lunedì 3 novembre 2008

Il giorno della grande speranza.




Nel suo discorso introduttivo, simile per certi versi a quello pronunciato ai suoi tempi per Kerry, il cantante ha toccato i temi che più gli stanno a cuore: il significato "tradito" della Promessa americana che risiede nell'opportunità di eguaglianza e giustizia sociale ed economica che ha "dato speranza, forma e significato alle nostre esistenze". Ma anche la distanza, misurata nella sua vita artistica, "fra quella promessa e la realtà". Una distanza che "non è mai stata così grande e dolorosa". Sono certo - ha aggiunto il musicista - che il senatore Obama capisca per primo il costo di quella distanza". Bruce ha anche parlato della "disastrosa amministrazione" precedente che ha fatto dimenticare alle persone quali sono i valori fondanti dell'America e della crisi finanziaria che sta sconvolgendo il mondo. "Il nostro sacro posto dei sogni - ha dichiarato - è stato violato, vandalizzato e lasciato in pezzi. Ha bisogno di essere ricostruito e di essere difeso contro chi l'ha venduto per brama di potere o di denaro". Come conclusione, prima d'intonare la canzone The Rising, Bruce si affida all'auspicio che sia arrivato "il momento di rinascere".





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