......la paesologia
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...intende parlare di una sua intuizione cognitiva e una percezione attiva.....l'idea secondo cui "la politica" non va pensata solo come un oggetto da portare a realizzazione e neanche come una "tèkne" come mezzo....ma una comunità provvisoria da costruire.Non 'è un fine da portare a termine ...un "outopos-non luogo" da raggiungere...ma è l'agire politico stesso ad essere in sè il fine della propria ed altrui vita.Il pensiero dunque non deve dettare le regole alla "vita activa"...errore in cui è caduto Platone e lo stesso Marx.Importante comunque non solo come esercizio del "logos" come atletica agonistica del sapere-potere ma l'esercizio esistenziale e comunitario di un "sapere arreso" che contamini inevitabilmente la vita-in-comune......
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