domenica 13 giugno 2010

Elisir d'amore per .......Cairano 7x 2010




L’UMANESIMO SUL METEORITE

ARMIN

Perché facciamo Cairano7x? Per procurare e procurarci qualche attimo di bene. Prima ancora che un modo per illustrare concretamente come si può portare gente in un piccolo paese attraverso un’offerta culturale di qualità, a noi interessa costruire una macchina per la lietezza. Quando dico noi mi riferisco agli amici della Comunità Provvisoria, il gruppo che cura tutta la manifestazione. Un gruppo che unisce diverse irpinie, sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista culturale. Tutti insieme da mesi a organizzare un avvenimento che è anche un grande esercizio di democrazia. Io sono il direttore artistico, ma in realtà ogni scelta è stata discussa in tante affollate assemblee. Cairano7x comincia molto prima e finisce molto dopo della settimana in programma. E mai come in questo caso si può dire che il tutto è superiore alla somma delle parti.
L’occidente è dominato da passioni fredde e l’Irpinia da questo punto di vista è un luogo d’avanguardia. Non stiamo peggio che altrove, semplicemente siamo meticolosi e assidui nel racconto dei nostri mali al punto che tutta la vita delle comunità è percepita come una sorta di calvario diluito.
Cairano 7x è un’idea semplice, ma molto ambiziosa: pensiamo che da qualche parte si deve far strada un nuovo umanesimo e pensiamo che le montagne siano il posto giusto. Chiamiamo questo umanesimo paesologia, una disciplina che guarda ai paesi come sono e come possono diventare piuttosto che pensare a come erano, attività tipica dei paesanologi.
Viviamo in un momento di passaggio senza la percezione che questo passaggio possa portarci in un tempo migliore. Il nostro è un tempo autistico e senza speranza, in cui la giostra del consumare e produrre lascia pochi margini alla cura dello spirito. Ma non bisogna mai fare l’errore di portare il broncio al proprio tempo. Il dolore, se proprio è inevitabile, deve essere un dolore che obietta, che combatte. E la nostra è proprio una serena obiezione all’esistente. Vogliamo prenderci cura di noi stessi, leggere, parlare, ascoltare, passeggiare, sentire buona musica, scolpire, fotografare, scrivere. Vogliamo prenderci cura dei nostri luoghi, guardarli con attenzione e portare altre persone a guardarli con attenzione.
I nostri paesi sono amministrati dalla rassegnazione e si continuano ad attendere da fuori cose che forse in essi già ci sono. Abbiamo la grande cornice del silenzio, abbiamo l’aria buona dell’altura. Sono necessarie premesse per una buona vita dello spirito. Poi magari verrà anche quello che si chiama sviluppo.
A noi per adesso basta raccogliere chi si muove su una linea di fervore, chi crede all’ebbrezza più che al denaro. Tutti gli ospiti verranno a titolo gratuito. Cairano7x è molto più che un festival, è la vita che prende un’altra forma, è la giornata che fila lontana dai soliti impicci, in un clima di cordialità e di generosità (anche il cibo sarà un dono preparato con cura dai migliori cuochi irpini).
Avremo gente da ogni dove, ma non consumeremo spettacoli che vengono da fuori, non saremo quelli che allestiscono i palchi per gli altri. L’Irpinia e le sue energie più vive saranno sempre al centro della scena. Non spetta a me citare i tanti ospiti presenti e il loro valore. Non abbiamo invitato le persone seguendo il criterio della fama, ma quello della stima e dell’affetto. Una settimana per ammirare chi è rimasto qui e chi viene da lontano. In questo caso non saranno persone che vengono per il matrimonio di un cugino o per far prendere aria alla casa. Sono persone che credono a noi e al nostro lavoro.
In altri posti ci sarebbe già una grande fierezza per tutto questo, avremmo ricevuto tanti incoraggiamenti. Qui il vento rimane leggermente contrario ed è il vento che nel giavellotto consente all’attrezzo di andare più lontano. L’importante è che sia poderosa la spallata.
In Irpinia e nel sud in genere viviamo un momento dal punto di vista culturale che è assai interessante. Il nord è fermo, dalle grandi capitali europee non spira alcun vento. E allora ogni luogo può essere centro. E allora un piccolo paese può farsi luogo in cui si producono idee e visioni del mondo. Questo è lo spirito di Cairano 7x. Non siamo accaniti al contingente ma è chiaro che il nostro lavoro è anche un modo per sollecitare politiche per le zone interne e montuose. Oggi la politica è tutta costruita come se il mondo fosse fatto solo di città e pianure. Chiaramente il fulcro di queste politiche non può che essere di tipo ambientalista. Oggi le zone di montagna sono zone tristi, sono luoghi concepiti per passarci una giornata, tipo pasquetta o ferragosto, e non per costruire una società fondata su nuove visioni. Il legame degli uomini col mondo si è rotto. Se c’è un luogo dove si può provare a ricostruirlo è proprio nella montagna. Cairano7x da questo punto di vista è una prova di fiducia. Siamo convinti che in pochi anni quello che adesso sembra utopia diventerà senso comune. I posti del mondo più avanzati saranno quelli dove le persone stanno distribuite in piccoli aggregati. L’importante è che non siamo amministrati con una logica vecchia: chiedere briciole e aspettare che arrivino senza credere alle proprie possibilità. Questo schema non funziona più. Oggi quello che conta è immaginare nuove comunità, che vadano oltre il profilo dei singoli campanili e dei singoli comuni che andrebbero brutalmente aboliti. In provincia di Avellino non hanno senso centoventi municipi, ne basterebbero venti. Venti comuni in cui l’attività agricola e quella culturale siano intimamente congiunte. Il computer e del pero selvatico, da qui bisogna ripartire. Leggere un libro e potare un albero, questi sono gesti importanti, gesti che vanno congiunti in un’alleanza che non c’è mai stata, un’alleanza che nascerà a Cairano.

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