martedì 21 luglio 2009

Elisir d'amore per .........la satira poetica.

Poesie di Bondi rilette da ellekappa

Ad una ignota candidata

Ignara candidata
Acerba suggestione
Languida lusinga
Con mite tariffa
Teneramente adempi
Al sacro ristoro
del Suo virile prolasso




A Capezzone

Ignaro portavoce
Gnaggnera inesorabile
Rorida devozione
Per l'Incommensurabile
Verecondo ascaride
Secondo solo al Minzo
In te la mia tempra riconosco
Prono ti contemplo
E rivoli rugiadosi
Scivolano dalle mie labbra


Da: "Storia molto intima di un povero 'sindaco' di provincia" ....ovvera la vera storia della "discesa in campo" del Cav. Berlusconi.

........“Fatti dunque questi preparativi, non mise tempo in mezzo ad effettuare la sua idea. Lo
solleticava il pensiero del danno, che secondo lui, produceva nel mondo il suo indugio, tante erano le offese che si proponeva di vendicare, tutti i torti che pensava di raddrizzare, le ingiustizie che avrebbe riparate, gli abusi che avrebbe distrutti, i debiti a cui avrebbe soddisfatti” per colpa dei 'comunisti'.
“In quello stesso tempo “Il cavaliere” si mise a circuire un contadino del vicinato, un uomo dabbene( se pure si può dare questo nome a un povero) ma con molto poco sale nella zucca (almeno queste dovevano essere le sue peculiari qualità secondo il ‘nostro’ : “ Un uomo senza qualità” che non aveva neanche presunzioni letterarie (almeno all’inizio)…meno che meno aspirazioni a passar alla storia !)
In conclusione tanto disse ,tanto fece e tanto lo persuase e tante promesse gli fece che il pover’uomo si decise a partire con lui e a fargli da scudiero al di là e nonostante la sua non brillante storia personale. Si diceva tra l’altro tra sè per rafforzare le sue poche convinzioni che lo seguiva volentieri, perché poteva capitargli qualche avventura, di guadagnarsi in quattro e quattr’otto un’isola, di cui allora l’avrebbe nominato governatore .Con queste ed altre simili promesse,il sognor "B" ,così si chiamava il contadino, lasciò la moglie e i figlioli e si collocò come scudiero presso il suo vicino.
E intanto e nel frattempo il Cavaliere continuò a far quattrini, e vendendo una cosa, impegnandone un’altra, ma tutte con molto scapito, mise insieme una discreta sommetta”
Come tutti i grandi destinati provvidenzialmente a fare la storia aveva pensato a questo nuovo collaboratore anche come fedele cronista ,amico e compagno d’avventura,con il compito ingrato e difficile di spiegare ai contemporanei distratti ed ai posteri smemorati i fatti e “i progetti che il nostro Cavaliere intende realizzare per cambiare il suo benamato paese , l’Italia, ma anche gli aspetti meno conosciuti della sua vita, i suoi ideali e i suoi valori, il suo modo di lavorare, l’impegno e l’entusiasmo che gli hanno consentito di raggiungere i grandi e insospettati obiettivi”. Con la convinzione più intima di organizzare un racconto di “una ossessione che diventa destino” senza la “misura del saggio” , e con tutto il candore, il fervore e l’ossequio di colui che scopre in corso d’opera attorno e dentro di sé un piccolo ma fantasmagorico mondo che , come a un bambino, gli pare grande e degno di essere vissuto e raccontato ......."

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