lunedì 28 settembre 2009

Elisir d'amore per ....."la democrazia dei farabutti"




I partiti di centrosinistra hanno da tempo imitato il modello espresso dal premier. Hanno abbandonato il territorio, le persone in carne ed ossa, la dignità e i diritti delle donne anche ‘escort’, la difesa delle istituzioni democratiche , i contrappesi costituzionali e la partecipazione, per tuffarsi nei media e soprattutto nella tivù. In nome della personalizzazione autoritaria della democrazia e del marketing economico.
La società civile ha in gran parte consapevolmente o inconsapevolmente fatto esperienza del “virus” berlusconiano per il passato seguendo il parere autorevole di Montanelli.Uno che si intendeva di cultura autoritaria e di destra!
Ora , ‘noi’ singoli cittadini attivi, liberi, riflessivi,consapevoli e responsabili vogliamo seguire la linea politica e l’agenda dell’egoarca funambolico . Per rovesciargliela addosso : vogliamo praticare la "nuova" opposizione dei nostri giorni. In larga parte "suggerita" - e ispirata - proprio dall'esperienza politica di Berlusconi. Rovesciamo il meccanismo che ha tradotto il privato in un fatto pubblico-politico.,usato dal leader del PdL per coltivare consenso e di fiducia. Oggi noi lo rovesciamo contro di lui e la sua politica democraticamente autoritria e illiberale. “Privato e pubblico, retroscena e ribalta. Tutt'uno. A flusso continuo. D'altro canto, il confronto politico si è spostato - totalmente - sui media. Che sono divenuti l'unico vero campo di battaglia politica. Tivù e stampa. Stampa e tivù. Giornali e tele-giornali. Opposti fra loro. Visto che le informazioni in tivù, in molte reti, sono filtrate. Con l'alibi di non sovrapporre pubblico e privato. Politica e gossip. Come se fossero cose diverse. Come se la ribalta e il retroscena fossero ambienti separati. (Come se le interviste "politiche" del premier non fossero ospitate da Chi e annunciate in copertina da foto di famiglia. Nonno Silvio insieme a figli, figlie e nipoti)”.
Costruiamo la democrazia mediatica dei “farabutti”!
Rubiamogli la scena stabilendo noi i temi e il linguaggio non solo denudando il Re ma definendo noi le conseguenze delle sue agende e i suoi progetti futuri.
Prima di tutto dando visibilità anagrafica ai tanti ‘spettri’ che si aggirano nella menta affaticata e ‘malata’ ( a parere di Veronica) affollando tutti gli spazi mediatici della Rete inviando una nostra foto e le nostre generalità riconoscendoci nell’epiteto o anche al posto del nome ,la scritta:farabutto esibita con orgoglio e vanto. . Una sorta di movimento di opposizione cresciuto dentro a quello che il leader considera il principale soggetto di opposizione con un profilo, non solo fisiognomico, ma sociale, culturale e politico di questa popolazione.
Si accettano i giovani,gli adulti e di mezza età e..anche ‘anziani’ coetanei del premier.Donne e uomini da soli, in coppia o in compagnia.Anche intere famiglie uniti da un comune obiettivo: la libertà di informazione e di azione e espressione privata e pubblica senza censure. “Esuli” dai partiti di opposizione istituzionale in cui faticano riconoscersi e di un paese nel quale stentano a sentirsi concittadini.Spaesati .Di incerta identità …a cui B. ha contribuito a dare un nome e un senso.Farabutti. Meglio di “fannulloni”, “coglioni” che in altro occasioni ci si è sentiti sprezzantemente apostrofare.
Con una identità, senza bandiere, senza parole da dire. Senza simboli da esibire e senza riti da celebrare ma una diversità da difendere e costruire: non apparteniamo al gregge belusconiano.

mauro orlando

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