giovedì 21 maggio 2009

Elisir d'amore per ........un riscatto ragionevole.

Viviamo l'epoca della "babele mediatica" di un intero paese gestito da un 'impresario folle'. La storia di questa follia non è la storia di un giudizio ma è la storia graduale della evoluzione dei valori, delle regole delle credenze, dei linguaggi degli uomini in balia di essa.
La smentita comica della coesistenza di razionale e irrazionale e la loro separazione.
E una sorta di pietà, giustizia, tooleranza, coscienza e conoscenza nei confronti della sofferenza di un 'povero vecchio', della sconfitta della caduta come possibile riscatto nella dignità e nella saggezza.
E' un pò la fine anche della speranza cristiana.
Seguire l’itinerario della parola o del silenzio del folle come semplice ricerca dell’interpretazione di quel silenzio o parola è il segno comunque di un nostro increscioso coinvolgimento.
“Monologo della ragione sopra la follia”




Dicono che fingo o mento
In tutto ciò che scrivo.No.
Semplicemente sento
con l'immaginazione.
Non uso il cuore.

Ciò che sogno è tutto quanto mi attraversa,
Ciò che mi manca è tutto quello che finisce
E' come una terrazza
Che dà su un'altra cosa
Questa cosa sì è bella.

Perciò scrivo in mezzo
A ciò che non sta in piedi,
Libero dal mio laccio
Sincero di quello che non è.
Sentire?Senta chi legge!
F: Pessoa

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