martedì 9 febbraio 2010

Elisir d'amore per ........la "Sicilia e......ccctania"

.....due modi "paesologici" di raccontare e cantare una terra di nascita.....

di Luca Sessa

Cccatania è un posto bellissimo. È una città dove vivrei. Ha tutto. Luna-park. Ha curiosità, germe di nuovo, sapere, raffinatezza di secoli e millenni, trascorsi nel crogiolo ardente dell’Etna. Ha vulcano. Dentro e fuori. Ha generosità, ha gente che non si risparmia. Ha eterodossia e gran conformismo. Ha panorami e lacerazioni. Ha germe, virus. Ha poesia emopoietica del reale. Ha rughe scavate e pelle liscia morena. Ha l’antico che ci vive. Ha irrefrenabile indomabile impeto e pia innocente moderazione. Ha la lentezza e il vortice del magma, simile a quello che ho vissuto. Ha il vento, e un blu del mare sempre diverso alle diverse ore. Un riconforto. La costa lavica vi ci affonda.

Cccatania è una vita che si muove, un ciclo vitale rappresentato, non consente fotografie, solo fotogrammi. Il signore che, baffetto fino e occhiali scuri, passa la mattina seduto di lato sulla sedia dell’atelier a piano terra del sarto, lato ombra. Il volto scavato del pescatore che grida per vendere i suoi pesci nello splendido mercato all’antica marina. Il tramonto rosa dietro l’etna fra palme. La signora araba con bambino che parla affianco a me mentre musica indiana allieta. La protervia di chi, dentro il club selecto, esclude chi sta fuori. La squisitezza nei particolari, anche ordinando una granita. È un moto permanente mentre si sta fermi, in cima ad accumulato palpabile o immateriale. È incanto duro.

È una città in degrado e sana, corrosiva e salubre.

È una città industriale, ma quando torni a casa sfrecciando in moto sul lungomare ti coglie improvviso un profumo di fico.

È una città di avanguardie, ma è tanta rappresentazione di storia e bellezza sedimentate.

Solo Napoli e la Sicilia radunano la raffinatezza di contaminazioni millenarie. In entrambi i casi vissute sotto la potenza e l’incertezza di un vulcano. Cccatania è un posto dove è sorta molta modernità, ma è un posto molto antico, come è facile dire dalla quantità di costumi a slip e acconciature maschili, dai modi visibili, dalla piazza di Zafferana Etnea piena di innocenza la sera, dalla fauna e stelle marine giusto sotto la costa, dalla fiorita retorica degli abitanti di classe alta, dalle facce e voci degli altri, quelli di classe bassa, da questa stessa bipartizione.

Cccatania è un posto di gente schietta o barocca, o che riesce ad essere schietta anche fra le forme elevate a fine ultimo. È un posto di gente moderata, timorata. Non è un posto di assassini, sebbene qualcuno ci muoia davvero de vez en cuando.

Cccatania è un posto pieno zeppo di energia. I locals dicono che è effetto del magnetismo del vulcano, che accelera i metabolismi. Sarà anche per questo allora che ci si abboffa tanto, che i banconi dei bar-rosticceria-pasticceria-caffetteria-gelateria sono sempre così strabordanti di offerta sempre fresca, recién hecha. Come Napoli o la zona Flegrea, Cccatania ha energia da vendere che invece regala o brucia, rapida. Al mercato del pesce la compravi a blocchi interi, gratis.

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