

Elisir d'amore per .......la pace e per la vita.

Buon Natale e felice anno nuovo al popolo della Palestina. _ firmato da Israele e ratificato dal silenzio complice dell’Occidente, fautore ed esportatore di pace, civiltà, diritto e democrazia.



Uomini dentro
D.M. Turoldo
Uomini dentro
non avete che morte
morte che vi circonda
nel sangue
morte nel cuore
negli occhi nelle mani
Jenkins - Dies Irae

Mi hai reso qualcosa d’ottuso,
una foresta pietrificata,
una che non può piangere
per le maternità disfatte.
Mi hai reso una foresta
dove serpeggiano serpi velenose
e la jena è in agguato,
perchè io ero una ninfa
innamorata e gentile,
e avevo dei morbidi cuccioli.
Ma le mie unghie assetate
scavano nette la terra,
così io Medusa
fissa ti guardo negli occhi.
Io esperta sognatrice
che anche adesso mi rifugio in un letto
ammantata di lutto
per non sentire più la carne.

Poesia di Alda Merini- Rivolta - La Terra Santa


sabato 27 dicembre 2008

Elisir d'amore per .......un mago dell'inganno.

Noir by Georges Melies (1905)


George Méliès e la meravigliosa arte dell'inganno

Nello studio fotografico dei celeberrimi fratelli Lumière, nel dicembre 1895, viene al mondo il cinematografo.
L’uomo realizza così il sogno di divertire i suoi figli. Un po’ come le ombre cinesi , proiettate su una nuvola bianca.
Ma a differenza dei Lumière, che riprendevano la realtà così com’era, Meliés ,il mago eccezionale, tra illusionismo e magie, si divertiva a trasformarla, rendendola magica.
Mestiere, inganno trucco, miracolo(forse??). Ma no i miracoli non esistono…
......Le cose non nascono mai per caso, e Meliés ha studiato una vita per essere stupido. Stupido, si, nel senso letterale del termine, cioè capace di stupirsi, col tempo che lo stupirsi richiede. Col tempo dello stupore.

"...Trucchi eccezionali, piccole genialità, permettono di creare meraviglia, portano chi osserva a distinguere il vedere dal guardare. Guardare e vedere due differenti significati, e questo un mago lo sa. Lo sa, e saluta e sorride.Coinvolgere con lo spettacolo del vero o sbalordire con lo spettacolo del falso, o ancora mediare con la forzatura fantasiosa del vero; far ridere o far piangere; suscitare identificazioni o sollecitare riflessioni; attrarre o distrarre; chiedere la negazione di sé e della propria ragione (della propria veglia) o destare a nuove scoperte la propria intelligenza, il proprio spirito, il proprio cuore. Quando le luci si spengono nelle platee e lo schermo si accende, tutto può accadere, ma secondo linee direttrici già fissate dalla scelta magica di Méliès o da quella prosastica di Lumière; e tuttavia... Tra i miracoli del cinema può esserci anche la prosaicità del fantastico e la poesia del reale, la fuga all’infuori e la spinta all’indentro che possono, talora, anche coincidere".
Da G. Fofi , Come in uno specchio, i grandi registi della storia del cinema, Donzelli, Roma, 1995

Quattro corti inediti di Georges Méliès

Elisir d'amore per .........le mie due terre di vita.

Non male la punta del lago di Garda e tutto lo spettacolo delle montagne bresciane.Troppo esageratamente belle e maestosamente grandi.
Questa foto l’ha scattata il mio amico Marco Rizzini sulla cima della Paganella (mt 2125) ad Andalo (TN). Si riesce a riconoscere il Lago di Molveno e la punta a nord del Lago di Garda.


E questa la mia Irpinia innevata con discrezione, più
dimessa,raccolta,meditativa
e discreta ma ricca di tanta umanità calda e
interiorità,calore e
spiritualità.
"nisi deficias animo aequo"
Orazio

venerdì 26 dicembre 2008

Elisir d'amore per ........un "anno che verrà" antico e moderno.

LE GEORGICHE di Publio Virgilio Marone

.......tuque adeo, quem mox quae sint habitura deorum
concilia incertum est , urbisne invisere, Caesar ,
terrarumque velis curam et te maxumus orbis
auctorem frugum tempestatumque potentem
accipiat cingens materna tempora myrto,
an deus immensi venias maris ac tua nautae
numina sola colant , tibi serviat ultima Thyle
teque sibi generum Tethys emat omnibus undis ,
anne novum tardis sidus te mensibus addas,
qua locus Erigonen inter chelasque sequentis
panditur (ipse tibi iam bracchia contrahit ardens
Scorpios et caeli iusta plus parte reliquit) -
quidquid eris (nam te nec sperant Tartara regem,
nec tibi regnandi veniat tam dira cupido,
quamvis Elysios miretur Graecia campos
nec repetita sequi curet Proserpina matrem),
da facilem cursum atque audacibus adnue coeptis
ignarosque viae mecum miseratus agrestis
ingredere et votis iam nunc adsuesce vocari.
n.b ...il 'latinorum' non è per spocchia o altro ma è talmente più bello della traduzione che mi sembrava un errore non usarlo.

Versi 23 - 42 : Invocazione a Cesare :
e particolarmente tu , o Cesare , di cui è incerto quali concili di Dei un giorno ti accoglieranno, sia che tu voglia assumere la tutela della città e la cura delle terre e l'ampio universo saluti in te il datore delle messi e il signore delle vicende atmosferiche , cingendoti le tempie di mirto materno, o che tu divenga dio dell' immenso mare e i marinai onorino soltanto il tuo nume e a te ubbidisca la lontanissima Tule e te acquisti per sé come genero Teti a prezzo di tutte le onde , o che tu voglia aggiungerti novello astro ai mesi lenti, la dove si apre uno spazio tra Erigone e le chele che le vengono dietro (e già spontaneamente lo Scorpione bramoso ritrae per te le braccia -" le chele" - e -ti- lascia più che una parte sufficiente di cielo), qualunque cosa tu sarai , poiché né il regno infernale spera di averti come re né ti venga un così sfrenato desiderio di dominio , per quanto i poeti greci esaltino i Campi Elisi e Proserpina , sebbene richiesta , non si curi di seguire la madre , concedi prospera navigazione , e da il tuo assenso alla (mia ) audace impresa, e al pari di me avendo pietà dei contadini inesperti della (loro) arte , accompagnami nel (mio) cammino ed avvezzati fin da ora ad essere invocato nelle preghiere .

Lucio Dalla - L'anno che verrà (live)

giovedì 25 dicembre 2008

Elisir d'amore per .......un delicato notturno di Chopin e Leopardi

Maurizio Pollini plays Chopin Nocturne no. 8 op. 27 no. 2



"Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai né pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.

Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
Appare in vista, a salutar m'affaccio,
E l'antica natura onnipossente,
Che mi fece all'affanno. A te la speme
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto...."

Giacomo Leopardi

Elisir d'amore per .....l'umanità.

Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità



"«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare né conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se è possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre. Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, ma non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c'è posto per tutti. E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti. La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia ha avvelenato l'animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell'oca, verso l'infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l'abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l'intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d'intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto. L'aereo e la radio ci hanno avvicinati. E' l'intima natura di queste cose a invocare la bontà dell'uomo, a invocare la fratellanza universale, l'unità di tutti noi. Anche ora la mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l'uomo a torturare e imprigionare gli innocenti. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L'infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell'ingordigia umana: l'amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L'odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini non saranno morti la libertà non perirà mai. Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire!......"

Elisir d'amore per ........per un fratello che ci ha lasciato..........

........ ad inseguire il grande fiore
della coerenza e della onestà....


si rideva in tanti
intorno a quella tavola
lunga appetitosa e ricercata
per le feste degli affetti
dei sogni e delle speranze
e delle interminate parole
sulle sorti sempre magnifiche
e progressive
di un mondo
che comunque lo giravi
ci andava stretto
e su persone e fatti senza meriti
per la nostra mala-benevolenza.
liberamente onesta
e lui se ne è comunque andato
insolitamente silenzioso
in un caldo mattino agosto
e la sabbia e la brezza di mare
lontano dalla scena abituale
del suo palcoscenico grottese
solitario silenzioso e leggero
con la consistenza lieve
di una foglia in autunno
insieme alla sua foto sorridente
depositata a futura memoria
su un freddo disadorno
e finalmente pacificato narmo
ci ha lasciato senza risposte
e una montagna di domande inevase
noi convitati increduli e disponibili
anche a ripeter la festa
nel rito familiare
perchè …è la vita
che comunque deve continuare
come lo spettacolo civile
che proprio non riusciva a piacerci
il suo ricordo e la sua storia
non scritte o raccontate
io le vedo indelebili
sulla faccia e tra le rughe
negli occhi e sulle lacrime
degli uomini e delle donne
che incolonnati
silenziosi in un dolore sottile
ad abbozzare un conforto
a preparare una parola
nell' interminabile rito
del commiato antico
di un interminabile funerale irpino
il tempo fa il suo mestiere
col conto alla rovescio
ci troviamo sempre meno
meno felici ma disposti
ancora a nascondere i piedi
sotto un tavolo di famiglia
zoppo silenzioso e un pò triste
ancora a chiudere pugni privati
che stringono un niente
e a continuare parole
svuotate dagli altri
ma per noi
piene di affetti
di sangue e ricordi
"un po’ per celia
e …un po’ per non morire "


Francesco De Gregori. Buonanotte fratello...con amore.

mercoledì 24 dicembre 2008

Elisir d'amore per ...........un Natale d'autore.

...............Il poeta della mia adolescenza:
NATALE SULLA TERRA

Dallo stesso deserto,
nella stessa notte,
sempre i miei occhi stanchi si destano
alla stella d’argento,
sempre,
senza che si commuovano i Re della vita,
i tre magi: cuore, anima, spirito.
Quando ce ne andremo di là
dalle rive e dai monti,
a salutare la nascita del nuovo lavoro,
la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni,
la fine della superstizione,
ad adorare -per primi!- Natale sulla terra!
arthur rimbaud

........e il poeta della mia vecchiaia:

NATALE
oscilla assiderata
la stella di natale.
da un bar all’altro inutili traslochi:
l’ora delle macchine parcheggiate
dei giovani smaniosi
nel fumo della sala giochi.
ora ogni volto è un luogo di confine,
ognuno fai suoi cenni
completamente incustodito.
faccio quaranta passi e torno a casa.
conosco quest’aria e i suoi rancori,
torna ogni anno sempre uguale
come le palle dell’albero
e i pastori.
franco arminio



.......il poeta e l'amico della mia maturità

A. R. di roberto vecchioni

martedì 23 dicembre 2008

Elisir d'amore per ....un Natale non consumistico e materialistico.




Cari fratelli e sorelle!
Iniziano proprio oggi i giorni dell'Avvento che ci preparano immediatamente al Natale del Signore: siamo nella Novena di Natale che in tante comunità cristiane viene celebrata con liturgie ricche di testi biblici, tutti orientati ad alimentare l'attesa per la nascita del Salvatore. La Chiesa intera in effetti concentra il suo sguardo di fede verso questa festa ormai vicina predisponendosi, come ogni anno, ad unirsi al cantico gioioso degli angeli, che nel cuore della notte annunzieranno ai pastori l'evento straordinario della nascita del Redentore, invitandoli a recarsi nella grotta di Betlemme. Là giace l'Emmanuele, il Creatore fattosi creatura, avvolto in fasce e adagiato in una povera mangiatoia (cfr. Lc 2, 13-14).

Elisir d'amore per .......la poesia anche quando cerca di scansare Dio.

di franco arminio
era molto che non parlavano di dio.
forse a parlarne c’erano altri
e c’ero io, forse eravamo
umanamente comprensivi
del nostro non comprendere
e in tutto questo eravamo compresi
da qualcuno, forse dalla sedie
su cui stavamo seduti,
dai quadri alle pareti, fermi più di noi
e
muti.
La poesia ha il privilegio e lo schermo di essere intellettualmente apolide e libera e non abita la contraddizione ” umana,troppo umana” della scelta tra l’ideale della Bellezza e del significato del Reale , tra la centralità dell'uomo o della sovranità di Dio. Il poeta vive l’esperienza della possibilità dell’estraneità o sudditanza dell’uomo alla Terra fidando e usando il potere del linguaggio e si permette di irridere la ragione quando si fà atratta ed autoritaria e di portare pur il silenzio della natura e della morte alla trasparenza della parola e al formalismo mortuario del significato. La poesia di oggi, resa esperta, dalla più recente storia, della catastrofe dell’umano e dallo scacco della ragione, cerca altro nelle macerie del linguaggio ,del sentimento,delle passioni e delle idee: non nuovi ‘significati’, ma un più antico suono,non l'armonia dell'universo ma il silenzio dello spirito e il respiro del corpo. Accostandosi premurosamente alla natura e driblando con estro la Verità, questa poesia ridà alla parola significante il peso e l’umore della terra, delle erbe, delle pietre, degli animali e anche dell'uomo. Una “ragione poetante” , alleggerita dalla egemonia della logica pura , dello scientismo dissacrante e matrialistico o delle metafisiche camuffate da fedi militanti, ha appreso, e ci ha appreso che, oltre lo stare-insieme nella 'polis', v’è, anche per l’uomo, la possibilità di un più
aperto, ospitale stare-accanto nella 'comunità', anche nell’esperienza del sacro e non adagiarsi comodamente seduta su “sedie” immobili e ‘ferme’ o peggio “mute” e appese decorative come “quadri alle pareti” .
mauro orlando

Elisir d'amore per .......un passato e un presente diverso.

Dalla-Roversi Passato e presente.


Difficile e dolorosa
di Mauro Pianesi
Un verso mi ritorna in testa di continuo. Appartiene a una delle canzoni che Roberto Roversi scrisse per Lucio Dalla nella prima metà degli anni ’70. Canzoni una più bella dell’altra, frutto della più felice collaborazione fra letteratura e canzonetta mai realizzata, forse, nella storia recente della musica italiana (ma questo è un altro discorso…).

La canzone s’intitola “Passato, presente” e si trova nell’album “Il giorno aveva cinque teste”. Dalla declama questa frase (“Perché la libertà è difficile, e fa soffrire”) con una breve pausa al mezzo, forse per meglio farcene digerire la pregnanza. Mi ritengo fortunato ad aver conosciuto canzoni come queste da ragazzo e persino di non averle capite tutte subito, visto che il “bene” ha una qualche sua circolarità… “vichiana” e ritorna, a distanza di anni ritorna quando meno te l’aspetti.

Elisir d'amore per .......la democrazia e.....basta!

Indagini su un cittadino al disopra di ogni sospetto

Sì all'elezione diretta del Capo dello Stato -


Sì all'elezione diretta del Capo dello Stato, l'Italia è pronta, dice Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda alla fine della conferenza stampa di fine anno. E indica la necessità entro la legislatura di una riforma che garantisca più poteri all'esecutivo.


"Sono convinto - osserva Berlusconi - che il presidenzialismo sia la formula costituzionale che può portare il migliore risultato per il governo del Paese: sono assolutamente convinto che l'architettura istituzionale attuale ci pone dietro gli altri Paesi perché non conferisce i poteri necessari al al premier per essere incisivo". Si tratta, aggiunge, di una riforma "che io ritengo essenziale se vogliamo fare del nostro Paese una democrazia moderna".


PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA DELLA LOGGIA P2 di Licio gelli
PREMESSA
1) L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema.
2) Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nella elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione - successivi al restauro del libero gioco delle istituzioni fondamentali - che, senza intaccarne l’armonico disegno originario, le consentano di funzionare per garantire alla nazione ed ai suoi cittadini libertà e progresso civile in un contesto interno e internazionale ormai molto diverso da quello del 1946.


Il caimano di Nanni Moretti

Elisir d'amore per ..........la gioia.

Un "natale" particolare per Alessandra e Stefano.....è arrivato Lorenzo!
Il mondo che gli facciamo trovare non sarà dei migliori ma i nonni Walter e Rosa ,le zie , i parenti ed amici faranno di tutto per rendergli la vita il più possibile felice, buona e giusta!
Per tutti noi è semplicemente un momento di 'festa' e di...........
Gioia
"Fate che chiunque venga a voi se ne vada
sentendosi meglio e più felice.
Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,
nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia traspare dagli occhi,
si manifesta quando parliamo e camminiamo.
Non puo’ essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
La gioia è molto contagiosa".

Madre Teresa di Calcutta

De gregori .Buonanotte fiorellino

lunedì 22 dicembre 2008

Elisir d'amore per ......i nuovi amici della Comunità provvisoria.


Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
non camminare dietro di me,
non saprei dove condurti;
cammina al mio fianco
e saremo sempre amici.
Anonimo cinese.

Elisir d'amore per ......la democrazia parlamentare.

leggi tutto:clicca sul titolo.

Il silenzio delle sentinelle

di GIUSEPPE D'AVANZO 22-12-2008


Dovremmo aver imparato in questi quindici anni che, nonostante l'abitudine alla menzogna, Berlusconi non nasconde mai i suoi appetiti. Il sermone di fine anno ci ricorda che la sua bulimia non conosce argini.

Vuole il presidenzialismo come il compimento della sua biografia personale. Non si accontenta di avere in pugno due poteri su tre. Dopo aver asservito il Parlamento al governo, pretende ora che evapori l'autonomia della magistratura. Dice che la riforma della giustizia è pronta e sarà battezzata al primo Consiglio dei ministri del 2009. Anticipa quel che ci sarà scritto: i pubblici ministeri se le scordino le indagini. Diventeranno lavoro esclusivo delle polizie subalterne al ministro dell'Interno, quindi affar suo che governa in nome del popolo. I pubblici ministeri, ammonisce, diventeranno soltanto "avvocati dell'accusa". Andranno in aula "con il cappello in mano" davanti al giudice a rappresentare come notai, o come burocrati più o meno sapienti, le ragioni del poliziotto. Dunque, del governo. Con un colpo solo, si liquidano l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (art. 3 della Costituzione, "Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge"); l'indipendenza della magistratura (art. 104, "La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere"); l'unicità dell'ordine giudiziario (art. 107, "I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni"); l'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112 "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale"); la dipendenza della polizia giudiziaria dal pm (art. 109, "L'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria").

Elisir d'amore per ...........altri tempi.



L’UOMO, LA DONNA E IL MULO

immaginate la mattina presto
l’uomo, la donna e il mulo
che vanno lenti verso la campagna
a scorticare la terra
con la zappa per piantarvi un seme.
immaginate noi
con le famiglie nelle nostre case
gremite di beni poco rari.
noi che senza esporci a niente
continuamente cerchiamo ripari.

di franco arminio

domenica 21 dicembre 2008

Elisir d'amore per .....il rispetto delle parole.

......La via italiana al "cesarismo".










"Si può dire che il cesarismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico, cioè si equilibrano in modo che la continuazione della lotta non può concludersi che con la distruzione reciproca. Quando la forza progressiva A lotta con la forza regressiva B, può avvenire non solo che A vinca B o B vinca A, può avvenire anche che non vinca né A né B, ma si svenino reciprocamente e una terza forza C intervenga dall’esterno assoggettando ciò che resta di A e di B. Nell’Italia dopo la morte del Magnifico è appunto successo questo, com’era successo nel mondo antico con le invasioni barbariche. Ma il cesarismo, se esprime sempre la soluzione "arbitrale", affidata a una grande personalità, di una situazione storico-politica caratterizzata da un equilibrio di forze a prospettiva catastrofica, non ha sempre lo stesso significato storico.
Ci può essere un cesarismo progressivo e uno regressivo e il significato esatto di ogni forma di cesarismo, in ultima analisi, può essere ricostruito dalla storia concreta e non da uno schema sociologico. È progressivo il cesarismo, quando il suo intervento aiuta la forza progressiva a trionfare sia pure con certi compromessi e temperamenti limitativi della vittoria; è regressivo quando il suo intervento aiuta a trionfare la forza regressiva, anche in questo caso con certi compromessi e limitazioni, che però hanno un valore, una portata e un significato diversi che non nel caso precedente. Cesare e Napoleone I sono esempi di cesarismo progressivo. Napoleone III e Bismarck di cesarismo regressivo. Si tratta di vedere se nella dialettica rivoluzione-restaurazione è l’elemento rivoluzione o quello restaurazione che prevale, poiché è certo che nel movimento storico non si torna mai indietro e non esistono restaurazioni in toto.
Del resto il cesarismo è una formula polemico-ideologica e non un canone di interpretazione storica. Si può avere soluzione cesarista anche senza un Cesare, senza una grande personalità "eroica e rappresentativa". Il sistema parlamentare ha dato anch’esso un meccanismo per tali soluzioni di compromesso. […]
Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino, 1975, vol. III, (p.1619-1622)
leggi anche :Scelta riformista o cesarismo autoritario di EUGENIO SCALFARIRepubblica 21-12-2008

Elisir d'amore per ........il poeta e il mito.

LETTERINA DELLA NOTTE

cara,
la morte
è qui che mi tira
e mentre la penso
penso al cuore
che in questo modo
si rovina.
tu dormi, rimani tranquilla
almeno fino a domattina.
franco arminio

R. Vecchioni : Euridice



E canterò,
stasera canterò,
tutte le mie canzoni canterò,
con il cuore in gola canterò:
e canterò la storia delle sue mani
che erano passeri di mare,
e gli occhi come incanti d'onde
scivolanti ai bordi delle sere;
e canterò le madri che
accompagnano i figli
verso i loro sogni,
per non vederli più, la sera,
sulle vele nere dei ritorni;
e canterò finché avrò fiato,
finché avrò voce di dolcezza e rabbia
gli uomini, segni dimenticati,
gli uomini, lacrime nella pioggia,
aggrappati alla vita che se ne va
con tutto il furore dell'ultimo bacio
nell'ultimo giorno dell'ultimo amore;
e canterò finché tu piangerai,
e canterò finché tu perderai,
e canterò finché tu scoppierai
e me la ridarai indietro.

"Il termine mito dal greco mythos, che ha la stessa radice del latino mythus, indica un racconto, una storia, che non soltanto dice, ma anche tace qualcosa, rinviando, in apparenza, a significati reconditi. In generale i miti esprimono credenze, desideri e paure, che riguardano eventi comuni a tutti gli uomini: nascita, morte e amore, alleanze o lotte contro forze della natura e divinità. Spesso si tratta di tentativi per spiegare il mondo, secondo criteri diversi da quelli della pura razionalità o della storia documentabile". Remo Bodei

".....Io percorsi le opere dei poeti e dei filosofi;ma , pur avendo molto indagato nulla trovai di più possente dell "ananke".nessun riparo contro di quella scoprii nelle tavole tracie, che il canoro Orfeo descrise, nè tra i molti farmachi che Febo diè agli Asclepìadi, per i travaglaiti mortali.
questa è la sola Dea ai cui altari non è lecito accostarsi, che non accetta nessun sacrificio....nè alcuna pietà v'è nel suo animo inesorabile.
Anche a te , o Admete, la Dea colse nelle sue reti inestricabili. Rassegnati, giacchè tu non potrai con le lacrime ricondurre i morti alla luce.Persino i semidei scendono nelle tenebre dell'orco. Sì elle ci fu cara , mentre visse tra noi, e ci è ancora cara, benchè morta; e tu puoi vantarti di aver albergato nelle tue case la più generosa delle donne.
La tomba della tua sposa non è una tomba ma un'ara , e sarà oggetto di venerazione per i passanti......"Euripide. Alcesti, Stasimo terzo, Coro.

sabato 20 dicembre 2008

Elisir d'amore per un "happy days".


E’ l’amore che è essenziale
Fernando Pessoa

E’ l’amore che è essenziale.
Il sesso è solo un accidente.
Può essere uguale
o differente.
L’uomo non è un animale
è una carne intelligente,
anche se a volte malata.

Elisir d'amore per .........la non-violenza.




Antiche come le montagne ma anche attualissime sono le cose in cui Gandhi credeva: la corsa agli armamenti è un acorsa al suicidio; l'unica arma possibile per far trionfare la pace è la non-violenza cioè la disobbedienza civile contro governi e sistemi basati sullo sfruttamento la tecnologia è fonte di miseria e ingiustizia quando o è usata per arricchire........

Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma (grande anima) (1869-1948) politico e leader spirituale indiano, laureato in giurisprudenza in Inghilterra ha esercitato la professione legale in Sudafrica dove ha iniziato a guidare la lotta contro la discriminazione razziale verso gli indiani. Tornato in patria, nel 1906 ha iniziato le sue campagne basate sulla non-violenza e dal 1919 ha guidato il movimento di resistenza civile contro i britannici che, nel 1946, ha portato all'indipendenza dell'India. Venne ucciso da un fanatico indù due anni dopo.

...................."I miei esperimenti in campo politico sono ormai noti non soltanto in India, ma in certa misura anche nel mondo civile. Per me non hanno molto valore; e l'appellativo di "Mahatma" che mi hanno procurato ha perciò un valore ancora minore. Spesso questo appellativo mi ha profondamente addolrato; e non ricordo un momento in cui si possa dire che mi abbia lusingato. Ma mi piacerebbe certamente narrare gli esperimenti in campo spirituale che sono noti soltanto a me, e dai quali ho tratto la forza che possiedo pe operare in campo politico. Se questi esperimenti sono realmente spirituali, non possono costituire occasione di auto-incensamento. Possono soltanto accrescere la mia umiltà. Quanto più rifletto e guardo al passato, tanto più vivamente sento i miei limiti"..................

Elisir d'amore........per la Comunità provvisoria.


La Comunità Provvisoria si riunisce il 29 dicembre a Frigento

si viene qui per visitare il cielo
o per guardare altri paesi da lontano.
si viene qui senza aspettarsi
una bellezza concitata, qualcosa che ci buchi
le costole o dia fuoco ai cuscini su cui dormiamo.
frigento è un umano insediamento
dove la vita è quella che è e quella che appare.
niente finzioni, ma un esercizio lento, elementare.
si cammina sulla pietra
si tocca un intonaco come fosse
la spalla di un amico
si ammira un portale come fosse l’occhio
di un padre quieto e laborioso.
si sale da un lato e si scende dall’altro
e chi voleva vedere l’imbroglio
dei nostri tempi, chi voleva frugare
nel sud dell’incuria e dell’inedia
trova un paese sobrio e semplice
come una sedia.

franco arminio

venerdì 19 dicembre 2008

Elisir d'amore per ..........la speranza.

Emily Dickinson, poem 254
«Speranza» è cosa alata –
Che ripara nell’anima –
E canta il canto senza le parole –
E non si ferma – mai –
E più che dolce – nel Vento – si sente –
E la bufera deve essere frusta –
Per impaurire Questa
Che riscaldò la gente –
Io l’ho sentita nella terra guasta –
Sul Mare che non c’è –
Neanche nell’Angustia
Chiese un grammo – di Me.

- traduzione di Massimo Sannelli

Elisir d'amore per ......una leggera melodia di festa dello spirito.

Moonlight Sonata


Poesie per il primo dell'anno

di Gianni Rodari

L'anno nuovo


Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno.





Elisir d'amore per ........"Il Natale in casa Cupiello"

Eduardo De Filippo :Il presepe di casa Cupiello


Il protagonista desidera solo costruire il suo presepe, visto che per lui, il presepe è simbolo di uno spazio alternativo alla realtà in cui vive, anzi esso gli consente proprio di distaccarsi dalla realtà e di evadere dai problemi quotidiani che colpiscono i membri della sua famiglia. Ecco che il presepe eduardiano si carica di metafore. Alcuni studiosi ritengono che Eduardo abbia voluto proiettare nell’immagine della Sacra Famiglia il suo desiderio di un unione familiare, ossia il presepe metaforicamente indica un mondo familiare ricco di sentimenti che purtroppo sembrano non esistere più. Si ha l’impressione che la sfera degli affetti si sia del tutto sgretolata nel momento in cui si è scontrata con l’egoista società novecentesca; una società che ha perso di vista i veri valori e i sani principi morali.

giovedì 18 dicembre 2008

Elisir d'amore per ..........un notturno poetico.

irpinia 2008 - foto federico iadarola

LETTERINA DELLA NOTTE

cara,
la morte
è qui che mi tira
e mentre la penso
penso al cuore
che in questo modo
si rovina.
tu dormi, rimani tranquilla
almeno fino a domattina.
franco arminio

Elisir d'amore per ....la magia o virtù della "musica".

" in Verdi una potente armonia vocale consiste in accordi che determinano l'affetto, mentre la melodia guadagna in movimenti che trascinano tutta la materia: la musica è una politica.Priva di anima e di tracsendenza, materiale e relazionale, la musica è l'attività più ragionevole dell'uomo. "Gilles Deleuze,Pericle e Verdi.Cronopio
Verdi : Va Pensiero - Pavarotti @ Zucchero


LA MUSICA ......." essa ha questa virtù . agire mediante la materia sottile, rendere sensibile la materialità dei movimenti che di solito si attribuiscono all'anima. Questo è ciò che dà realtà e forza alla psicologia elementare degli eroi di Giuseppe Verdi. Per lo stesso motivo, ciò che il genio di Molière poteva solo suggerire, le frasi musicali di Mozart riescono ad imporlo: la veemenza del desiderio di Elvira per Don Giovanni. La paura, la passione sensuale e l'odio che la psicologia riflesiva o scientifica deduce o induce a fatica, la musica li fa esistere nella loro situazione singolare..." Francois Chatelet , Croniques des ideès perdues.

Andrea Bocelli & Zucchero - Miserere

Elisir d'amore per ......Arthur Rimbaud di "Democrazia" 1874

«La bandiera va al paesaggio immondo, e il nostro gergo soffoca il tamburo.

«Nei centri alimenteremo la più cinica prostituzione. Massacreremo le rivolte logiche.

«Ai paesi pieni di pepe e acqua! - al servizio dei più mostruosi sfruttamenti industriali o militari.

«Arrivederci qui, o non importa dove. Coscritti della buona volontà, avremo una filosofia feroce; ignoranti riguardo la scienza, esperti riguardo il benessere; crepi il mondo che va. E' la vera marcia. Avanti».

Le Illuminazioni di Rimbaud

Elisir d'amore per ........una speranza di un miracolo nei cuori di tutti "gli uomini di buona volontà".

"La carità ci fa sentire corpo di Cristo e sue membra".
Carlo Maria Martini
“Assapora con cuore aperto, la grande solennità e lascia che le sue mani soavi ti sollevino il cuore da ogni cura. Chi ha fiducia è forte e quest’ora silente di Natale è una di quelle che possono dare forza, perché è carica di prodigio e carica di mistero. E si deve essere soltanto abbastanza silenziosi e soli e pazienti per accogliere in sé la grazia di una tale ora, che in molti non penetra perché in loro c’è tanto rumore e niente ordine”
Rilke
Mi chiedo come mai "questo prodigio carico di mistero" che rinnova la nascita di un Dio che si fa annualmente bambino a ricordarci la necessità di liberarsi di tutte le pesantezze delle parole e le rigidità delle dottrine quando perdono il senso della loro umanità e divinità assieme o la supremazia nella mente e nel cuore di questa "carità che fa sentire corpo di Cristo" fà così tanta fatica a toccare i cuori induriti dalla "Dottrina universale e necessaria " e dalla "Verità nonostante l'uomo" dei grandi e piccoli mortali sevitori di Dio nel rispetto della vita e della morte della giovane Eliana che dorme nel sonno dei giusti e nella pace e nella semplicità dei bambini amati dal Cristo."Lasciate che i bambini vengono a me".E se 'Deus est caritas' voglio pensare che per amore solo per amore avrebbe voglia e piacere di avere Eliana e il suo silenzioso dolore e sofferenza ,insieme al buon ladrone, alla sua destra nel cielo al più presto nonostante la testardagine degli gli scribi e le ipocrisie dei farisei.
Ladrone:"Gesù ricordati di me"
Gesù: "Partecipi alle mie soffrenze"
....oggi sarai con me in cielo....
.....chi perde la propria vita si salverà"

Elisir d'amore per .......l'Immaginazione.

"O immaginazione, che hai il potere d'importi alle nostre facoltà e alla nostra volontà e di rapirci in un mondo interiore strappandoci al mondo esterno, tanto che anche se suonassero mille trombe non ce ne accorgeremmo, da dove provengono i messaggi visivi che tu ricevi, quando essi non sono formati da sensazioni depositate nella memoria?"

Italo Calvino, Lezioni americane,





Immagina
Immagina che non ci sia il Paradiso
prova, è facile
nessun inferno sotto,
sopra di noi solo il Cielo
Immagina che tutta la gente
viva al presente...

Immagina non ci siano paesi
non è difficile
Niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione
Immagina che tutta la gente
viva la vita in pace..

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo sarà come uno solo...

Immagina un mondo senza possessi
mi chiedo se ci riesci
Senza necessità di avidità o rabbia
la fratellanza tra gli uomini
Immagina tutta le gente
condividere il mondo intero...

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo sarà come uno solo...

mercoledì 17 dicembre 2008

Elisir d'amore per ...........una politica semplicemente democratica.


Ho sempre pensato in buona fede che educare i cittadini alla democrazia significava anche educare i leaders politici. In democrazia, i cittadini possono diventano leader, ma se l'educazione si rivolge solo ai cittadini comuni, rischia di trascurare l'educazione dei leader. Parte dell'educazione democratica invece deve occuparsi della formazione dei futuri leader della società, affinché essi comprendano esattamente le particolari responsabilità di cui sono investiti proprio in base al maggior potere di cui dispongono rispetto ai cittadini comuni. Ci sono, quindi, due aspetti che riguardano l'educazione di un leader democratico. Ma uno dei mali più seri che minacciano le società democratiche è la corruzione del mondo politico. L'elemento più comune che porta un politico alla corruzione è la convinzione che riuscirà a farla franca, non solo nel senso che non verrà scoperto, ma anche in quello di pensare che i cittadini comuni non riusciranno mai a capire veramente cosa sia la politica. Partendo da questa visione, gli uomini politici, sebbene democraticamente eletti, possono fare praticamente ciò che vogliono e possono farlo in un modo che li soddisfi in pieno. L'educazione democratica è il miglior antidoto che abbiamo contro questa forma di corruzione, che si nutre di due elementi. Il primo è la visione dall'alto, dalla posizione dei leader politici, da cui il cittadino comune non appare abbastanza intelligente, o interessato alla propria società democratica, da riuscire a esercitare un controllo sui suoi rappresentanti. Il secondo è ciò che possiamo chiamare l'"apatia" dei cittadini, cioè la sensazione provata da questi ultimi che gli uomini politici siano in ogni caso incontrollabili, che non ci sia nulla che i cittadini possano dire, o fare, per impedire ai politici di fare ciò che vogliono. E' proprio questa la ricetta per la corruzione: l'arroganza da una parte e l'apatia dall'altra.L'educazione democratica, se riesce nel suo intento, dovrebbe rappresentare un antidoto sia per l'apatia che per l'arroganza, un antidoto che lavora in modo molto sottile. Per prima cosa, pur non trasmettendo ai cittadini comuni la sensazione che possono fare quello che vogliono, o di essere più potenti di quanto non siano in realtà, l'educazione democratica può fare in modo che essi comprendano meglio cosa sia la politica e che osservino con molta attenzione gli atti dei loro leader politici. Il migliore, l'unico antidoto sia all'apatia e all'arroganza, quindi, è la comprensione, la conoscenza, lo studio. Quello di sconfiggere l'ignoranza di fondo di molti cittadini è un passo importantissimo, che nessuna società democratica ha ancora compiuto con successo. Un altro antidoto alla corruzione è una valida educazione democratica, cioè un'educazione basata sulla filosofia democratica, che insegni ai futuri leader che il politico non è al di sopra della gente comune, se non per le responsabilità che comporta il suo compito di governare e di rendere conto del suo operato alla maggioranza. Parte dell'educazione democratica dei futuri leader quindi sta nel far comprendere loro che dovranno dar conto alla gente di tutte le loro azioni, che la loro capacità di giudizio non è affatto migliore di quella della gente comune, se non per il fatto che essi si trovano in una posizione da cui è possibile difendere il proprio operato in pubblico e che hanno il dovere di difenderlo. La più grande lezione di educazione democratica per i leader politici è quella impartita da Kant quando affermò che la condizione assoluta per qualsiasi azione etica è il suo carattere pubblico, la sua trasparenza. Se non può sostenere l'esposizione alla luce del sole, o lo sguardo del pubblico, allora è necessariamente un'azione corrotta. E' l'apparenza della corruzione, e l'apparenza della corruzione in democrazia corrisponde alla realtà della corruzione stessa: essa non può sostenere la chiarezza del controllo pubblico, né attraverso il normale processo decisionale, né attraverso un processo di qualsiasi altro tipo.

Elisir d'amore per ..........una richiesta non qualunquista o giustizialista.


DOMANDA a NORBERTO BOBBIO:
Quindi possiamo dire che non è corretto parlare di tramonto delle ideologie, ma soltanto di crisi di determinate ideologie, e che non si può fare la politica senza avere dei grandi ideali.

Non si può assolutamente. Soprattutto i partiti di sinistra si distinguono di solito dai partiti di destra e dai partiti conservatori proprio perché vogliono trasformare la società. I conservatori sono quelli che vogliono conservare quello che c'è: i partiti di sinistra vogliono trasformare. Per trasformare bisogna farlo in base a principi, in base a degli ideali che giustifichino la trasformazione: bisogna giustificare la trasformazione. La differenza fra il conservatore e il riformatore è che il conservatore non ha bisogno di giustificare la conservazione, invece colui che vuole riformare la società deve giustificare, deve giustificare perché la vuole; e non può giustificarlo se non ricorrendo a dei grandi principi........

Giorgio Gaber : Destra sinistra

Elisir d'amore per ..........una 'pulp fiction'.

Ludwig Wittgenstein
Il linguaggio come raffigurazione logica del mondo

"Ogni enunciato sopra complessi può scomporsi in un enunciato sopra le loro parti costitutive e nelle proposizioni che descrivono completamente i complessi.
Noi ci facciamo immagini dei fatti.
L’immagine ha in comune con il raffigurato la forma logica della raffigurazione"

Da Pulp Fiction di Q. Tarantino

Mia a Vincent
Mia: Non odi tutto questo?
Vincent: Odio cosa?
Mia: I silenzi che mettono a disagio... Perché sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate per sentirci più a nostro agio?
Vincent: Non lo so... E' un'ottima domanda.
Mia: E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno speciale...quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.........


pulp fiction dancing

Elisir d'amore per........un girotondo del "sogno delle antiche speranze".

di Giorgio Gaber
Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.

Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
non indicate per loro
una via conosciuta
ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.

Giro giro tondo cambia il mondo.

Non insegnate ai bambini
non divulgate illusioni sociali
non gli riempite il futuro
di vecchi ideali
l'unica cosa sicura è tenerli lontano
dalla nostra cultura.

Non esaltate il talento
che è sempre più spento
non li avviate al bel canto, al teatro
alla danza
ma se proprio volete
raccontategli il sogno di
un'antica speranza.

Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.

Elisir d'amore per .....gli amici della "comunità provvisoria" del Formicoso.

Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo? Si, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba prima che possa riposare nella sabbia? Si, e quante volte le palle di cannone dovranno volare prima che siano per sempre bandite? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel tempo. Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto prima che riesca a vedere il cielo? Si, e quante orecchie deve avere un uomo prima che possa ascoltare la gente piangere? Si, e quanti morti ci vorranno perché egli sappia che troppe persone sono morte? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento. Quanti anni può esistere una montagna prima di essere lavata dal mare? Si, e quanti anni la gente deve vivere prima che possa essere finalmente libera? Si, e quante volte un uomo può voltare la testa fingendo di non vedere? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento.” Bob Dylan.
A voi dedico questo inno alle persone che sanno ascoltare con curiosità e rispetto.
Con voi ho ripreso il gusto a rieducare le orecchie per ascoltare e capire il nuovo o l’antico che soffia nel vento del Formicoso, terra magica dell'Irpinia d'0riente, a liberare gli occhi dalle cataratte della postmodernità tecnologica non solo “per riveder le stelle” nelle calde e fresche sere d'estate ma a conoscere persone ancora semplici e a godere nel rispetto la “bella famiglia di piante e d’animali” che ci hanno conservato con umile fatica gli uomini del passato della nostra terra forunata e bella.Ora dobbiamo imparare a misurare le parole e alleggerirle il più possibile perchè le sento ,in certe occasioni, indurite come pietre e taglienti come coltelli sotto il dominio subdolo della ideologia insidiosa come una metastasi e che ci ammalia e ci pietrifica come la Gorgona. E’ da un pò di tempo che sento nei nostri scritti il peso di sentimenti e passioni fredde e dure e sento che non mi (ci) fanno tanto bene.Ribaltiamo anche la comoda e a volte omertosa morale del “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Impariamo prima di tutto noi a godere del bello nell’arte della parola, della musica, dei colori ,dei sapori della natura per costruire prima di tutto in noi ‘biblioteche o santuari spirituali’ che ci possono essere di aiuto negli “inverni del nostro scontento” per riscoprire continuamente anche un senso anche alle nostre solitudini,malinconie,soffrenze,assenze,lontananze,travisamenti,umori,specchi ,ferite,perdite,tristezze e dolori ma sopratutto a rinnovare i vocabolari,i concetti e le idee per preparare cittadini riflessivi, consapevoli ed attivi , merce difficile da comprare per quei “politici” sordi, insensibili, ignoranti ….insomma un boccone indigesto anche per politicanti nostrani di ieri di oggi e di domani “i mastini della conservazione”.Noi siamo merce rara ......e non ci sono discariche ,clientele, camorre, televisioni, scambi, veline ,nani , ballerine o puttane che possano minimamente toccare le nostre terre e i nostri uomini nel profondo della loro anima dignitosa, operosa , immune e sacra.
mauro orlando



Elisir d'amore per .........un giovane cantautore.


"Aspetto una Domanda" di Niccolò Agliardi

........ racconta di un padre e un figlio che non si parlano. Si amano ma non si parlano -
afferma Niccolò Agliardi - Entrambi impegnati a cercare di rendere le proprie vite disadatte, adatte a
qualcosa. Prima di tutto a sè stessi e poi, forse, anche all’amore inespresso dell’altro. Un dialogo muto fatto
di domande che suonano minacciose e di risposte che faticano a venire fuori come la voce. Come succede
nel film Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart che ha ispirato il brano".
Niccolò Agliardi nasce a Milano il 17 maggio 1974 ed è per colpa o merito di quel Ridere, ridere, ridere
ancora ... di Samarcanda di Roberto Vecchioni che resterà per sempre affascinato dall’arte della parola in
musica quindi dai cantautori. Frequenta il liceo classico, ed è in quegli anni che comincia a scrivere le sue
prime canzoni. Spinto dalla passione verso i grandi nomi della canzone d’autore si laurea in Letteratura
Italiana Presso l’Università Statale di Milano discutendo una tesi sui luoghi reali ed immaginari presenti nei
testi di Francesco De Gregori. Tra i suoi riferimenti musicali - oltre naturalmente a De Gregori - ci sono: Ivano
Fossati (sul braccio sinistro ha tatuato il titolo di una sua canzone C’è tempo), Bruce Springsteen, Bob Dylan,


Elisir d'amore per ......un Natale d'autore.

di George Orwel

Il Natale ci fa pensare quasi automaticamente a Charles Dickens, e per due buone ragioni. La prima è che Dickens è uno dei pochi scrittori inglesi ad aver scritto sul Natale, che è la festa più amata dagli inglesi, ma ha ispirato poche opere letterarie. Ci sono i canti, i Christmas Carols, quasi tutti di origini medievali; c'è una manciata di poesie di Robert Bridges, T.S. Eliot e qualche altro, c'è Dickens; e poco di più. La seconda ragione è che tra gli scrittori moderni Dickens è uno dei pochi, quasi l'unico, a offrire un'immagine convincente della felicità. Dickens ha parlato del Natale due volte, in un capitolo del Circolo Pickwick e nel Canto di Natale. Quest'ultimo racconto venne letto a Lenin morente che, secondo la moglie, ne trovò del tutto intollerabile «il sentimentalismo borghese». In un certo senso aveva ragione, ma se fosse stato in condizioni di salute migliori si sarebbe forse accorto che quel racconto ha dei risvolti sociologici interessanti. Anzitutto, per quanto Dickens calchi la mano e il «sentimentalismo» di Tiny Tim possa sembrare sgradevole, la famiglia Cratchit pare proprio divertirsi. Ha l'aria felice, a differenza, per esempio, dei cittadini di Notizie da nessun luogo di William Morris. Inoltre, la loro felicità deriva soprattutto dal contrasto, e il fatto che Dickens se ne renda conto è uno dei segreti della sua forza. Sono contenti perché una volta tanto hanno cibo in abbondanza. Il lupo è alla porta, ma sta scodinzolando. Il vapore del pudding natalizio aleggia su uno scenario fatto di banchi di pegni e di duro lavoro e accanto alla tavola imbandita il fantasma di Scrooge è sempre presente. Bob Cratchit vuole perfino brindare alla salute di Scrooge, cosa che la signora Cratchit, giustamente, rifiuta di fare. I Cratchit riescono a godersi il Natale proprio perché viene solo una volta all'anno. La loro felicità è convincente proprio per questo. La loro felicità è convincente perché è descritta come provvisoria. Tutti i tentativi di descrivere una condizione di felicità permanente, d'altro canto, si sono risolti in un fallimento. Le Utopie (a proposito, la parola Utopia non significa «bel luogo», ma «luogo inesistente ») sono comparse spesso nella letteratura degli ultimi tre o quattrocento anni, ma quelle «positive» sono immancabilmente poco attraenti, e di solito anche prive di vitalità. ........

Elisir d'amore....................

TI BACIO

se non volete fare la rivoluzione
ricordatevi almeno che un desiderio che non agisce produce pestilenza.

ti bacio
a occhi chiusi
bacio gli occhi e le ossa
che stanno negli universi più nascosti
e quello che di te c’è qui
in questo mondo
che si scuce
la carne appena calda carezzata
in controluce.


franco arminio

martedì 16 dicembre 2008

Elisir d'amore per .........il giono del silenzio.

Natale 2008 .
Come la musica si nutre di pause
Oggi è il giorno del silenzio, il giorno che ci riporta alle origini. Come il bianco ha in sé tutti i colori, infatti, così il silenzio contiene – in potenza – tutti i suoni, in una condizione di infinito, di eternità, di tempo fermo e sospeso.

Non per niente, nei Vangeli, il silenzio è la condizione degli apostoli, che di solito non parlano e spesso, quando lo fanno, trovano subito occasione per pentirsene. E anche le lettere di san Paolo, a pensarci bene, sono rivolte a destinatari silenziosi, che non facciamo fatica a immaginare in ascolto.

Perché il silenzio è anzitutto uno strumento di intelligenza, oltre che un mistero intimamente legata alla manifestazione della bellezza. Tutta la grande arte è silenziosa: un quadro di Van Gogh, per esempio, è fatto di silenzio e statue di silenzio sono le Madonne rinascimentali. Ma perfino all’interno della musica il silenzio ha una funzione indispensabile: le pause di una partitura, certi momenti in cui, durante l’opera, cantanti e orchestra tacciono insieme...

Mi ha sempre colpito un racconto tradizionale dei Dogon dell'Africa, secondo il quale il mondo sarebbe stato creato in tre giorni: nel primo si manifestò la musica, sotto forma di un'ondata di luce sonora; il secondo giorno venne la parola; nel terzo, infine, quando Dio si era già stancato, furono creati gli oggetti, che parlano un silenzio molto diverso da quello degli uomini.

Ma la suggestione più forte, per me, è rappresentata dall'onda originaria che illumina e risuona. È quanto di più prossimo al silenzio, e nello stesso tempo già diverso dal silenzio, si possa immaginare. Un suono sottile come il respiro, come il linguaggio senza parole che gli innamorati condividono in segreto.



Roberto Vecchioni La stazione di Zima
.......anche questo dialogo con Dio può essere una preghiera "per non morire da soli quando il vento ci coglie"
...Ma vedi, il problema non è
che tu sia o non ci sia
il problema è la mia vita
quando non sarà più la mia,
confusa in un abbraccio
senza fine,
persa nella luce tua, sublime,
per ringraziarti
non so di cosa e perché.

Lasciami
questo sogno disperato
d'esser uomo,
lasciami
quest'orgoglio smisurato
di esser solo un uomo.........