martedì 16 dicembre 2008

Elisir d'amore per ........intelligenti, buone ,belle e felici feste natalizie.



I buoi

Vigilia di Natale.
È mezzanotte.
“Ora sono tutti in ginocchio”,
un anziano disse a noi bimbi aggruppati
presso le quiete braci del focolare.
Ci figurammo le miti mansuete creature
là dove stavano, nel loro ricovero di paglia,
e a nessuno passò in mente
di dubitare che non fossero davvero in ginocchio.
Chi mai in questi anni tesserebbe una fantasia
così delicata? Eppure, lo so,
se qualcuno la Vigilia di Natale dicesse:
“Vieni, vieni a vedere i buoi inginocchiati
in quella fattoria solitaria giù nella valle
che nell’infanzia conoscemmo bene”,
lo seguirei nel buio della notte,
sperando in cuore fosse proprio vero.

Thomas Hardy
1915
Da Moments of Vision
(trad. di Simone Saglia)


Natale
Strali di pioggia si frangevano su di me
mentre a grandi passi sconfortato me ne andavo,
e il crepuscolo s’incupiva
offuscando la strada vuota.
I cespugli, sferzati da raffiche di pioggia scrosciante,
emettevano sospiri
come se questi
fossero stati a piene mani seminati.
Udii una gioiosa voce accanto a me:
“Buon Natale, amico!”
Apparve una figura di fradicio vagabondo
in cammino verso la città.
Iniziando un flebile canto
si diresse al cancello dell’ospizio.

Thomas Hardy
da Poesie d’inverno (1928)
(traduzione di Simone Saglia)


Ricordo di un Natale

Nel giardino il ciliegio e il fico
alle prime nebbie d’autunno
sono stati potati:
sgraziati, con i rami monchi.
Foglie e fiori nella memoria.
Quel che di foglie in terra giaceva
fu posto in sacchi neri
così che fu portato via.
Azzurri sbiaditi di cieli invernali
illuminano quieti saluti
timidamente pervicaci a sperare
un po’ di bene.
Vetri appannati, pentole fumanti.
Si rinnova un antico rito.
I figli sorridono
facendosi passare da una mano all’altra i doni
lieti di scoprire tanta piccola ricchezza in un giorno solo
al di qua di vetri annebbiati.
Erompe poi la gioia:
arrivano i nonni e gli zii.
1994

Simone Saglia

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