venerdì 9 ottobre 2009

Elisir d'amore per ......la "follia" del potere.

La storia in tragica farsa di "uno ,nessuno centomila italiani"..... inconsapevole che nell’Italia di oggi sia impossibile recitare la parte del grande statista ,industriale, artista o intellettuale senza riprodurre in sé e recitare le contraddizioni di un’epoca la quale sperimenta per la prima volta che cosa significa di nuovo una guerra combattuta in nome di opposte nuove o vecchie ideologie, la lotta comunque per il potere tra i partiti, le tentazioni del cesarismo o di nuove forme di autoritarismo economico o mediatico, la tensione crescente tra nuova cultura e tradizione, fra lusso e povertà tra senso comune ,normalità e follia.



.......figura tragica ,perché intimamente lacerata, dell’oggettiva menzogna che è al fondo della sua esistenza doppia...
Egli è l’uomo sceso in politica per una sorta di furba-buonafede con "grandi e nobili idee di sviluppo e di progresso": è l’emissario della Provvidenza nella storia di tutti i tempi e della salvaguardia e del successo e progresso personale a tutti costi, fino a convincersi di essere il portatore della luce che deve dissipare le tenebre del bene e che deve redimere il male ......fino alla 'follia' e alla perdita di sè stesso.
La "discesa in campo" con il senso sacrificale del viaggio non come avvio e senso di un processo conoscitivo- autoconoscitivo ma autodistruttivo per amore del 'potere' da conquistare e consolidare per sè stesso.....Fino a diventare il simbolo non solo della brama di potere, ma anche della sua stessa follia regressiva.
A differenza di Kurt che aveva sfidato la sua stessa anima fino al rischio della sua perdita.Perchè solo in quella solitudine selvaggia, aveva la possibilità di guardare dentro di sé e, perdio(….) era impazzita”….Aveva sussurrato sul suo conto cose che egli ignorava, cose di cui non aveva avuto alcuna idea fino al momento in cui si era consultato con quella immensa solitudine- e quel sussurro aveva esercitato su di lui un fascino irresistibile.........fino alla morte di sè o della comunità democratica che intendeva governare!

"........c'è bisogno di uomini con un senso morale e nello stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere...senza sentimenti.....senza passione....senza giudizio......perchè è il giudizio che ci indebolisce" .







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