giovedì 14 maggio 2009

Elisir d'amore per ................ l' Abruzzo :."un posto dell'anima"


......la «scandalosa forza rivoluzionaria del passato»



"Questa critica della modernità, l’idea della modernità che non deve più essere, in quanto tale, il nec plus ultra della nostra rappresentazione, della nostra volontà e del nostro gusto, non può non risvegliare un’eco familiare. Poiché essa è l’eco, in verità, del pensiero di un altro scrittore, stavolta italiano, che ha passato tutto l’ultimo periodo della sua esistenza a esprimere disgusto per un tempo senza memoria e che, per il fatto d’essere senza memoria, può solo generare mancanza di stile e bruttezza. Lo scrittore è Pier Paolo Pasolini. È il Pasolini innamorato dei vecchi dialetti romani, della parlata friulana e dei corpi che ad essi vanno assieme. È il Pasolini che, nel 1965, in un bel film prodotto da Rossellini e proiettato all’Unesco, invita a salvare «le mura di Sanaa», la capitale storica dello Yemen. È il Pasolini che, in Italia, vede progredire con terrore l’abominevole mentalità di «speculazione immobiliare neocapitalista» che deturpa il mondo e genera una forma di «genocidio culturale». Ebbene, il disastro dell’Abruzzo è la prova che Pasolini aveva ragione. È la vittoria postuma del poeta, in guerra contro l’idolatria del moderno. È la conferma che solo quelle che egli chiama nel film su Sanaa la «grazia dei secoli oscuri» e la «scandalosa forza rivoluzionaria del passato» possono far fallire il regno del cattivo moderno".
Bernard-Henri Levy

Nessun commento: