venerdì 22 maggio 2009

Elisir d'amore per ......l'amore.



prima del giorno in cui saremo muti
prima che tutto muti in muto danno
al lume della luna e delle stelle
tra verdi sussurranti alberi scuri
portami al ventre baci densi e puri.

franco arminio




“Servendosi di forme di vita sintomatiche, Kierkegaard ci descrive le manifestazioni di una salvifica “malattia mortale”, vale a dire le figure di una disperazione dapprima rimossa, poi consapevole, infine trascinante alla conversione la coscienza egoistica. In queste figure della disperazione si manifestano altrettanti aspetti di quel unico rapporto esistenziale fallito che potrebbe rendere possibile un autentico essere-sè-stessi. K. illustra lìinquietante situazione di una persona che , pur consapevole della missione di dover essere un Sé, cerca nondimeno rifugio nelle alternativa di “un disperato non voler essere se stesso, ovvero ( più in basso) di un disperato non voler essere un Sé, ovvero (ancora più in basso) di voler essere un altro invece che sé stesso”. Solo dopo aver capito che la causa della disperazione non sta nelle circostanze esterne, ma nei propri tentativi di fuga, l’individuo cercherà caparbiamente- ma in maniere altrettanto fallimentare - un “voler essere-sé-stessi che si irrigidisce e si avvita su sé stessi – motiva lo spirito finito trascendersi e a riconoscere la sua dipendenza da un Altro che è fondamento della propria libertà”
Habermas

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