mercoledì 26 settembre 2012

Elisir d'amore per ........i chiari di bosco....

Dialogo tra Mercuzio (l'arcangelo che si fece clown per amore degli uomini) e il clown Nanosecondo ( che voleva farsi Dio per disprezzo degli uomini)
Nanos: Mercuziooooooooo!!!!!! Aiutami sono entrato in un bosco pensavo che fosse per “...una possibilità mistica” per entrare anche un po’ nei “chiari e scuri” della mia vita complicata e rumorosa, insomma cercavo di entrare in “un altro regno che un’anima clown potesse abitare e custodire” per nulla di determinato, di prefigurato, risaputo… insomma un luogo aperto,libero….. allargato dal solo nostro passaggio. Unico fine è solo quello di andare a vedere e spingersi sino al limite senza voler costruire dimore o definire radure e per provare a scoprire o ricreare sentieri interrotti… ma mi sono perso e adesso non riesco più ad uscire! Mercuzioooooo aiutami tu………; Mercuzio: Nanos la devi smettere una volta e per sempre di pensare di dover camminare nei boschi alla ricerca di umane anime perse e sopratutte da salvare …..e poi la tua ormai è smarrita e U’Mast mio per colpa tua mi ha degradato da Arcangelo in Angelo di 13 serie…..il bosco è il luogo profondo ed intimo della nostra coscienza …oramai neppure infelice abbaglio del vivere poetico come per A.R. altro mio assistito senza via d’uscita ma ricco di rocambolesco e spregiudicato uso delle parole tale da farle ridere e piangere tra una visione e un enigma.Ma bisogna saper praticare la discontinuità provvisoria del sapere dell’ascolto,della frammentarietà non ingessata del pensiero che sappia pensare sé stesso con generosità e severità….. privilegiare comunque i chiari di bosco per dare senso anche a colori del buio…. Nanosecondo: Mercuziooooooooo!!!!..... e che sono un tempo via e un tempo nello sviamento, e poi di avanzamento ma alla fine mi sono smarrito. Per il resto non ho più nulla da dire,da pensare …. da percepire.. e non credo di essere chiamato a dare risposte immediate a responsabilità “in diretta” per la tua sorte! …Tu non ci sei mai ed ultimamente anche tu ti sei perso appresso a poeti e scrittori da strapazzo, per non dire di politici trombati, e filosofi lunatici. Mercuzio: …..il vizio tutto umano di formulare caselle dei ‘buoni-e-cattivi’ maestri …. non è come dici tu…… ormai non mi interessa più lo spazio della filosofia della politica e meno che meno della sofistica poetica di voi umani anche se alla ricerca della anima clown sempre negli altri mai in sé stessi… ma solo la vita buona, bella e giusta questa si ancora mi intriga.Non in astratto ma in concreto cercando di assecondare i miei e altrui demoni interiori…buoni,belli e giusti. A questo proposito noi angeli siamo sempre in difetto … il nostro amore e debito alla vita è infinito. A me come il folle di Nietzsche piacerebbe vivere in “ comunità provvisorie “, in un tipo di amicizia,koinonìa, armonia, eudaimonia non sempre modulata ai bordi… del bosco… con discernimento e distacco come è per nostra natura e abitudine???... Ma voi uomini non è possibile vivere o pensare al bosco dall’eterno o dai bordi….il bosco va attraversato senza aspere da dove si entra o si esce e soprattutto senza sapere come e perché prima….. ops….!!! Nel bosco si gioisce per i chiari, le albe e si soffre per le ombre, gli scuri… i tramonti e la notte e sopratutto apprezzare ilbello ,il buono e il giusto e il suo contrario, ma attrezzarsi a vivere come chi riesce ad amare la solitudine e si prefigge il compito di condividerla e provare il piacere di stare anche un po’ solo con sé stesso….senza annoiarsi o avere paura o addirittura panico….. Nanosecondo: sai anch’io un po’ come te per amore del silenzio adesso mi ero entrato in questo bosco. Si per amore del silenzio per imparare a corrompere anche una delle parole più difficili da comprendere per un umano : amore! Mercuzio: cerca nel tuo bosco un sentiero delle parole, quelle leggere e che rappresentino il respiro sottinteso di un silenzio, più della spiegazione di un sentimento o una passione ……,non per fare domande e avere risposte saper andare al fondo delle nostre ferite e delle nostre crepe che ci infliggiamo sempre per il gusto del possesso e del potere che voi uomini chiamate amore per chè avete paura della forza libera e sconvolgente che è l’eros….. e allora ritenete meglio nascondervi dietro le ‘siepi’ di un amicizia, una ‘fraternità’ o un amore, se mai con uguaglianza e reciprocità per non rinunciare per nessun motivo alla tua singolarità di spirito libero….di clown ” …. amori, non ci sono amori! perché poi non ci sono amori gridò il saggio morente; ”nemici, non ci sono nemici! ” grido io il folle vivente…..Nei chiari di bosco non si va come uno studente ingenuo e curioso o…malizioso come il tuo ‘nanos’ a fare domande o a esibire risposte e convinzioni…. Si va per andare a cercare solchi appena aperti nell’aria o nei sentieri a dubitare dei “segnavie” lasciati dagli uomini, a ascoltare il tremolio delle foglie come una sonata di Mozart, a gustare gli attimi simili scintille di un incendio lontano, l’ombra di un animale forse anche lui ferito o smarrito e ci pone la domanda non di cosa sia l’Essere-bosco ma il senso dei nascondimenti che ama inventare per allontanare la nostra noia e stimolare la nostra curiosità…. Nanosecondo: Come al solito non ciò capito niente Mercuziooooo!!!!!!!!!!!!, e poi dici che è colpa mia si U’Mast Tuoi ti ha declassato………spiegati meglio .... come faccio adesso ad uscire da questo bosco…….. ho paura del buio e dei silenzi……voglio luce e un pò di sano baccano …… Mercuzio : e comodo ora uscirtene con la scusa di non capirci niente e che Il mio mast –come tu lo chiami- parla per enigmi,metafore o parabole.Ti rimando alle parole profetiche e sapienziuali di una mia mortale assistita , M. zambrano, che cercava il senso da dare ad una poesia pensante o un pensiero poetico per non farvi continuare a trastullare ancora una volta nella scelta tra pensiero o percezione o poesia e ragione…..sciveva: “e così, colui che distrattamente se ne partì un giorno dalle aule finisce per trovarsi per puro presentimento a percorrere di chiaro in chiaro i boschi dietro al maestro che mai si era dato vedere: l’Unico, quegli che chiede di essere s…eguito per poi nascondersi dietro la chiarezza.E al perdersi egli in questa ricerca può capitargli di scoprire in una rientranza del terreno un luogo segreto che raccolga l’amore ferito, ferito come in ogni volta in cui va a raccogliersi” alla fine ti fai sempre battere dalla tua anima "parte napoletana e partenopea" cerca i colori del buio e i piaceri del silenzio.... una visone adatto allo sguardo ancora desto nella vita e addormentato nel sogno....... altro che luce e baccanoVisualizza altro

domenica 16 settembre 2012

Elisir d'amore .........per un ricordo...


La nostra anima della memoria è diventata “vintage”?E’ giusto ancorarci a situazione ricche di passioni calde ed oggetti del passato del sentimento come forma rassicurante di una dimensione dell’anima politica perduta non trovando appa...gamento e continuità nel presente. Il “vintage” non è ricordo ….. è una forma possibile di vivere o organizzare la nostalgia? Il passato si presta ad essere riempito di cose ideali dal momento che il presente è bulimico di momenti fondanti,di toppe pregresse di senso. Ci si abitua a d un parossismo del pensiero che cerca se stesso e sfinisce per trovarsi dappertutto in una canzone,un oggetto,un vecchio quaderno d i appunti e quant’altro. “tutte le storie ne contengono una –scriveva Kundera- che non è stata ancora raccontata e che probabilmente non verrà raccontata mai”. Il senso mitico dell’infanzia,di Babbo natale e del gioco come forma del mondo…era il tempo degli Dei di Eraclito che giocavano con gli elementi con la natura e a dadi con gli uomini. Oggi al mitologia possibile delle origini può essere l’antidoto ad un tempo che ci sfugge tra le dita e che non riusciamo a fermare e capire.Non abbiamo più radure che ci permettono di pender fiato nei nostri viaggi parossistici e superficiali in un presente complesso,complicato inafferrabile come Proteo. Mito è parola-racconto ma non parola delle merci che hanno bisogno di aggressività e asservimento totale della nostra mente e psiche..Pasolini ricreava un passato mitico nelle borgate reali o mai esistite, Leopardi li cercava ‘oltre la siepe’. Il vintage è al fenomenologia dello Spirito-merce che satura il nostro orizzonte di senso e che noi dobbiamo comprare per estendere quel senso a noi stessi.

mercoledì 5 settembre 2012

Elisir d'amore per ........la vita dopo la morte

Silvana Kuhtz ricordando ASSUNTA FINIGUERRA andata via il 2 sett. 2009
"testamento esistenziale"
Ósce, trenda novembre d'u dujemile e ttré scrive stu testamiénde esistenziale ......a presenze de na trestézza bestiale e na deméneca cchiù longhe de nu mese Lasse re ttiérre ca tenghe ngimme a lune e cavadde janghe cu r'asscédde e piede e i giacinde'n fiore nzine a Venere a re mamme de magge da purtuà e figlje lasse l'utreje mberlate d'a mende a re cecale chešcose e candatrice ca pònne ngiutì subbete a luwatrice se le face nassce nu openziere scure lasse re scarpe cu re ttacce sotte a capanévere nghiuse ndò cunvende accussì se chióve forte e méne u viénde se póte fà nu tippe tappe assatanate e ppe ffenì lasse tutte re poesije a re puttuanede lIndia misteriose e qquanne Kalì m'avvranghe rabbiose re ponne legge da u Pualazze u Viénde "Oggi, trenta novembre del duemilatre/ scrivo il mio testamento esistenziale/ alla presenza di una tristezza bestiale/ e una domenica più lunga di un mese// Lascio le terre che possiedo sulla luna/ ai cavalli bianchi con le ali ai piedi/ e i giacinti in fiore nel grembo di Venere/ alle madri di maggio da portare ai figli// lascio l'utero imperlato della mente/ alle cicale estrose e cantatrici/ che potranno stordir la levatrice/ se gli fa nascere un oscuro pensiero// lascio le scarpe con le bullette alla suola/ alla capinera rinchiusa nel convento/ così se piove forte e tira il vento/ potrà danzare un tip tap assatanato// e per finir lascio tutte le poesie/ alle puttane dell'India misteriosa/ e quando Kalì mi abbrancherà rabbiosa/ potranno leggerle dal Palazzo del Vento" Assunta Finiguerra Da Scuraije (LietoColle, 2007)Visualizza altro
di mauro orlando
.....Chi l’avrebbe mai detto o immaginato che in questi tempi di tristezza e deriva politica il pericolo più insidioso alla democrazia e alle piccole comunità potesse venire da un pensiero troppo innamorato di sé stesso e ancora una volta impaurito dalla poesia quando non si chiude in sé stessa ma osa puntare il dito verso di noi.Qualche commentatore intelligente ha scritto che l’agonia della nostra società non va misurata a partire dall’esibizionismo banale,superficiale di tutto ciò che oggi si dice “cultura”, cioè di una crescita quantitativa di un “sublime” diffuso e massificato , nel fare arte, poesia, spettacolo..La comunicazione eccessiva ,trasversale ,politicamente corretta e caciarona vuole imprigliare il nostro “io” in un autismo privato deluso, empirico,infelice, solitario y final o in una rimozione o autismo corale di un territorio violentato e emarginato. Paradossalmente si sottolinea la denuncia di “nuove invasioni barbariche “ e contemporaneamente la dichiarazione del crollo della poesia nell’epoca in cui la stessa poesia si fa edonistica indifferenza o eccessiva esposizione e si omologa ad un mondo istupidito e superficiale. Mai come oggi esiste un aumento demografico di poeti e di antologie. E’ una sorta di isteria nazionale che qualcuno ha chiamato ”autarchia creativa del sublime” a cui viene dato o la libertà di sovraesporsi o di relegarsi in regime di innocenza o narcisismo territoriale, storico e politico come una specie in via di estinzione o che dia voce ad una malinconia collettiva o autismo corale che rimargina ( cioè esalta e falsifica) lo sbandamento di una comunità che non c’è più o che non ci mai stata se non nella menta di Platone ,Rousseau o peggio Marx.

lunedì 3 settembre 2012

Elisir d'amore .....sempre per la "bellezza".....

"E così tocca sorprendere se stessi in preda allo stupore davanti all’evidenza del segno naturale: la figura impressa nelle ali di una farfalla, nella foglia di una pianta, nel guscio di un insetto e persino nella pelle di quel qualcosa che si trascina fra tutti gli esseri viventi, giacché qui tutto il vivente in qualche modo si trascina o viene trascinato nella vita… Guidati soltanto nell’ottica di tale sentire, questi segni ci consegnano, o piuttosto ci riconsegnano, a una pace singolare, a una calma che proviene dall’aver fatto pace in quell’istante con l’universo, e che ci restituisce alla nostra primaria condizione di abitanti di un universo in atto di offrirci la sua presenza timidamente, adesso, come un ricordo di qualcosa ormai trascorso; il luogo nel quale si visse senza pretese di possesso”. (Maria Zambrano, Chiari del bosco)
(Dialogo immaginifico tra un Angelo ed un Clown su..) CONFLITTO-BELLEZZA-AMORE Carissimo Mercurzio Angelo mio, mi sono chiesto ma gli uomini sono amanti della luce o sono figli dell’oscuro o dell’ombra? Mercurzio: Gli umani sono tra la luce e le tenebre tra la vita e la morte. L’uomo è un ‘atopos’ assurdo…desituato o insituabile. L’assurdità sta nel fatto che all’uomo insegnano a definire o avere nostalgia di un luogo che lo identifichi o gli dà identità, anche se poi è costretto per caso o necessità in un luogo…. “nascere è un caso”… dice un vostro detto popolare. Nanosecondo: Ma dai lo sai che l’uomo non è costretto a nascere ma e lui che decide di nascere e si sceglie pure i propri genitori ed il luogo dove nascere? L’uomo semmai poi viene costretto dagli eventi dalle sue scelte da destino a scrivere storie. Storie fatte di vittorie e di sconfitte basate sul niente che è lo scontro tra l’oscurità reale della sensibilità, della percezione degli altri, nostra e la chiarezza fittizia o presunta della ragione di esistere o resistere alla sua infinita grandezza e potenza. Mercurizo : Ma cosa sono queste visioni o fantasmi che l’uomo sceglie di nascere e si ritrova in una luce che chiama interiore, intuizioni, sogni, fantasie e luoghi? Sono il niente ed il niente è parte dell’uomo. L’uomo deve riempirei i suoi vuoti e solo lo spirito lo può riempire. Nanosecondo : Ma dai, anche tu ti ci metti adesso con la classica opposizione tra verita–nonverità, tra ragione-sensibilità, tra essere e nulla, tra vero-non vero. La liberazione dell’uomo non consiste nel distruggere l’ideale della bellezza che è in ogni uomo ma la muraglia delle paure che la circondano e che gli hanno costruito intorno, con l’arte dell’amore. Su una cosa sono d’accordo con te che il vuoto dell’uomo non può che essere riempito dallo spirito. Mercurzio: Ma che dici Nanos? Lo sai anche tu che sei un Clown, che non è così semplice spiegare agli uomini perché sono educati a ragionare in modo bipolare per contraddizioni A- non A. La spiegazione è nella contesa tra i due momenti, nel conflitto … nella tensione che si crea fra le differenze tra vero e non vero, bello e brutto, buono e cattivo, bianco e nero e così via. Nanosecondo: Gli uomini non sanno ancora che possono essere tutto ciò che immaginano di essere non malgrado il loro corpo e la loro storia, ma viceversa “essendo” questo corpo e “questa” storia. Si perdono così le sfumature dei colori della vita. Ci vuole solo una parola, un concetto, un’idea che gli possa immediatamente far capire questa loro pretesa di spiegare il tutto solo nella logica del bene e del male. E, tu come Angelo ce la potresti pure mettere questa buona parola. Il Logos. Mercurzio: Beh! La parola è quella che i greci chiamavano ‘tò kalòn’ il bello o la bellezza che dir si voglia. Nanosecondo: Beh! Mi accorgo che anche a voi angeli piace giocare con le parole come spesso capita a me fare con i bambini. Ma tu così non rischi di apparire come un mio amico filosofo? Cioè ‘amante della saggezza’ e del logos, per la sola purezza dell’uso della stessa, senza che la stessa faccia sintesi, si proponga come cura per l’uomo. Lo sai io studio la logos ed i cerchi che faccio con la “biblioteca dell’anima” ormai sono diventati e riconosciuti terapeutici anche da illustri scienziati. L’uomo è un corpo, con esigenze biologiche quali bere, mangiare, riprodursi, appartenere, evitare i pericoli, trovare riparo. Siamo anche “psiche”, attraverso la quale elaboriamo le impressioni sensoriali ricevute dal mondo esterno, formuliamo obiettivi, definiamo priorità. Siamo essenza, scintilla divina, Energia della Sorgente che abbraccia ed interpreta tutto ciò che è. Siamo essenza oltre il tempo e lo spazio, come molte tradizioni spirituali suggeriscono da migliaia di anni. L'essenza è ciò che ci anima, che guida la nostra intenzione creativa e che arriva sulla Terra con uno scopo. Quando la connessione con l'essenza viene ridotta o disturbata e ci distacchiamo dallo scopo che da un senso al nostro vivere, sperimentiamo la sofferenza. Sai oggi molti uomini soffrono per questo. Incontro sempre più persone che non riescono ad elaborare la loro esperienza nel mondo, e non c'è nessuno che le sostiene davvero in questo viaggio, reagiscono solo attraverso due fenomeni reciprocamente collegati e non riescono ad uscire fuori da questo schema dualistico. Semmai usano espressioni che sono strettamente legate alla ‘estetica’ ad una loro immagine accattivante, suggestive, variopinte, ammaliata da parola poetiche che hanno buon gioco con il ragionamento, la logica e il sapere scientifico, ma ispirano la loro azione ad una logica di potere e di attaccamento senza amore. Mercurzio: Io ho evocato una parola e non ho voluto proporre un assioma, un concetto, una idea. Mi avvarrò di un grande scrittore per anticipare una spiegazione. Dostoevskij scriveva che la bellezza “… è una cosa terribile e paurosa, perché è indefinibile e definirla non si può, perché Dio non ci ha dato che enigmi. Qui le due vie si uniscono, qui tutte le contraddizioni coesistono”.. Nanosecondo: Mi meraviglia che un Angelo continui a propormi una via di uscita suggestiva ed estetica, invece di propormi parole divini va a pescare un letterato squattrinato che ci ha proposto per anni solo immagine oscure di sottosuoli tenebrosi. Come può un uomo delle tenebre comprendere la luce? Mi chiedo! Lui ha proposto come il ‘classico coniglio’ la soluzione tra realtà e finzione con la parola bellezza in cui coesistono ibridamene l’essere e il nulla in una sfida agonistica tutta estetica interna alla nostre anime? Ah, Mercù veramente non ti capisco! Tu mi dovresti insegnare la bellezza. La liberazione che non consiste distruggere un ideale, una fede, una storia, un corpo, ma semmai le muraglie della paura che la circondano con l’arte dell’amore, e mi dici che a te interessa il piano etico dei comportamenti consapevoli e responsabili tra uomini? Ma, lo sai meglio di me che gli umani sono stati insegnati alla morale rinnegando il corpo e le loro storie e non renderle umane si proprio umane con tutti i loro limiti nel bene e nel male perché essi non esistono se non fuori dalla morale, dell’etica di cui è intrisa la loro società così ipocritamente perbenista? Per non parlare di diversi e plurali …. per non parlare poi del pretesa del piano politico a voler costruire polis democraticamente governate e comunità provvisorie identitariamente auto centrate e non aperte ……dove la stessa democrazia è andata a macero perché a rinnegato l’amore e la bellezza del corpo e della storie umane? Mercuzio: Ma, vedo che tu pure stai diventando prigioniero del ‘logos’ e pensare che prioritario e privilegiato per l’uomo è il ragionare filosoficamente. Ma prima di Eraclito che ci ha spiegato l’unità contenuta nella differenza del divenire continuo della realtà che è la essenza stessa della bellezza …non c’era nessuna filosofia che potesse arrogarsi questo nome…….I guai sono cominciati dopo con la laica trinità : Socrate, Platone ed Aristotele. Ma i cosiddetti presocratici alla fin fine erano dei poeti con suggestioni e pretese razionalizzanti. Noi siamo partiti non da un semplice nuovo processo alla filosofia che nella storia del pensiero occidentale è stato una “la croce e la delizia” un po’ inconcludente ed anche un po’ snob. Quel che non mi convince è comunque la sua via di fuga poetica, letteraria e quindi ‘estetica’ che non è poi così originale e convincente . Nanosecondo: AVRAH KA DABRA (origine etimologica della formula magica più conosciuta al mondo, ABRACADABRA) è aramaico e significa IO CREO MENTRE PARLO, la bellezza di cui io parlo è scandalo, mistero, ed è osceno e sacrilego e tu la vuoi ridurre ad un mero approccio “estetico o peggio estetizzante” o ancora peggio etico, …. non è metafisica classica ma “oltranza “ non un semplice oltrepassamento … oltre le cose così come sono o le vediamo o sentiamo ma verso ciò che possono essere. Il se senza accento. Le cose, le persone , la realtà non si esauriscono nel presente sono nascoste non dette in grandissima parte future ma cos’è il futuro se non il qui ed ora? Il sentimento della bellezza autentico si conquista attraverso la percezione dell’altro nel momento presente. Ciò è possibile solo attraverso una “riflessione simpatica”, una “magia gentile” come le chiamo io, se vuoi il privilegio poetico dell’immaginazione della bellezza del mio clown, la bellezza che circonda e può circondare tutti i clown: uomini interi… che racchiudono in essi i sei archetipi fondamentali dell’equilibrio della bellezza: l’innocente, l’orfano, il martire, il viandante, il guerriero ed il mago (appunto). Tutti spiriti mobilitati verso una direzione nuova, in ogni caso pratica: la gioia e l’amore senza nessuno attaccamento. Mercurzio : Caspita Nanos stavolta sto rischiando come Angelo di diventare io il filosofo della situazione e tu il vero divino: l’angelo con il naso rosso! Non credi di rischiare di essere presuntuoso provando anche a tirarmi d’orecchia per la “Ragione e Logos”, che pretende di unificare, analizzare e ordinare il reale per la morte e la bellezza che lo vuole contenere e promuovere come forza , conflitto per la vita. D’ora in poi cercherò di utilizzare anch’io la tua parola magica : AVRAH KA DABRA. Nanosecondo: Carissimo Mercurzio io è un po’ di tempo che penso che Logos ed Eros sono un tutt’uno ordinato anche rispetto a un disordine e caos. Non si può costringere il tutto plurale e diverso ad un “se”. Non è nella testa dell’uomo. Se proprio vogliamo parlare di filosofia è Polemos padre di tutte le cose visibili ed invisibili che governa il corpo e la storia (la vita) degli uomini. E’ da polemos che nasce la parola ‘politica’ come sede e occasione del conflitto nell’ordine della legge (nomos). Tetrarca commentando Eraclito ha scritto “omnia secundum litem fieri”. E’ solo nella contesa tra le cose che le idee possono emergere, le differenze trasformarsi nel sale della terra. Il mondo è in‘fieri’, diventa, non si annienta, unificandolo astrattamente. Eros è conflitto non violento che unifica profondante due o più diversità , dividendo, non unificando come pretendono alcuni dogmi di fede monoteirtiche . Il mondo si forma e si sviluppò solo nella divisione unificante ma dinamica, differenziale e conflittuale dell’eros. Eros è fluido e prende le forme delle circostanze e delle persone che lo vivono. Pensare all’eros e alla bellezza in questo modo dinamico e conflittuale ci fa capire anche le grandi contraddizione del tempo inquieto in cui si l'uomo pensa di risolvere i conflitti e le diversità con la forza, l’ordine e il nomos o il logos …penso che l'uomo abbia sempre più bisogno di un logos, ibrido, mutevole e plurale. Così come ibrida, mutevole e plurale è la bellezza. Adesso più di te sento il grande spirito che riempie tutte le parti anche del mio corpo vuote. Anzi ti dico che le vedo e ci sono seduto di fronte. E, si! E’ il mio mare che tu li non hai. E’, il mio mare della tranquillità di clown che mi pervade tutto il corpo stasera e mi fa assaporare come goccia d’acqua la bellezza infinita dell’essere uno. E, si! Adesso ho immaginato semplicemente di essere infinito amore e cosi: AVRAH KA DABRA. Mi sono trasformato in goccia. Uaooo