mercoledì 7 ottobre 2009

Elisir d'amore per ......la canzone d'amore.

La canzone d'amore è conoscenza, salvezza, potere, abbandono…è uno esercizio spituale,rivoluzionario per natura ma soprattutto è un metodo di liberazione interiore.



Una semplice canzone d'amore.....
è comunque un fatto culturale e politico...una sensazione di infastidita incredulità e rifiuto , ma si avverte anche l’idea consolatoria che in questo momento siamo coetanei e uguali con tutti..il fatto che si vive in una specie di politeismo culturale e democraticismo sentimentale che implica tolleranza verso praticamente tutto e tutti.La perdita di riferimenti momentanei fa sì che anziché uno smarrimento o un rifiuto della realtà si provi una sensazione confortevole e spensierata :ciò che conta ,ossia che piace e che si canta, lo decidiamo e lo riviviamo noi.Si vive nel frammentario nel relativo, nel contingente, con scale dei valori arbitrarie e indiffrenti , non è necessario puntare su un issues troppo impegnative e vincolanti.
Non si fanno storia o sociologia, non è il caso di spiegare le passioni e i sentimenti con le teorie ma si possono seguire vie più immediate e spontanee
Poiché abbiamo perso di vista le scansioni temporali e simboliche, quelle che dividono e dividevano le epoche possiamo indulgere a qualche vezzo della nostalgia ,trattando allo stesso modo i grandi eventi e gli episodi minimi :non una concessione alla facilità dei ricordi e alla sua sostituzione alle sedimentazioni ‘forti’ della memoria.
Le canzoni fanno cantare alcuni momenti della nostra vita sapendo che sono solo”canzonette”
eppure ,attraverso quelle singolari combinazioni di parole e note, può anche scattare nella mente una sequenza di suoni, immagini, senzsazini, sentimenti che ha accompagnato un frammento di vita, la nostra vita.
Nel loro ascolto non ce ne frega niente se "C’è un discrimine assai incerto su ciò che sono le canzoni : specchi o specchietti della realtà sociale e culturale, a loro volta ‘manufatti produttori di cultura e di società".
I percorsi sonno moltelplici e vari,tutti con una logica lineare e significante a suo modo, da Modugno a Mina e Celentano ,atraverso le ideologie spicce o semplificati ,ma accattivanti di Mogol e del primo Battisti, fino alle trasgressive melodie di Vasco o al romanticismo popolare, per concludere con una sorta di pensiero debole, ma moderno e veloce di “Max”pezzali alla grande poesia di De Gregori,Vecchioni,De Andrè e......Gino Paoli.

Nessun commento: