Non pretendo che la gioia non possa accompagnarsi alla bellezza; ma dico che la gioia è uno degli ornamenti più volgari, mentre la malinconia è della bellezza, per così dire, la nobile compagna, al punto che non so concepire un tipo di bellezza che non abbia in sé il dolore.
(Charles Baudelaire, Opere postume)

"L'armonia del cosmo è effetto di tensioni contrastanti, come quella dell'arco e della lira"
Eraclito , citato da Plutarco
Dobbiamo rieducarci alla possibilità di tornare ad “abitare” i luoghi, le persone ,le cose  e i significati dell’esistenza ricercando e vivendo una condizione  che ci permette di sottrarci allo ‘spaesamento’ moderno o tardo-moderno.Riprendere anche la parola che non disconosce il valore simbolico ed evocativo del silenzio. Ritrovare nella complessità  delle nostre vite quotidiane  le modalità “seminaturali” di una comprensione intuitiva , consapevole e inoperosa  dei contesti e dei luoghi della nostra provenienza senza rinunciare necessariamente   alla ricchezza culturale acquisita che abbiamo tradotto nel termine “complessità, “operosità”.
Su questa base  la conoscenza stessa  che si fa sentimento, pensiero e vita assume un’attitudine  attiva e quindi ‘politica’ in cui l’apprendimento stesso e il piacerei esso,  si traduce nella pratica  in una azione intersoggettivamente condivisa  e produttiva  . Esso ci prepara e ci dispone  a prefiguare  una idea di intersoggetività, di comunità, in breve di abitabilità del mondo ,del territorio e degli uomini che in esso viviamo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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