venerdì 5 settembre 2008

Ancora una scelta......per il Formicoso.

Che non sia "l'inverno del nostro scontento"!




Maria Teresa Iarrobino


"Nella notte puoi vagare da sola, avvertire il freddo umido delle stelle, la mia Irpinia guerriera dove é? Forse dorme o si è fermata sui monti a cercare la luna?
Un tempo la gente d’Irpinia si recava sui monti per sopravvivere alla fame, per lavorare ed elaborava anche strategie di difesa del territorio.
Non si tratta di pura nostalgia o di un legame profondo alla terra, né della rievocazione di un passato e nel contempo non si possono accettare forme di negazione al dramma offertoci dalla fredda genialità di un Decreto approvato in Parlamento che sancisce l’apertura della mega discarica a Pero Spaccone.
Tutto ciò racchiude un’insidia velata: la fine della democrazia e del diritto a manifestare un pensiero divergente.
La folle convinzione di avere trovato la soluzione definitiva al problema dei rifiuti nella nostra Regione, individuando i siti con un decreto e la vigilanza imposta dell’esercito con conseguenze specifiche nefaste, tende a perpetuare e non a modificare radicalmente le sorti del problema.
È un’attenuazione e non una risoluzione e questo è un imbroglio!
Osservando quanto sta accadendo da una parte i media stendono e facilitano una versione dei fatti intesi come oggettivi e consolidano messaggi rassicuranti, dall’altra invece, le organizzazioni sociali e politiche appaiono come coloro che tendono a strumentalizzare il problema rifiuti per la loro propaggine elettorale e in mezzo al guado c’è il rischio della deresponsabilizzazione sociale da parte dei cittadini.
Le cose del mondo permangono nel disordine e si deve forse continuare a giocare fingendo di non vedere…..
Nessuna rosa sarà più benedetta e le ragazze non potranno più bere acqua pura e nel libro sacro non potranno che conservare l’insidia di steli mortali.
Quale lesione dovrà mai patire la terra brusca e solitaria, quale morte vuole trattenere la sua bellezza per condurla negli inferi.
Nemmeno una melagrana nutrita d’inganno restituirà a primavere future la figlia ornata alla madre terra e le argille intrise di zampilli come vene sotterranee saranno prosciugate. (Ricordi il mito di Demetra, la grande divinità dei Greci, dea della madre terra e della figlia Persefone catturata da Ade e condotta negli inferi).
Donne vestite di terra sul Formicoso vi hanno accerchiato inconsapevoli, nel silenzio e nei pensieri di una favola, vogliono uno spirito semplificato e incolto pronto ad abbeverarsi fino alla follia dell’incuria, derubando il senso dell’indocilità segnata dal tempo dell’espatrio e dall’oblio delle faccende umane, nei figli dispersi e mai ritornati ai fuochi di un antico casolare, dove una tradizione ha smarrito il suo percorso".


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