venerdì 19 febbraio 2010

Elisir d'amore per ........la "squola dei clowns"

di Nanosecondo

Come ho già ricordato in altre occasioni il nome Clown deriva dall’inglese “colono” (lo zotico . l’inurbano, insomma il contadino). La sua storia si perde nella notte dei tempi.
In un viaggio che ho fatto in Egitto nel 2000 a.c., su un isoletta nel lago di Assuan, ho incontrato un Deo, si chiamava NanoBes. Figuratevi anche lui aveva uno strano arnese e mi dissi: “bella la tua moto del tempo … ma la mia è più potente” l’ho rincontrato un sacco di volte anche qui in giro per l’irpinia.
Teneva un garages del tempio di Philae
A Grottaminarda nel primo seminario di paesologgia vi ho parlato di “infiniti spazi” poetici e di immaginifici spazi dell’anima nel momento che ci si guarda a specchio negli occhi, o come fa Franco in giro per i paesi, guardando semplicemente un cane, una panchina, un vecchio e semmai parlando con loro nel tentativo di “fuga” da un vuoto e solitudine infinita, ma come anche si può osservare la realtà e vedere tante altre cose immaginifiche.
Ora io sto vedendo al confine con tra oriente ed occidente, tra Campania, Puglia e Basilicata, si li proprio vicino a Cairano, una possibilità di “esplorare” un mondo da un punto di vista diverso: con gli occhi del clown all’interno del proprio contesto sociale e rurale............


di mercuzio
........Anche il nostro "clown" …scoperto ’in interiore homini’ una volta individuato la sua autentica identità sarà come all’inizio costretto a porsi le domande classiche della filosofia : chi sono ,dove sono e chi sono gli altri e che senso voglio dare alla mia vita presente e futura.Le risposte non saranno facili e definitive . ‘Rinascere’ dopo le peregrinazioni o emigrazioni letterarie nelle corti e nei teatri di tutto il mondo non è scontato e il "ritorno" nei "piccoli paesi" degli appennini del mondo può alleviare o rimediare alla nostalgia e riproporre lo stesso affascinante viaggio che la "paesologia" letteraria cerca di delineare e definire ma anche spingerci verso possibili delusioni e ulteriori esperienze di solitudine estetizzante e cinica o di autosufficienza appartata e antipolitica. Si sa dopo tutto il percorso del pensiero filosofico e letterario del nostro occidente che l'identità autentica scaturita dalla domanda primaria del "conosci te stesso"e “racconta il tuo io” è una premessa gratificante e indispensabile ma non definitiva e bastevole. Si sa anche che la conoscenza sociologica, antropologica e culturale del territorio su cui si intende restare , ritornare e operare (civiltà contadina o urbana ) e il suo sapere accumulato letterariamente e storicamente possono essere utili e nobili strumenti ma anche spingerci nei vecchi e chiusi labirinti del sapere come liberazione sociale o incentivo al potere personale o agli abusati .Si può anche finire a ricoprire in patria e nel mondo ruoli e “clichè” professionali anche con compiti di protagonismo culturale e riscatto sociale .Il vero problema in ultima analisi resta il senso che si vuol dare a questo ritorno identitario e clownesco nella realtà dei "piccoli paesi"dell'abbandono (economico ,sociale e psicologico),dei “terremoti” interiori con ferite profonde e mai rimarginate, delle solitudini doloranti e silenziosi delle emarginazioni storico-politiche, delle quotidianità ipocondriache,ciniche o rancorose e quant’altro Franco ci racconta meravigliosamente. Prima di una “squola” bisognerebbe fare una opera di “descolarizzazione” di tutti i clichè e le ‘maschere’ che la storia della clowneria ha accumulato e imposto, con croste ossificate e grumi gelatinosi, allo spirito leggero,ridente e danzante che Nietzsche aveva individuato nella categoria del “dionisiaco” non come stato mentale e conoscitivo ma come stato emozionale e sapienziale. E poi , solamente poi, cominciare a ragionare del come questo “clown” rinato si ripresenta nei bar, nella case contadine, nelle piazze ,nella varie ‘chiese’, musei ecc. e allora come saggiamente dicevano i nostri pratici antenati latini “ rem tene , verba sequentur”……conosci il senso delle cose da fare …. gli argomenti e i comportamenti verranno……

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