mercoledì 13 maggio 2009

Elisir d'more per .............la storia di un autentico italiano.



....la storia anonima di un grande 'italiano', di un grande incontro e di un grande amore......destinato a finire ......



...............Una sera di relax della “ sua vita fitta di impegni, giornate e notti dedicate al lavoro” “al Teatro Manzoni di Milano, il famoso “coupe de foudre”!Vede recitare una giovane piuttosto belloccia. Ed è’ subito amore .Una “ragazza adatta per conferirle il titolo di signora dei suoi pensieri e delle sue imprese” E volendo darle un nome che non disdicesse al suo e che avesse aria signorile e principesca la chiamo Veronique . ..nome a parer suo armonioso, peregrino e pruriginoso, come gli altri che s’era scelti per sé e per le cose sue” e che con repressa nostalgia gli ricordasse , nel suo affastellato e ingombrante subcoscio, una delle tante ragazze-preda (cosa molto in uso e consumo nella ‘bella gioventù’ della provinciale Milano degli anni ’50 ) di Francia che aveva conquistato “cantando Charles Trenet,Gilbert Becaud e Charles Aznavour come intrattenitore sulle navi da crociera della " Costa -viaggi"
Quante sere e quante cene ,pur nella impazienza della agognata partenza, prima della convinta conquista della giovane amata utilizzando tutti gli artifizi e le doti a sua disposizione. Ma ciò che fece crollare la ingenua donzella al “desiato riso” furono le parole ‘galeotte’ e la melodia vesuviana di una struggente canzone d’ammore , de’core e passione:
“ …Ma con chi sei?
Verrò a cercarti, amore grande, amore mio
Perché da quando non ci sei non son più io
Anche se in capo al mondo tu dovessi andare
Ti troverò e non ti lascerò fuggire!
Ma dove sei ,amore grande, amore mio
Quanto hai sbagliato, quanto ho sbagliato
Anch’io
Lo so non sono stato mai come volevi tu!
Ora ti cerco e non ci sei
E ormai ti trovo solo nei pensieri miei
(colpa mia)
Di fronte a tanta lirica musicale non c’è donna avvezza alla simulazione e all’arte del recitar che sappia resistere al vezzo dell’imprevisto e dell’avventura.” E più non vi legemmo avante” Soleva ripetere agli amici increduli e affascinati assieme dalle sue doti cortigiane e amatorie.
anonimo del postribolo

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