giovedì 11 dicembre 2008

PIAZZA FONTANA : UN INUTILE ANNIVERSARIO?





HA SENSO, dopo un quarto di secolo, rievocare ancora una volta quell' eccidio di Piazza Fontana che il 12 dicembre ' 69 inaugurò la stagione delle bombe? Non bastano le migliaia di pagine già scritte per ricostruire e interpretare quel massacro, improvviso, imprevedibile, che sconvolse Milano in un tranquillo pomeriggio prenatalizio? C' è qualcosa di nuovo da aggiungere? O vale ormai quello che disse Pasolini venti anni fa: "Io so. Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano... Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l' altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali, a giovani neofascisti, anzi neonazisti, e infine a criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome... Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede...". Pasolini aveva visto giusto. Quello che ci occorre per orientarci nel labirinto dei misteri d' Italia oramai lo sappiamo. Il resto, processi, condanne, assoluzioni, fa parte di un altro capitolo, quello della giustizia, destinato a non chiudersi più. Sappiamo che a organizzare la strage furono delinquenti fascisti, grandi professionisti del crimine, assoldati dai servizi segreti, foraggiati, pilotati e protetti da una barriera insormontabile. Gente capace di trasformare in pochi secondi il salone di una banca, gremito di clienti, in un campo di battaglia disseminato di corpi mutilati e di feriti che invocano aiuto tra mucchi di rottami e di detriti. Vale, dunque, la pena di spendere ancora altre parole per ricordare quella "strage di Stato", la prima nella storia della repubblica? Forse sì, forse vale la pena.Sì oggi più che mai ha ancora un senso .Purtroppo!

P. P. Pasolini . Io so......

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