Mercuzio e Nanosecondo, una volta compresa la triste ma autentica nuda essenza dell’esistenza,si rifugiano nel "buen retiro" di S:Maria di Castellabate ad ascoltare il mare che gioca con la luce del tramonto e parlano .....parlano....parlano fino allo sfinimento e poi
proseguendo il cammino decidono " cavalieri dalla triste figura "con aria picaresca di arrivare ad un minino di decisione filosofica per una convenienza di un’accettazione della vita nella sua intera totalità, arrivando
ad intendere la vita come casualità - leggerezza perché per caso si nasce, per caso si nasce proprio qui e per puro caso viviamo - che va non solo accettata, ma amata in ogni sua sfaccettatura.Uno dei due ogni tanto da segni di impaziente assenza .... Si fermano a meditare e a volte volgono le spalle al tramonto quasi a p cercare nella natura generosa ancora qualche spiraglio di futuro.
Uno propone l’eterno divenire di Nietzsche o l'altro rileggendo "l'Infinito ricorda “il brutto poter/ che ascoso a comun danno impera” e arrivano a concludere che sono solo diversi i
nomi da dare al dolore, quello stesso dolore consustanziale alla vita che, nella nostra
interpretazione, è la base di partenza della aspirazione teoretico-filosofica dei due . Tuttavia, i due stanchi e annoiati interlocutori non occasionali ammetteranno giocoforza di amare a tal punto questa vita e questa esistenza da
trovarle mille modi per renderla e vederla più bella e piacevole : il ridere, la danza, la
poesia, ecc., cioè le maschere e le illusioni, altri nomi ed altre sfaccettature per dare al corso
della vita seguente al riconoscimento della nuda verità un’accezione positivo-edonistica-creativa.
Mercuzio , il guitto-filosofo che rasenta e impersona 'donec ac cadaver'pericolosamente il ciglio del “niente” e del dolore e della morte , in compagnia di Nanosecondo , il profeta della risata, della danza e della leggerezza , del “SI” alla vita con ironia e sarcasmo mediterraneo e pungente dell'eterno 'Pulecenelle' ?
nomi da dare al dolore, quello stesso dolore consustanziale alla vita che, nella nostra
interpretazione, è la base di partenza della aspirazione teoretico-filosofica dei due . Tuttavia, i due stanchi e annoiati interlocutori non occasionali ammetteranno giocoforza di amare a tal punto questa vita e questa esistenza da
trovarle mille modi per renderla e vederla più bella e piacevole : il ridere, la danza, la
poesia, ecc., cioè le maschere e le illusioni, altri nomi ed altre sfaccettature per dare al corso
della vita seguente al riconoscimento della nuda verità un’accezione positivo-edonistica-creativa.
Mercuzio , il guitto-filosofo che rasenta e impersona 'donec ac cadaver'pericolosamente il ciglio del “niente” e del dolore e della morte , in compagnia di Nanosecondo , il profeta della risata, della danza e della leggerezza , del “SI” alla vita con ironia e sarcasmo mediterraneo e pungente dell'eterno 'Pulecenelle' ?
Arriva la " bresciana " Edda e automaticamente cambiano discorsi e ammettano che la vita non è "un suegno" ma un gioco di parole e uno scherzo.........naturalmente .E allora tutti a casa a mangiare "calamari e ceci con peperoncino " segno "dell'eterno ritorno dell'eguale"........
1 commento:
Carissimo Mercurzio,
ma come te lo devo addì … se guardi il mare per una giornate intera ti doveva passare tutta sta tristezza da filosofo … e così ti sarebbe venuta la giusta e leggera ispirazione.
Ma tu ti fai pigliare dai 30.000 libri che hai letto ….. e ti perdi la meraviglia dei Paguri e per giunta a fine giornata viene pure la luna storta?
Sai Mercù , mo tu sei un Angelo ma l’uomo è come il Paguro. Il Paguro è l’unico appartenente alla classe dei malacrostacei che non possiede un suo carapace e per proteggersi l’addome molle è costretto ad utilizzare altre conchiglie che trova vuote. Anche gli uomini si comportano così. Si mettono i vestiti degli altri , maschere e ogni volta credono di essere altro, ma sempre Paguri sono.
Il problema è che loro sono molto più antichi degli umani stanno li da milioni d’anni a differenza di noi ed hanno capito come funziona il mondo molto meglio di noi.
Loro stanno a divertirsi sugli scogli da tempo remoti. Loro passano il tempo a giocare con il mare aspettano l’onda per ritirarsi nel guscio e quando c’è la risacca riescono. Vivono da millenni cosi, pare che si divertono un mondo ad aspettare l’onda. Vivono un po’ come l’uomo, ai confini di questo mondo incantato …..
Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno. E' come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. ……….. (da Oceano Mare di A.Baricco )
Sembra che vivono anche loro un po’ come gli umani. In verità mi è venuto un dubbio, ma dopo essere stato per mesi a vivere vicino al mare, come hai fatto a non divertirti con le onde anche tu? Ed ora come fai a dire che la vita è una causalità, proprio tu che sei un angelo ?
Noi non nasciamo per caso ma perché abbiamo deciso di nascere, e non solo, ma ci scegliamo pure i genitori e tu te li sei scelti bene facevano i panettieri.
Figurati avevi il pane e gli amici. Questa è poesia e danza. E’ su queste cose che l’uomo deve costruire una nuova “strategia d’amore”.
Ecco il alla fine quella sera mi sono innamorato del “Calamaro con i ceci ed il peperoncino” .
Ecco penso che torni in vita , insomma se decidi di buttarti giù per terra e rinascere come uomo invece del filosofo perché non fai il cuoco?
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