giovedì 25 aprile 2019


domenica 4 settembre 2016

Quando comincia l'inverno...ricomincia il ritorno nei nostri scontenti.. caro....amico Eitan.... mi mancano i tuoi abbracci fragorosi.... ....i morti reincontrano i vivi lasciati sugli altari e sui muri di casa o negli angoli sempre più bui del nostro cuore inquieto ...i libri muti di polvere riprendono a sperare di non finire ingloriosi e arresi sulle bancarelle della Caritas e noi .....rientriamo nella casa-prigione delle città-non -luogo dove il tempo lo scandisce il lavoro nella sua frenesia produttiva .Torniamo a parlare ai nostri spettri personali e segreti di notte sulle mura solitarie della sempre più "marcia Danimarca" e lasciamo agli alberi perdere le foglie sulle colline magiche delle nostre speranze senza paura del ciclo naturale delle cose ..de rerum natura. ....panta rei.... nell'eterno ritorno del diverso negli orizzoni infiniti del mare .... .....restituiamo il silenzio a Trevico ...ce lo ridarà ....non temere...con gli interessi alla primavera che verrà ... e avrà i nostri occhi vivi come " la morte".... ora....conserviamo nel cuore poeta i colori del buio.. la luce diversa di albe e tramonti .....i furori e i tremori dei chiari di bosco. ...il rumore di passi invecchiati nell' amore e il fruscio lento di foglie morte ....in una bella canzone francese. .....la panchina e l'ombra del tiglio della libertà .. un libro abbandonato in cerca di un segreto d' amore.... nei nostri piccoli paesi abbiamo saggi e inoperosi contadini e artigiani della bellezza.... nei nostri piccoli paesi dalla grande vita... uomini antichi e donne silenziose lavorano e aspettano l'assenza... i ritorni ....la lontananza dei suoi figlioli prodighi amanti d'avventure e di obblighi di lavoro ....ogni anno...ritorniamo nelle case di bambole in un universo senz'amore per una necessità imposta nel tempo e nello spazio del ciclo innaturale e civile delle cose .... torniamo vittime di un destino cinico e baro a intrattenere fantasmi che ci aspettano ... nella dolorante solitudine urbana.... .....la malinconia dolorosa fa male ma lascia il mondo come e dove è ....e poi lo riprende in primavera con il desiderio e torniamo a farci guardare dalle crepe sui muri del tempo perduto .. ....in fondo alle crepe ...sai c'è un vento dolce di morte e di passato consumato che soffia leggero e piano a primavera e fa germogliare una primula vagante nel seme ....sui muri scalcinati di fresco ... lasciamo che i morti ci guardino dalle crepe anche all'aperto nei prati e nei boschi... tra i sentieri interrotti da radure sognanti ....la vita in fondo è solo una anomalia della morte .....è una frana...un precipizio...un dirupo ....un terremoto ....un paese che chiude in casa la vita... nella casa in città -non luoghi di ricordi muti attaccati ai muri ....o chiusi nell'armadio e nel cassetto segreto dello scrittoio abbandonato... imbavagliati con la vita tra caotici passaggi sentimentali tra un sesso freddo e varipinte bugie e un bicchiere sempre vuoto bevuto troppo in fretta ...aspettando che finisca l'inverno ....di questo ti parlavo in sogno questa notte ...mio caro amico Eitan.... su quella panchina deserta di Aliano mettevi il dito sulla bocca per avventori distratti e sibilavi il silenzio e....premuroso di affetti e prodigo di carezze alle mie balorde e incomprensibili parole rispondevi con un fragoroso.... ....No No No No ! e mi sorridevi abbracciandomi.... di spalla.... cercando con gli occhi la tua cara Silvia....