Si apre oggi a Trento ormai per la terza volta un festival dell'economia."E' un festival dedicato interamente alla scienza astratta dell'economia, che coinvolge una città intera e che vede la presenza di economisti da tutto il mondo che intervengono sui temi più disparati" .
Il tema è "Mercato e democrazia"
"Il fatto che esistano al mondo mercati senza democrazia - scrive Tito Boeri professore di economia e organizzatore del Festival - e che il mercato pulluli di organizzazioni non democratiche non significa che un’economia di mercato possa sopravvivere a lungo senza democrazia. La crescita economica, misurata nell’arco di decenni, sembra essere più forte nei regimi democratici che in quelli totalitari. Questi ultimi comportano maggiori fluttuazioni nel corso del tempo nei grandi aggregati economici (reddito, consumi, investimenti). E i regimi democratici, in genere, generano minori disparità di reddito delle dittature, ci consegnano società meno diseguali. Tutto questo permette che ci sia maggiore consenso attorno all’operato dei mercati.
La democrazia serve alla sopravvivenza di un’economia di mercato perché porta alla creazione di istituzioni che difendono i mercati dai suoi nemici e che rimediano ai fallimenti dei mercati. Senza queste istituzioni, sistemi di leggi, apparati chiamati ad applicarle, autorità di regolazione dei mercati, chi ha maggiore potere economico riuscirebbe a soffocare la concorrenza. Ha sempre la voglia matta di farlo e può trovare insospettabili alleati che lo sostengano nella sua azione di soffocamento dei mercati, magari tra le stesse organizzazioni dei lavoratori. Senza sistemi di protezione sociale adeguati, ad esempio, è difficile che il mercato trovi molti sostenitori, si creano margini di consenso per politici che chiedono di imporre dazi e tariffe. Difendono i monopoli ma possono essere ascoltati da lavoratori in ansia per un posto di lavoro minacciato dalla concorrenza internazionale"
"Il fatto che esistano al mondo mercati senza democrazia - scrive Tito Boeri professore di economia e organizzatore del Festival - e che il mercato pulluli di organizzazioni non democratiche non significa che un’economia di mercato possa sopravvivere a lungo senza democrazia. La crescita economica, misurata nell’arco di decenni, sembra essere più forte nei regimi democratici che in quelli totalitari. Questi ultimi comportano maggiori fluttuazioni nel corso del tempo nei grandi aggregati economici (reddito, consumi, investimenti). E i regimi democratici, in genere, generano minori disparità di reddito delle dittature, ci consegnano società meno diseguali. Tutto questo permette che ci sia maggiore consenso attorno all’operato dei mercati.
La democrazia serve alla sopravvivenza di un’economia di mercato perché porta alla creazione di istituzioni che difendono i mercati dai suoi nemici e che rimediano ai fallimenti dei mercati. Senza queste istituzioni, sistemi di leggi, apparati chiamati ad applicarle, autorità di regolazione dei mercati, chi ha maggiore potere economico riuscirebbe a soffocare la concorrenza. Ha sempre la voglia matta di farlo e può trovare insospettabili alleati che lo sostengano nella sua azione di soffocamento dei mercati, magari tra le stesse organizzazioni dei lavoratori. Senza sistemi di protezione sociale adeguati, ad esempio, è difficile che il mercato trovi molti sostenitori, si creano margini di consenso per politici che chiedono di imporre dazi e tariffe. Difendono i monopoli ma possono essere ascoltati da lavoratori in ansia per un posto di lavoro minacciato dalla concorrenza internazionale"
1 commento:
Ti ringrazio per il passaggio, molto gradito e anche molto generoso nella valutazione, dalla mia "stanza".
Nel bene e nel male ho da anni un vizio di forma: ascoltare il cuore. A volte la mente urla, ma basta farla mettere ... in fila!
Permettimi un abbraccio
laura valsecchi
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