giovedì 13 novembre 2008

1968.....Joe Cocker - With a Little Help From My Friends (Woodstock)

Filtriamo i ricordi, conservando quelli che ci hanno colpito o formati.
La chiave dell'oblio consiste nella capacità di filtrare, e poi cancellare selettivamente, ciò che ci ha colpito e non ci è servito per vivere intensamente quel tempo e conservare gelosamente le emozioni, i sentimenti , le passioni e le idee che sono servite a prepararci a vivere il tempo che ci restava e ci resta da vivere. Il che permette di mettere a fuoco 'hic et nunc' ciò che è veramente importante e da conservare e ciò che è comunque stato e che non può e non deve ripetersi.
Non esiste l'eterno ritorno dell'eguale.....chi l'aveva pensato ci ha sbattuto e rimesso la testa!




”La memoria anche solo musicale di quella parte della nostra vita di adolescenti meridionali che guardavano storditi ed ammirati alla 'merica' nei grigi pomerigi strapaesani consumati tra le partite di calcio e le sbronze. Per fortuna che si sentivano voci critiche che ci avvertivono con radicale veemenza del pericolo di avventurarci in esperienze che potevano riservarci brutte incognite o facili vie senza uscita. Parlando in quegli anni del fenomeno alle latitudini italiane, Pier Paolo Pasolini apostrofava con l’abituale radicale lucidità: “A misera borghesia, misere proteste contro la borghesia. I rari beatniks italiani assomigliano molto ai loro padri. Usano il loro stesso linguaggio, hanno la loro stessa innocente grettezza. Hanno l’aria di dover tornare tutti presto a casa, dove curarsi la piccola nevrosi giovanile con altre cure, le solite… L’unico fenomeno beatnik italiano - totalmente negativo - è il teppismo fascista”.
Mentre Fernada Pivano pur invitandoci a sprovincializzarci e a scoprire il meglio della poesia e della letteratura americana,tuttavia scriveva accorta “[…] Il mondo di cui si fanno portavoce Kerouac e gli altri sembra, anche all’inizio, come spesso accade in America, non avere attuato che la parodia della contestazione anarchica e anticonformistica: come se bastassero un pugno o persino una schiera numerosa di vagabondi e suonatori di chitarra, di mistici zen e di diseredati sociali non dico a scuotere, ma anche a far appena sussultare il solido e tetragono assetto sociale americano. Il massimo che si ottenne fu, come è noto, il vecchio scandalo piccolo e medio borghese che in America, oltre che in un nuovo oggetto di consumo commerciale, viene subito inglobato e trasformato non in un elemento di abiura e di vergogna, ma in una sorta di eccentrico e innocuo elemento di décor , in ornamento, vanto e pregio di un corpo sociale che arriva a produrre e a prevedere, nel clima di sfrenata, oppiacea e collettiva libertà formale d’espansione individuale, anche le frange estreme del puramente bizzarro, del semplicemente crazy o funny"

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