mercoledì 29 ottobre 2008

L'eros antico e l'eros moderno.

Le primavere compiute da Càrito sono sessanta;
ma la cascata delle trecce è nera.
Piccoli coni di marmo,
si drizzano ancora sul petto le poppe,
sciolte d’ogni fascia nude.
Senza una ruga,
la pelle distilla d’ambrosia,
di mille vezzi e lusinghe fascinose, ancora.
Se non v’allarmano brame furenti, amatori,
venite,scordatevi la decade degli anni.
Filodemo (Grecia II-I secc. a.c. , tr. Filippo Maria

Il racconto della sessualità e le forme dell'erotismo sono sempre ecomunque forme di soggettività (come gli individui possono e devono riconoscersi come soggetti di questa sessualità).E' valido per Filodemo nel II-I sec a.c. come per Modigliani nel XX secolo.Si ripropone gnoseologicamente sempre e soprattutto la necessità di fare una genealogia della nozione di desiderio. Ma non a partire dalle concezioni filosofiche,letterarie o etiche, bensì dalle pratiche attraverso le quali gli individui sono spinti a riconoscersi come soggetti di desiderio (e come interpretano il desiderio) Fare cioè una storia dell'uomo di desiderio (nelle varie situazioni storiche). Sarebbe opportuno spostare un progetto di ricerca verso lo studio della lenta formazione, durante l'antichità, di una ermeneutica di sè (interpretazione di sè). Del resto si può lavorare ad una storia della verità a patto di cercare sopratutto di capire attraverso quali giochi di verità l'uomo si è riconosciuto come uomo di desiderio.

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