sabato 12 dicembre 2009

Elisir d'amore per ........la vita-per-la-morte.

" I libri sulla morte hanno arricchito il mio vocabolario, ma non il mio coraggio” Montaigne



La morte improvvisa e tragica di un amico ripropone alla mia mente un esercizio sul problema della morte e l'angoscia e la puara per essa.
La morte è la maggiore angoscia, e al tempo stesso ,la rappresentazione centrale dell’angoscia.
.... è l’inconoscibile assoluto, in quanto nega l’essenza stessa delle essere pensante, di modo che pensare alla morte è come pensare il nulla e non pensare a nulla è dunque non pensare......
......La morte uccide il pensiero, e solo nell’angoscia l’uomo realizza la sua morte...
......La morte è inconcepibile,refrattaria al pensiero e tuttavia irrecusabile e innegabile.....
.....Anche nell’angoscia,anche attraverso l’angoscia, la morte resta impensabile .Aver vissuto l’angoscia non permette di pensarla come un fatto posibile e reale.....ma come dover pensare al nulla finale e al nulla iniziale....
......Il nulla ha sfidato il pensiero occidentale.....
....“non sarebbe opportuno cercare di individuare il confine in cui la vita tocca la morte ,o meglio in cui la vita e la morte si intersecano, piuttosto che affannarci intorno al pensiero della morte ? “ (Eraclito o la tragedia antica, o Rilke)
Unica certaezza, speranza,auspicio è che l'uomo... è l’essere che sa la propria morte :la porta dentro di sé come un germoglio,una paura, una angoscia ,un vizio o ....una liberazione o conclusione di una vita conclusa e felice......

uno zibaldone di considerazioni non sempre corrette sul tema della morte e non sulla esperienza del morire che non ci è dato raccontare....
mauro orlando

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