sabato 6 giugno 2009

Elisir d'amore per ........un visionario realista.

“ che fine ha fatto la borghesia?






.....L’idea potrebbe avere un senso oggi se si riuscisse a partire dalla riflessione sull’uso attuale di due parole a lungo dimenticate ed ora addirittura abusate : il termine “liberale” ( e “illiberale”) e il termine “borghesia” in una riunione 'plenaria' della Confindustria. Di fronte al rifiorire scomposto ( e improprio) di questi concetti è parso utile da una parte valutarne la correttezza interpretativa, tenendo conto delle impronte storiche, dall’alttra verificarne la attualità nei caratteri propri del nostro tempo.
In un paese che ha avuto poca borghesia e talvolta una sorta di ceto medio impaurito e disposto a sostenere rassicurazioni politiche illiberali ed aventurose, si profila una nuova borghesia 'berlusconizzata'?
La questione borghese è più antropologica che politica o sociale in quanto nel concetto di borghesia c’è qualcosa che va oltre il sociale e la classe.Oggi la borghesia è uno stato d'animo di un vittoria infelice e impaurita del capitalismo globale che non può essere interpretato da attori tragici ma da commedianti strapaesani e da furbi buffoni.
In platea ,un ceto medio il cui senso non sta nella sua composizione sociale o funzione politica da "coscienza infelice",ma da ruolo di spettatore-naufrago non pagante
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