domenica 14 marzo 2010

Elisir d'amore per ......l'amore.

Dopo una serata di poesia e musica ad un Concerto a Milano di Roberto Vecchioni..... nell' Incantus delle melodie della nostra vita .....le nostre parole si presentano con la loro funzione vera nei versi lirici di Saffo ,nelle note leggere di Chopin e nelle pesantezze logiche di un possibile commento.....

A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
Saffo



Mai come oggi la poesia desidera essere “recitabile e leggibile”, ovvero anche divulgabile e quindi nel recupero della sua essenza "ludica" come nella leggerezza dei giochi d'amore.
La poesia è morta solo nella testa dei critici letterari di professioneche hanno dissipato i propri poeti nella selva di poeti, nessuno sa più dove siano.
Perché sarebbe morta ? Estinzione o assassinio? Se fosse per estinzione, Il Postmoderno ( la causa di tutte le cause) diventerebbe un motivo consolatorio.Ma noi sappiamo che è per assassainio.
Questo paese , il nostro paese, , rimuovendo di fatto la poesia come forza spirituale del senso, perde assieme il suo principio e senso di realtà, esprime quello che sta diventando: la palude di un regime mentale del superfluo,della fiction...del volgare.....
Riporporre oggi il falso problema "poesia non poesia" andrebbe letto nella sua reale finalità di mettere in testa una paura vera del bello e dell'autentico.
Una considerazione selvaggia, nuda, serissima.
Non dobbiamo solo preoccuparci delle sorti della poesia, bisogna provare terrore per la china volgare e cinica delle nostre menti e dei nostri cuori.

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