domenica 14 giugno 2009

Elisir d'amore per .........E N R I C O B E R L I N G U E R

Dopo Berlinguer facciamo fatica a porci domande vincolanti sulle questioni della condotta morale e politica della vita, personale o collettiva chi siano.
L’etica e la politica sono regredite allo stadio di “scienze tristi”, nel migiore dei casi si possono produrre disperse ed aforistiche “meditazioni della vita offesa” o peggio esprimere opinioni sconcertate sulle azioni pubbliche o private di Berlusconi........
"mala tempora cucurrunt!"





“Pensavo a quel palco di luglio, che a Roma ti avevo abbracciato…

Questa mattina che
leggo (male) Eluard proprio
dove dice: “Non verremo alla meta ad uno ad uno, ma andremo a due a due”
e chiamo per nome ragazzi
che non sanno né greco né latino,
ma che me ne importa:
e questa mattina che solo da
ieri ha smesso di piovere e
ho visto mia figlia, ho cantato
due ore a Piacenza e mentre tornavo
pensavo a quel palco di luglio,
che a Roma ti avevo abbracciato;
questa mattina mi sono fatto il conto
di tutti gli amici di tutte
le antiche compagne, le volte
che ho fatto l'amore le
volte che non mi sono
venduto, che ho detto di no
che ho scelto anche male,
la barca più lenta però
dove il vento ti entrava
fin nelle narici: il conto
di quando non si può ascoltare
qualcuno, e ti spacca il cuore
di leggere, vedere, subire
addormentati, paninari annoiati,
schifezze d’uomini senza
sorrisi, sguaiata risata
di questi impotenti meschini
col sesso che ha forma
del loro manubrio di moto e
sogni che il tempo va via:
per un attimo, questa mattina,
Enrico, mi sono sentito così
orgoglioso della mia vita
e così improvvisamente solo”

[Roberto Vecchioni]

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