sabato 10 maggio 2008

Un libro è sempre un amico



" Nelle "origini del totalitarismo Hannah Harendt scriveva : "Capire significa guardare in faccia la realtà con attenzione senza idee preconcette, e all'occorrenza opporle resistenza qualunque sia o sia potuta essere quella realtà".Parlava dell'antisemitismo e della sua possibilità di trasformarsi in razzismo e xenofobia.
Ma come è possibile confondere una cultura politica con una semplice e insidiosa ideologia regressiva?
Come è possibile boicottare una espressione culturale di un qualsivoglia scrittore in nome di una presunta cultura di parte? "Un libro è un amico.Come tutti gli amici può non piacerci, può infastidirci o magari tenerci compagnia quando siamo in solitudine" (T. B. Jelloun)
Io non amo e diffido non solo chi pensa alla politica culturale rozzamente"bruciando libri" ma anche chi boicotta gli scrittori a un Salone del libro.
Sono i libri comunque e sempre gli strumenti per la chiarezza ,la resistenza e il dialogo franco ed aperto:Letti ,amati,criticati,discussi ma "nella nobiltà della creazione" e nel picere di condividerli comunque.

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