Dallo stesso deserto,
nella stessa notte,
sempre i miei occhi stanchi si destano
alla stella d’argento,
sempre,
senza che si commuovano i Re della vita,
i tre magi: cuore, anima, spirito.
Quando ce ne andremo di là
dalle rive e dai monti,
a salutare la nascita del nuovo lavoro,
la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni,
la fine della superstizione,
ad adorare -per primi!- Natale sulla terra!
arthur rimbaud
........e il poeta della mia vecchiaia:
NATALE
oscilla assiderata
la stella di natale.
da un bar all’altro inutili traslochi:
l’ora delle macchine parcheggiate
dei giovani smaniosi
nel fumo della sala giochi.
ora ogni volto è un luogo di confine,
ognuno fai suoi cenni
completamente incustodito.
faccio quaranta passi e torno a casa.
conosco quest’aria e i suoi rancori,
torna ogni anno sempre uguale
come le palle dell’albero
e i pastori.
franco arminio
.......il poeta e l'amico della mia maturità
A. R. di roberto vecchioni
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