Se rinasco
ti chiedo d’essere una pala eolica
stagliata su di un cielo azzurro come questo
piantata sulle colline dolci e verdi
tra la Campania e la Puglia.
Con i miei bracci roteanti al vento
tutto il giorno a rinfrescare
le giovani spighe di maggio.
Se non si può,
almeno un giglio del campo.
Oppure scegli tu che farai meglio
però almeno un fiore giallo della rucola
o la formica che lo scala.
Un muro a secco di pietra di selce,
un tratturo di campagna,
un mucchio d’ossa di case della masseria disabitata.
O una pianta di borragine coi fiori viola,
vicino a quella macchia rossa di papaveri.
Se non si può
allora zolla di terra,
sterco che la concima,
biancofiore d’aglio, serpe di grano.
Se non si può,
qualunque cosa
tranne l’uomo.
lunedì 27 ottobre 2008
UNA POESIA di ROSSELLA TEMPESTA
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