Noir by Georges Melies (1905)
......Le cose non nascono mai per caso, e Meliés ha studiato una vita per essere stupido. Stupido, si, nel senso letterale del termine, cioè capace di stupirsi, col tempo che lo stupirsi richiede. Col tempo dello stupore.
"...Trucchi eccezionali, piccole genialità, permettono di creare meraviglia, portano chi osserva a distinguere il vedere dal guardare. Guardare e vedere due differenti significati, e questo un mago lo sa. Lo sa, e saluta e sorride.Coinvolgere con lo spettacolo del vero o sbalordire con lo spettacolo del falso, o ancora mediare con la forzatura fantasiosa del vero; far ridere o far piangere; suscitare identificazioni o sollecitare riflessioni; attrarre o distrarre; chiedere la negazione di sé e della propria ragione (della propria veglia) o destare a nuove scoperte la propria intelligenza, il proprio spirito, il proprio cuore. Quando le luci si spengono nelle platee e lo schermo si accende, tutto può accadere, ma secondo linee direttrici già fissate dalla scelta magica di Méliès o da quella prosastica di Lumière; e tuttavia... Tra i miracoli del cinema può esserci anche la prosaicità del fantastico e la poesia del reale, la fuga all’infuori e la spinta all’indentro che possono, talora, anche coincidere".
Da G. Fofi , Come in uno specchio, i grandi registi della storia del cinema, Donzelli, Roma, 1995
Quattro corti inediti di Georges Méliès
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