.......La gravità senza peso di cui ho parlato a proposito di Cavalcanti riaffiora nell'epoca di Cervantes e di Shakespeare: è quella speciale connessione tra melanconia e umorismo, che e stata studiata in Saturn and Melancholy da Klibansky, Panofsky, Saxl. Come la melanconia è la tristezza diventata leggera, cosi lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea (quella dimensione della carnalità umana che pur fa grandi Boccaccio e Rabelais) e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono. Melanconia e humour mescolati e inseparabili caratterizzano l'accento del Principe di Danimarca che abbiamo imparato a riconoscere in tutti o quasi i drammi shakespeariani sulle labbra dei tanti avatars del personaggio Amleto. Uno di essi, Jaques in As You Like It, cosi definisce la melanconia (atto IV, scena I):... but it is a melancholy of my own,compounded of many simples, extracted frommany objects, and indeed the sundrycontemplation of my travels, which, byoften rumination, wraps me in a mosthumorous sadness.... è la mia peculiare malinconiacomposta da elementi diversi, quintessenzadi varie sostanze, e più precisamente ditante differenti esperienze di viaggidurante i quali quel perpetuo ruminare miha sprofondato in una capricciosissimatristezza.Non è una melanconia compatta e opaca, dunque, ma un velo di particelle minutissime d'umori e sensazioni, un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose.(Italo Calvino, Lezioni americane)
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....la poesiala musicala democrazial'uomo
la natura
il sentimentoil sognola speranza
la politica
la terra nativa
la terra che ti ospita
la sensualitàla ragionela fedel' amicizia....
e... ognuno può liberamente, a suo piacere, aggiungere il suo personale"elisir".
Massimo Troisi
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