lunedì 21 giugno 2010

Elisir d'amore per ......Cairano 7x 2010

......dietro le quinte ...1



Cairano ci ha ancora una volta accolto con un tempo che comunemente si può definire inclemente perché come le ‘cose preziose” come la “alètheia” ama nascondersi e provocarci nelle pigrizie e nelle abitudini distratte e superficiali per scoprirla nella sua profonda bellezza. Ci chiede di “camminare con gli occhi ben aperti “ delle fotografie di Guido Giannini che dal bar di Cairano fanno da sfondo e da scena al teatro della quotidianità e dell’assurdo paesano , come palestra e palcoscenico di “solitudini” distratte ,non ben curate ed esibite sotto la regia smagata, cinica e beffarda della maschera di “angiolino” barista tuttofare e dispensatore a piene mani di filosofemi e ‘luoghi comuni’ che fanno fatica a diventare pensieri ed idee ma che stabilisce e gestisce tempi e canovacci delle comparse senza tempo della compagnia di giro abitudinaria che frequenta il suo Bar…. e fa fatica a sintonizzarsi con questi occasionali e esuberanti ospiti….. Alla buon ora ci siamo ritrovati ….’alieni’ autoconvocati stelvio,adelelmo ,guido ed io in un ‘simposio’ estemporaneo e non programmato a cercare “le parole che non hanno ritorno”….”in un giorno frainteso” a rievocare un improbabile e onirico “borgo delle tre case bianche…sei falde rosse di tetto a capanna, cariche di cielo di speranze profonde,dodici facciate tante finestre …..tra tutta una serie di immagini ‘liriche’ in un biancoenero luminosissimo di cose e persone che non passano inosservate in una Napoli apparentemente nascosta dove “la sua bellezza non è un falso ma un vuoto….un vuoto chiamato bello che ognuno riempie di se stesso”. E la mia insistenza a sentire pronunciare la parola-chiave che desse senso e rappresentazione a questo “vuoto” cosi esposto e ostentato e individuare il ‘daimon’ vitale e nascosto che traspariva nelle viscere profonde di ogni immagine sfacciatamente bella ed evocativa negli occhi provocanti di una “zingarella” e dalle spalle parlanti di vecchio suonatore e postatore seduto di spalle sulla sua vecchia e malandata fisarmonica .Ma questa parola stenta ad arrivare dallo stesso guido mentre mi fingo distratto in attesa di un lapsus ,un indizio …una sbadataggine rivelatrice…..poi abbiamo trasferite le nostre parole ,domande,discorsi nello spazio della chiesa di S. Leone dove pasquale innarella spiegava ai suoi neofiti-allievi il cuore universale e musicale del ‘blues’ che giganteggia su tutti gli altri linguaggi musicali classsici, moderni o locali come “la pizzica”……prima imparare a suonare una “strumento perbene” stabiliere armonia tra la mente e lo strumento e infine esprimere il proprio “io” musicale nel rapporto con il ritmo, la melodia e l’armonia…….una koinè originale ed autentica per poter vivere e frequentare la musica jazz come fatto non solo culturale ma esistenziale con “una testa che ti fuma”……curiosità.ascolto, discrezione e autenticità soprattutto questo è il senso e le attese che vengono offerte a Cairano 7x alle menti aperte ed ai cuori desideranti degli ospiti di Cairano e si spera anche in futuro dei suoi abitanti abituali…….

mercuzio


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