domenica 14 febbraio 2010

Elisir d'amore per .......il carnevale di MONTEMARANO ( AV)

....il carnevale di Montemarano non è solo la riproposizione permissiva in epoca cristiana dello scontro tra dionisiaco e apollineo..........la musica e il rito si ritrovano in una forma di riproposizione simbolica,rituale e mitica della passione calda e 'umana,troppo umana' contrapposta a una razionalità presente, superficiale ,caotica e fredda



L’incanto e il trascinamento del ritmo nella sua eterna e sfrenata ripetizione non è un modello teorico e mentale , ma piuttosto una sfida o una prova a vivere fuori dal disegno tracciato dall’idea di progresso all’infinito o di una quotidianeità sconcertante e superficiale. E quando lo sguardo rivolto al futuro , al sogno e alle passioni si riduce, forte nasce da un lato l’ insistenza sul presente, ben rappresentato dal battito ritmato dei piedi …su questa terribile terra, quando un’altra non è promessa, dall’altro il bisogno di tornare indietro, al passato anzi a quel primitivo ritmo del corpo che, custodendo la prima origine del tempo, apre la speranza di un altro futuro.
In questa operazione regressiva,dionisica,infantile, dove nella regressione c’è anche il valore positivo della possibilità di una rifondazione del mondo, prepotenti si fanno avanti quelle domande che non chiedono la soluzione dei problemi ma la loro vivibilità, perché l'impotenza ola sfiducia neppure avvertita come tale, ha già bruciato tutto lo spazio dell’attesa di una possibile o dovuta risposta. E perciò nella cadenza del ritmo più primitivo si rivive, nel ventre della folla, quella prima esperienza nel ventre materno come preaparazione ad una nuova vita non solo auspicata ma necessaria.........

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