martedì 16 dicembre 2008

Elisir d'amore per .........il giono del silenzio.

Natale 2008 .
Come la musica si nutre di pause
Oggi è il giorno del silenzio, il giorno che ci riporta alle origini. Come il bianco ha in sé tutti i colori, infatti, così il silenzio contiene – in potenza – tutti i suoni, in una condizione di infinito, di eternità, di tempo fermo e sospeso.

Non per niente, nei Vangeli, il silenzio è la condizione degli apostoli, che di solito non parlano e spesso, quando lo fanno, trovano subito occasione per pentirsene. E anche le lettere di san Paolo, a pensarci bene, sono rivolte a destinatari silenziosi, che non facciamo fatica a immaginare in ascolto.

Perché il silenzio è anzitutto uno strumento di intelligenza, oltre che un mistero intimamente legata alla manifestazione della bellezza. Tutta la grande arte è silenziosa: un quadro di Van Gogh, per esempio, è fatto di silenzio e statue di silenzio sono le Madonne rinascimentali. Ma perfino all’interno della musica il silenzio ha una funzione indispensabile: le pause di una partitura, certi momenti in cui, durante l’opera, cantanti e orchestra tacciono insieme...

Mi ha sempre colpito un racconto tradizionale dei Dogon dell'Africa, secondo il quale il mondo sarebbe stato creato in tre giorni: nel primo si manifestò la musica, sotto forma di un'ondata di luce sonora; il secondo giorno venne la parola; nel terzo, infine, quando Dio si era già stancato, furono creati gli oggetti, che parlano un silenzio molto diverso da quello degli uomini.

Ma la suggestione più forte, per me, è rappresentata dall'onda originaria che illumina e risuona. È quanto di più prossimo al silenzio, e nello stesso tempo già diverso dal silenzio, si possa immaginare. Un suono sottile come il respiro, come il linguaggio senza parole che gli innamorati condividono in segreto.



Roberto Vecchioni La stazione di Zima
.......anche questo dialogo con Dio può essere una preghiera "per non morire da soli quando il vento ci coglie"
...Ma vedi, il problema non è
che tu sia o non ci sia
il problema è la mia vita
quando non sarà più la mia,
confusa in un abbraccio
senza fine,
persa nella luce tua, sublime,
per ringraziarti
non so di cosa e perché.

Lasciami
questo sogno disperato
d'esser uomo,
lasciami
quest'orgoglio smisurato
di esser solo un uomo.........

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