.......Primavera è nell'aria
e per li campi esulta
sì che a mirarla intenerisce il core.........
Leopardi
La primavera di Vivaldi
Aeneadum genetrix, hominum divomque voluptas,
alma Venus, caeli subter labentia signa
quae mare navigerum, quae terras frugiferentis
concelebras, per te quoniam genus omne animantum
concipitur visitque exortum lumina solis:
te, dea, te fugiunt venti, te nubila caeli
adventumque tuum, tibi suavis daedala tellus
summittit flores, tibi rident aequora ponti
placatumque nitet diffuso lumine caelum.
Nam simul ac species patefactast verna diei
et reserata viget genitabilis aura favoni,
aeriae primum volucris te, diva, tuumque
significant initum perculsae corda tua vi.
Genitrice degli Eneadi, voluttà degli uomini e degli dei,
Venere datrice di vita, che sotto i corsi celesti degli astri
dovunque ravvivi della tua presenza il mare percorso dalle navi,
le terre fertili di messi, poiché grazie a te ogni specie vivente
è concepita e, nata, vede la luce del sole,
te, o dea, fuggono te i venti, te le nuvole del cielo,
e il tuo arrivo; l'operosa terra fa spuntare per te
soavi fiori, a te sorridono le distese del mare
e il cielo rasserenato splende di una luce diffusa.
Infatti non appena si svela lo spettacolo del giorno primaverile,
e, sprigionato, si ravviva il soffio dello Zefiro fecondatore,
gli uccelli dell'aria annunciano prima te, o dea, e il tuo
arrivo, colpiti nei cuori dalla tua potenza.
Aeneadum genetrix, hominum divomque voluptas,
alma Venus, caeli subter labentia signa
quae mare navigerum, quae terras frugiferentis
concelebras, per te quoniam genus omne animantum
concipitur visitque exortum lumina solis:
te, dea, te fugiunt venti, te nubila caeli
adventumque tuum, tibi suavis daedala tellus
summittit flores, tibi rident aequora ponti
placatumque nitet diffuso lumine caelum.
Nam simul ac species patefactast verna diei
et reserata viget genitabilis aura favoni,
aeriae primum volucris te, diva, tuumque
significant initum perculsae corda tua vi.
Genitrice degli Eneadi, voluttà degli uomini e degli dei,
Venere datrice di vita, che sotto i corsi celesti degli astri
dovunque ravvivi della tua presenza il mare percorso dalle navi,
le terre fertili di messi, poiché grazie a te ogni specie vivente
è concepita e, nata, vede la luce del sole,
te, o dea, fuggono te i venti, te le nuvole del cielo,
e il tuo arrivo; l'operosa terra fa spuntare per te
soavi fiori, a te sorridono le distese del mare
e il cielo rasserenato splende di una luce diffusa.
Infatti non appena si svela lo spettacolo del giorno primaverile,
e, sprigionato, si ravviva il soffio dello Zefiro fecondatore,
gli uccelli dell'aria annunciano prima te, o dea, e il tuo
arrivo, colpiti nei cuori dalla tua potenza.
Lucrezio,De rerum natura ,Inno a Venere.
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