mercoledì 22 novembre 2017


eventi...non forme 

 le storie individuali....non solo la Storia universale....seguono un andamento nè lineare nè ciclico e circolare...seguono un tempo e uno spazio imprevedibile e provvisorio.Le nostre storie personali e comuni sono segnate da svolte e cambiamenti repentini e non prevedibili e programmabili nè teologicamente...nè filosoficamente...nè scientificamente.Noi viviamo nel dilemma esistenziale "forma-evento"...nella necessità mentale di prevedere e definire una "forma" e la concretezza materiale di vivere un " evento".Le nostre storie individuali e comunitarie nei paesi e nelle città sono comunque condizionate da svolte repentine...cambiamenti non programmabili...pieghe imponderabili...vie tortuose e complesse da quando la storia stessa della modernità si è smascherata del suo ottimismo di " magnificenza e progressività" e ha alimentato nuove paure di apocalissi laiche e monoteistiche con promesse di salvezze eterne e postumane.Oggi non ci resta che affrontare gli " eventi" nella loro variabile e complessa concretezza....unici...diversi...allergici ai domini..aĺle definizioni...alle forme universali e necessari.Un evento è un evento...è ciò che avviene...accade non all'interno di un piano prestabilito...prepensato...predeterminato.E' un accadimento non prevedibile e non programmabile ma vivibile nella sua potenzialità attiva.Importante è vivere un qualsiasi evento della nostra vita....individuale o comunitaria...sapendo che sono gli eventi a scandire la storia e a segnare le storie...a dischiudere le epoche e a far accadere i fatti Importante la consapevolezza e la volontà di stare negli eventi come soggetti storici e finiti come appartenenti riflessivi...consapevoli ed attivi degli stessi eventi.È l' evento che si approria ed approva le azioni dei singoli e non viceversa....L' esperienza paesologica è un " evento" possibile che ha scelto di definirsi in un determinato contesto territoriale e all' interno di un sapere che si riconosce " arreso" rispetto a tutte le " forme" di sapere forte ...aggressivo e finalizzato al riscatto e al potere....un sapere che non ha la pretesa di cambiare definitivamente il mondo ma di vivere il cambiamento nel suo farsi " evento" concreto e vivo e con il pericolo e possibilità di cambiare noi stessi nel cambiamento .Ripartire dalla terra e le sue bellezze è una scelta prioritaria con la convinzione di rivoluzionare lo sguardo e le proprie sensibilita percettive ed emotive individuale rivalutando anche il " munus-dono" della comunità e della comunicazione.La lingua del nostro comunicare è la lingua della "poiesis" che usa le parole profonde ....autentiche e non superficialo della comunicazione moderna... mauro orlando

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