mercoledì 30 luglio 2008

una possibile preghiera.

Se tu mio fratello

Se tu mi rivenissi incontro vivo,
con la mano tesa,
ancora potrei,
di nuovo in uno slancio d'oblio, stringere,
fratello, una mano.

Ma di te, di te più non mi circondano
che sogni, barlumi,
i fuochi senza fuoco del passato.

La memoria non svolge che le immagini
e a me stesso io stesso
non sono già più
che l'annientante nulla del pensiero.


Giuseppe Ungaretti








per il dolore che risiede nell'amore

Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
e gli occhi curiosi
se si potrà contare ancora le onde del mare
o i granelli infiniti di sabbia
e alzare la testa
ancora
no lacrime non fermatevi

fino a domani
sarà stato forse un tuono
che annunciava un imprevisto
temporale d'estate
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
di dolore sottile

di lacrime taciute
nascerà e non avrà paura della notte,

vostro figlio

e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani..

le sue mani
una piena di sogni e di fiabe
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella

o in mare di stelle
ti vedo camminare nell'eterno
allegro e fiducioso come sempre
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti le spalle....
non girare la testa
aspettiamo che ritorni la luce

aspettiamo
di risentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani

(pensando ad anna e laura)

martedì 22 luglio 2008

R.E.M.......Everybody Hurts.

....inseguendo il tour italiano. Dopo il bis tutto esaurito di Verona, si prosegue a Napoli per il 23, a Udine il 24 e Milano 26 luglio ........a settembre 26 a Bologna e il 27 a Torino.

L'Uomo Distrutto

...resta dietro il suo nome e se la gode.Si dispera col sorriso di chi sa che non è vero;ma lo dice, intanto lo dice!When the day is long



I R.E.M sono per noi "la musica rock"! Sono anche il costante e chiaro impegno nel sociale, nella difesa dell'ambiente , e sopratutto in politica.Democratico conseguente e liberale attivo e consapevole, come gli altri componenti del gruppo, il leader Stipe ,non ha perso l'occasione per ribadire il sostegno della band per Obaha alle prossime presidenziali USA per combattere e dimenticare gli anni "terribili" di Bush : " Ogni artista -ribadisce- ha il dovere di raccontare l'epoca in cui vive, abbiamo vissuto otto anni di amministrazione terribile, e abbiamo deciso di sostenere Obama perchè nel suo programma affronta i veri problemi"

Testo:
And the night
The night is yours alone
When you’re sure you’ve had enough
Of this lifeWell hang on
Don’t let yourself go
Everybody cries
And everybody hurts
Sometimes
Sometimes everything is wrong
And it’s time to sing along
When your day is night alone(hold on, hold on)
if you feel like letting go(hold on)
when you think you’ve had too muchof this lifewell hang on
Everybody hurts
Take comfort in your friends
Everybody hurts
Don’t throw your hand
Oh noDon’t throw your hand
If you feel like you’re alone
No, no, no,you’re not aloneif
you’re on your ownin this life
the days and nights are longwhen
you think you’ve had too muchof this lifeto hang on
Well everybody hurts sometimes
Everybody cries
And everybody hurts sometimes
Hold on-
Traduzione
-Quando il giorno è lungo
E la notte
La notte è solo tua
Quando sei sicuro di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Beh, aspetta un attimo
Non lasciarti andare
Tutti piangono
E tutti soffrono
A volte
Qualche volta tutto è sbagliato
Ed è tempo di cantare insieme
Quando il tuo giorno è una notte solitaria(tieni duro, tieni duro)
Se senti di non farcela più(tieni duro)
Quando pensi di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Beh, aspetta un attimo
Tutti soffrono
Cerca conforto nei tuoi amici
Tutti soffrono
Non arrenderti
Oh no
Non arrenderti
Se hai la sensazione di essere solo
No, no, no,
Non sei solo
Se stai sulle tue
In questa vita
I giorni e le notti sono lunghe
Quando pensi di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Per aspettare
Beh, tutti soffrono a volte
Tutti piangono
tutti soffrono a volte
Tieni duro


....e ancora

lunedì 21 luglio 2008

L'irpinia della politica e della poesia.


"Guardala , la terra è più tenera
del cielo.
Non restare tutta la vita
Con le unghia conficcate
Nella tua anima o in quella degli altri.
Porta il tuo paese in testa come si porta
l’immagine dell’amata."

.
Alcune considerazioni dalla lontana Lombardia sulle ultime vicende e gli umori positivi e negativi che toccano l’Irpinia.
Primo quadro :la politica. Leggendo via internet la stampa locale mi sembra di assistere ad una vecchia e logora "commedia dell’arte e di giro" già varie volte vista e recitata in provincia e dintorni.Cambiano le situazioni e i palcoscenici ma gli attori e gli argomenti sono sempre gli stessi! Ma come sappiamo la storia di fatti "tragici" non si ripete mai allo stesso modo ....le loro repliche purtroppo possono ripetersi solo in modo farsesco. Si usano parole grosse e tanti aggettivi ‘qualificativi’ solo perchè non si possono esprimere fatti ma opinioni strumentali parziali e di parte. Si è parlato niente meno che di "epurazioni etniche", di discriminazioni degli ex comunisti con aggettivi magniloquenti e datati continuando a costruire "labirinti mentali" fatti di paralogismi e antinomie come unico retaggio delle nostre classiche radici greco-mediterranee... "
La sostanza è che per alcune persone la storia non cambia mai e si mette in campo una psicologia da guerra fredda "ad usum delphini" abituata a cogliere complotti, discriminazioni unicamente per difendere se stessi e le proprie funzioni inamovibili a gestire la cosa pubblica e il proprio potere personale. Questo rispetta tragicamente le convinzioni che la lotta politica è sempre fatto esclusivo che riguarda le ristrette ,castali ed autoreferenziali cerchie dei sedicenti "gruppi dirigenti" e di tanti,’vari ed eventuali’ questuanti e figure di seconda fila.. In questo secondo canovaccio ben consolidato e verificato è' possibile anche richiamarsi ma con dovuta distinzione alla "sorte cinica e bara" di qualche 'amico-nemico’ ma solo in modo strumentale e interessato a giustificare o denunciare un "vero e/o presunto torto subito. E lo si fà in nome del "radicamento" delle identità e di gloriose stagioni pregresse e mai dico mai ( nel profondo delle proprie inossidabili coscienze adamantine e incontaminate) pensando alle proprie responsabilità per una situazione politica così deteriorata,conflittuale e tragicamente compromessa. Si ha la pretesa di costruire "partiti nuovi" con le vecchie masserizie ideologiche riproponendo i vecchi giochini del ‘politichese’ e le furbate di sempre. Si parla dei gruppi dirigenti nazionali liberamente scelti e consapevolmente votato da milioni di italiani con la leggerezza e la arroganza della cultura delle vecchie camarille abusate già nei partiti della "Prima Repubblica" in tutte le sue declinazioni o analisi logiche e psicologiche.Ma non era proprio questo costume che bisognava dismettere anche e sopratutto in Irpinia o in Campania ? Ed io spero proprio che se non altro con queste scelte nazionali o provinciali si possa cogliere l'occasione di fare definitivamente piazza pulita di questo modo logoro e datato di pensare e fare politica. Abbiamo bisogno di nuovi attori oltre che di nuove commedie da recitare anche in Irpinia .Attori che sappiano distinguere e rispettare i veri e autentici "vecchi attori" imparando dalle loro qualità e non dai loro difetti. Attori sopratutto che non siano solo anagraficamente giovani ma che sappiano maturare con intelligenza, modestia ed orgoglio e distinguersi per linguaggi, psicologie e comportamenti adeguati. Ma primaditutto scelti per capacità di leggere le realtà sociali e territoriali. Ma sopratutto per la capacità di dare risposte ai tanti problemi insoluti e deteriorati anche per responsabilità di questi "soliti noti". Secondo quadro: poesia e letteratura. Un’altra Irpinia ci viene raccontata da Franco Arminio nel suo libro "Vento forte tra Lacedonia e candela", edita da Laterza.E questa Irpinia noi consigliamo, con orgoglio e riconoscimento, di conoscere ai nostri amici gardesani. L'amore per la propria terra di nascita si carica dell’incontro con persone "arcaiche" ma reali e di tutti i profumi, i suoni, le parole e i sapori che si sono assimilati e fatti "carne e sangue" nei primi anni della nostra esperienza "calda", sensitiva ed affettiva della nostra infanzia. Poi come è naturale per tutti noi , subentra necessariamente l’età delll'intelletto e della ragione con il compito di scemare e di ordinare con "freddezza" sentimenti e pensieri da riporre e ordinare negli armadi dei nostri ricordi e catalogare le esperienze belle o brutte a futura memoria per i vari ed eventuali "inverni del nostro scontento" della nostra avanzata età. Questo delizioso,leggero e profondo libro mi ha dato conforto e stimolo per continuare a sperare e ad impegnarmi per il futuro prossimo.In questo libro ho rivisto tutte le persone e i luoghi non solo della memoria ma della vita .Ma soprattutto ho conosciuto ,letterariamente per ora, una persona vera( un irpino vero, senza incorrere in classificazioni xenofobe!) che è un tutt’uno con la nostra deliziosa, semplice ,laboriosa e antica terra d'Irpinia. Fatto che per me rappresenta l'unico criterio estetico perchè si possa parlare o praticare la letteratura in tutte le sue forme espressive ma soprattutto si possa riproporre alle nuove generazioni uno stimolo e una testimonianza di vita mentale, sociale e politica ,soprattutto
Mauro Orlando
www.mauroorlando.it

sabato 19 luglio 2008

...mai dimenticare Borsellino !

.....ma sopratutto le sue parole , il suo lavoro e la richiesta civile per una doverosa "resistenza costituzionale".
Il suo eroismo non sta nella sua morte ma nella sua vita.




Le caratteristiche della caparbietà, dell'allegria e della passione per il suo lavoro fanno di Borsellino una persona speciale, un esempio, capace di trasmettere dei valori positivi per le generazioni future. La triste tragedia del suo assassinio, come quella dell'amico e collega Giovanni Falcone, non va dimenticata per il semplice fatto che deve ancora essere raggiunto l'obiettivo di una vita: sconfiggere la mafia.

"Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. »
(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989)

venerdì 18 luglio 2008

....alla ricerca delle nostre radici.

A Melpignano ( Le)
Anche quest'anno un appuntamento da non perdere....per tutti gli amanti della musica delle nostre profonde radici mediterranee.



La pizzica, o, nella sua forma più tradizionale pizzica pizzica, è una danza tradizionale del Salento, sebbene fosse originariamente diffusa in tutta la Puglia e nella Basilicata orientale.
Fa parte della grande famiglia delle
tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse fin dall'antichità in tutta l'Italia meridionale.
" con origine non s'intende un divenire del già nato, bensì un divenire e un trapassare di ciò che nasce. L'origine sta nel fiume del divenire come un vortice e trascina dentro la propria ritmica il materiale della nascita " H. Arendt.


Notte della Taranta 2008 Edizione 11 - Melpignano(Le) 23 Agosto
NewsItalia 16/07/2008
La Notte della Taranta era già nella serie A dei festival musicali italiani quando, poche settimane fa, è stata promossa in quella calcistica insieme alla squadra del lecce di cui è lo sponsor principale. In 10 anni dal '98 ad oggi ha portato la pizzica salentina non solo sulle più importanti platee nazionali, ma anche all'estero, persino in Cina. L'Edizione numero 11 è stata presentata in una conferenza...
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Tag : Italia, Lecce
Notte della Taranta 2008 - Ediz. 11 - Melpignano 23 Agosto - Casa Vacanze Otranto

.Marilyn.......era rimasta solo la "Bellezza"


MARILYN VISTA DA PIERPAOLO PASOLINI

Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza, e tu,
povera sorellina minore,
quella che corre dietro ai fratelli piu' grandi,
e ride e piange con loro, per imitarli,
e si mette addosso le loro sciarpette,
tocca non vista i loro libri,i loro coltellini,
tu sorellina piu' piccola,
quella bellezza l’avevi addosso umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non hai mai saputo di averla,
perche' altrimenti non sarebbe stata bellezza
Spari', come un pulviscolo d’oro.
Il mondo te l’ha insegnata.
Cosi' la tua bellezza divenne sua.
Dello stupido mondo antico
e del feroce mondo futuro
era rimasta una bellezza che non si vergognava
di alludere ai piccoli seni di sorellina,
al piccolo ventre cosi' facilmente nudo.
E per questo era bellezza, la stessa
che hanno le dolci mendicanti di colore,
le zingare, le figlie dei commercianti
vincitrici ai concorsi a Miami o a Roma
Spari', come una colombella d’oro.
Il mondo te l’ha insegnato,
e cosi' la tua bellezza non fu piu' bellezza.
Ma tu continuavi ad esser bambina,
sciocca come l’antichita', crudele come il futuro,
e fra te e la tua bellezza posseduta dal potere
si mise tutta la stupidita' e la crudelta' del presente
te la portavi sempre dietro come un sorriso tra le lacrime
impudica per passivita', indecente per obbedienza.
Spari' come una bianca ombra d’oro.
La tua bellezza sopravvissuta del mondo antico,
richiesta dal mondo futuro, posseduta
dal mondo presente, divenne cosi' un male.
Ora i fratelli maggiori finalmente si voltano,
smettono per un momento i loro maledetti giochi,
escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: “E' possibile che Marilyn,
la piccola Marilyn ci abbia indicato la strada?”
Ora sei tu, la prima, tu la sorella piu' piccola, quella
che non conta nulla, poverina, col suo sorriso,
sei tu la prima oltre le porte del mondo
abbandonato al suo destino di morte.





MILAN: una clinica di riabilitazione calcistica!

Con spirito autentico di un"avversario naturale", interista consapevole,attivo e sitematico, mi è molto piaciuto un contributo di un "milanista non pentito", Luca Mastrantoni sul Riformista del 16 giugno 2008.
Ne riporto con spirito volutamente fazioso e gaudente alcune parti significative ed approvate:
" ....Con Ronaldinho possono esser cinque i passi indietro del Milan, ormai lontano parente della "squadra perfetta " di Sacchhi, dalla quasi invincibile armata di Capello, dalla giosa macchina da guerra del primo Ancelotti. Il Milan, oggi, oscilla di esser una squadra di beach volley da erba, sorta di allegro Porto Ticinese, o polista Atletico Ambrognho, che ti fa godere con gli occhi ma venire il latte alle ginocchia , e l'essere la squadra a 11 di Villa Speranza ACR- associazione calcistica di riabilitazione. Per disintossicarsi, rimotivarsi, dimagrire. Dove ti pagano, e tanto, per venire ricoverato. L'acqisto del "bis-cotto" Ronaldinho ...tradisce il sogno di eterna giovinezza del Cavaliere. La tecica tricologica del riporto e l'elogio della follia rubato ad Erasmo.Per questo dico un grazie al Presidente. Non lo doveva fare. Con Ronaldinho emerge tutto il suo spirito paternalistico. Amante delle belle donne e dei bei giocatori, ma con un debole per i figliol prodighi- il ritorno di tanti allenatori, di Sheva, etc..- è geneticamente predisposto a vendere sogni, più che solide realtà. L'acquisto di Ronaldihno corona questa china che ha preso il Milan berlusconiano. Presidente a cui ,da milanisti, non si può non essere grati fino all'ultimo del proprio midollo calcistico ( nè bisogna fare i moralisti anti-milionari che gridano vergogna per i 20 milioni (???) che Berlusconi sborsa per un giocatore).
Ma proprio perchè il sistema nervoso rimane buono, non si può non avvertire una certa fitta di dolore all'idea che il Milan 2008-2009 costretto ad inseguire uno scudetto che non è più nel dna di molti giocatori e a farsi il mazzo in un Europa minore ma non meno dura, si riveli squadra di giocolieri travestita da giocatori......"

mercoledì 16 luglio 2008

Una speranza .....per Eluana......

..come per la figlia di Giairo"

" mai chiudere la porta della vita ...il mistero ci sfugge"


La riflessione del Cardinale Tettamanzi che ha suscitato i soliti e indecorosi schiamazzi dei "teocon" pretaporter ,trascinati dall'"ateo devoto" e "comunista non pentito" Ferrara e dai "guastatori del "Foglio".Interpellato come credente, come cittadino, ma sopratutto come Vescovo di Milano e della terra in cui abita Eluana.la sua storia è una sfida per la libertà di tutti.


Caso Englaro: la riflessione di D. Tettamanzi
Articolo di Dionigi Tettamanzi (”Avvenire”, 12.07.08): tettamanzi.pdf

Tom Waits: l'america di carta vetra e "maudit"

"...And now the sun's coming up,
I'm riding with Lady Luck,
Freeway cars and trucks,
Stars beginning to fade
And I lead the parade
Just a-wishing
I'd stayed a little longer,
Oh, Lord, let me tell you
That the feeling's getting stronger..."


"E ora il sole sta sorgendo
Io sto viaggiando con
Donna Fortuna,
utostrade macchine e camions,
Le stelle iniziano a scomparire
E io guido questa parata
Sperando soltanto
D'esser rimasto più a lungo,
Oh, Dio, lasciamelo dire,
Questa sensazione si fa più forte..."


(Tom Waits, Ol' 55)


Le voci, come insegna Virginia Woolf, possono far impazzire.
Alcune - quelle stridule, vanesie, acidule - ti fanno venir voglia di scappare.
Altre - quelle morbide, profonde, vellutate - ti portano in mondi lontani, facendoti respirare a pieni polmoni l'aria nuova che tanto bramavi.

La voce di Tom Waits ti fa respirare le atmosfere fumose di quei club in cui il pianoforte era a disposizione dei presenti, ti porta nella nebbia che c'e' a volte a Torino e che scende sul Po come una benedizione avvolgendo i lampioni in coperte di velluto, ti fa pensare che tutto è perduto ma poi - con il colpo di coda che solo i grandi sanno dare - arriva una sola, limpida nota.. e tu torni a sperare.
Tom Waits in questi giorni in Cocerto in Italia con tre date a Milano a partire da domani " con la sua voce di carta vetrata e quell'humour "maudit" che vi stende con il suo swing" in un tour "luccicante e doloroso".
A parte le parole di elogio e di attesa : bisogna esserci!

.....purchè non sia una "nostra ossessione" !





L'ossessione di Luigi XIV
Alexander Stille, la Repubblica, 14-07-2008


Che peso dare all’ultima tornata di scandali, un turbine di intercettazioni, voci, pettegolezzi piccanti? Sarebbe facile liquidarli come giornalismo scandalistico, sensazionalismo o una questione di stile e buon gusto: Sabina Guzzanti ha esagerato con quell’appellativo riferito alla Carfagna? Per Berlusconi non è che gossip e spazzatura. Però spulciando con attenzione il caos di rivelazioni e frammenti di informazioni e intercettazioni, si scopre tutta una serie di problematiche fondamentali, identificative dell’Italia di oggi, che riguardano lo stato di diritto, la responsabilità del potere. Ma anche gli infiniti conflitti di interesse creati dalla presenza di Berlusconi in politica, e il quadro della vita politica nazionale di un grande paese ridotta ad estensione del potere personale di un singolo individuo. In un editoriale stranamente rivelatore, Vittorio Feltri, direttore di Libero, ha scritto: «Silvio non aver paura, anche il duce ci dava con le donne, abbiamo bisogno di un premier, non di un frate». In realtà le troppo generose elargizioni in potere e in denaro alla famiglia di Claretta Petacci preoccuparono molti fascisti e non vennero rese pubbliche, esempio perfetto dell’arbitrarietà e della assenza di responsabilità vigenti sotto una dittatura personale. (per leggere l'intero articolo cliccare sul titolo)

lunedì 14 luglio 2008

ancora ......Stato e Chiesa

I nuovi rapporti tra Stato e chiesa ( leggi tutto)

"A leggere, più a freddo, i commenti del giorno dopo, sembra proprio che l´effetto, ancora una volta, sia stato raggiunto. Con il duplice, studiatissimo bacio deposto sull´anello di Benedetto XVI all´inizio e alla fine del loro ultimo incontro, Silvio Berlusconi ha fatto ricorso all´immagine di una inattesa sottomissione per lanciare un messaggio inequivocabile: è arrivato, in Italia, il momento di una nuova alleanza fra Chiesa e guida politica del Paese. Il gesto, al posto della parola o del discorso, per trasmettere in modo sintetico e diretto il senso di una scelta. Comunicare è vincere. Poi si ragionerà. La centralità della "questione cattolica" è stata così riproposta con il valore di un annuncio e di un programma. Insieme a tanti altri aspetti del nostro passato, è venuto il momento – questo voleva dire quell´inchino – di mettere da parte anche la difficile e ingombrante laicità che aveva accompagnato finora il nostro cammino repubblicano. Fra i due lati del Tevere può scorrere ormai una nuova acqua......"

Aldo Schiavone

Repubblica, 10 giugno 2008

Camillo Ruini

La Chiesa e le responsabilità per il futuro - Avvenire (Documento PDF)La Chiesa e le responsabilità per il futuro - Avvenire (Documento PDF)

Schiavone: Dio, la Chiesa e la storia - 17-lug-2008

domenica 13 luglio 2008

La satira, la filosofia, la politica e la religione

Il saggio mondo greco ci insegna che le commedie di Aristofane erano importanti ed utili , ma a teatro. Che Socrate preferiva le persone reali,piene di dubbi e piene di contraddizioni agli spettatori gregari, adulatori , superficiali e supponenti. E non amava neanche tanto il suo discepolo Platone che pensava che la "filosofia" dovesse "mettere le braghe" alla "politica" o al mondo. Apprezzava Pericle che non solo pensava alla democrazia ma che la praticava governando e riqualificando la "pòlis" ma sopratutto coinvolgendo attivamente e consapevolmente i suoi concittadini. Amava i poeti lirici nelle loro 'eterie' o 'thiasi' e i poeti tragici che ricordavano e rappresntavano "religiosamente" e con intensità catartica i sentimenti, le paure, i sogni degli spettatori-cittadini. Rispettavano e onoravano i sommi "sacerdoti" che si limitavano nei riti a creare o ristabilire un rapporto diretto ,corretto , speciale,di gratitudine e di grazie con le divinità ctonie senza discriminare le divinità straniere!
Come cambiano i tempi! E non sempre nella chiarezza e nella semplificazione.



"La satira è una ridicolizzazione , la demistificazione di una statua in posa carsmatica. Non funzione- cioè non fa ridere- se il comico non riconosce al potente da dissacrare la sua reale sacralità......non si crea satira se non "amando-odiando" il politco da fare a pezzi. I riti carnascialeschi rovesciano il mondo mettendo alla berlina i potenti, facendone la caricatura, con pupazzi ridicoli e dondolanti sui carri.Poi gli scostumati sudditi una volta che si sono sfogati,arriva la lunga quarantena quaresimale nella quale tutto rientra nella spietata normalità del vivere quotidino. La risata che scaturisce dalla satira non è altro che una ruffianeria travestita da ironia nei confronti del potere.....
Negli ultimi tempi assistiamo al fenomeno di comici che che non vogliono sottostare alla schiavitù del "format" satirico, che li costringe appunto ad un rapporto ambiguo con il potente. Un bravo comico che frequenta la satira politica sa benissimo che per far ridere deve comunque nutrire rispetto per l'autorità e riconoscere come carismatico l'obiettivo degli strali. E quando fa del tutto per sottrarsi a questo gioco, alla tacita complicità con chi si vuole ridicolizzare, scivola fatalmente verso l'invettiva, che è un genere di retorica diversa, di natura epigrammatica, aggressiva e rancorosa. Si rinuncia alla comicità per lavarsi l'anima, e si lascia spazio all'insulto senza più mediazioni comiche"
Vincenzo Cerami

COMPLICE LA MUSICA.

Ci sono personaggi che, con il proprio carisma e con la propria vitalità, riescono a segnare le epoche. Riescono a catalizzare i destini delle persone che le circondano, a generare connessioni e collaborazioni, a costruire piccoli mondi affettivi e "parentele" che diversamente non sarebbero esistite. Fernanda Pivano, scrittrice, traduttrice, "musa" di intere generazioni, fu la prima a far conoscere agli italiani gli autori della Beat Generation. Nel corso degli anni ha intessuto rapporti di amicizia con i nostri maggiori cantautori, consapevole del fatto che molto spesso la canzone può e sa essere letteratura. Questo libro raccoglie gli incontri più intensi - e spesso imprevisti - che Fernanda Pivano ha vissuto con De André e Vecchioni, Guccini e Capossela, Paolo Conte e Vasco, fino ai più giovani, da Dolcenera a Samuele Bersani. Il racconto della loro musica e della loro storia nello sguardo di una delle maggiori figure della scena culturale nazionale.

Dalla intervista a R. vecchioni.
......che differenza c'è tra poesia e canzone?
"....La poesia sarebbe un'ottima canzone se avesse anche la musica: scherzo ovviamente.
Ci sono tanti mondi poetici che possosno essere espressi: esiste la poesia ed esiste la poetica. E' quasi impossibile dare una definizione di poesia, perchè è un momento magico, quasi un'estasi dell'essere umano. detto questo, c'è la poesia dell'arte e c'è la poesia del creato, della natura. La canzone ha un veicolo semantico che la poesia non ha. e cioè la musica; cantare una mia canzone come la canto io non è come cantarla con la voce di un altro. Credo di non sbagliarmi quando dico che la canzone d'autore è poesia.
E' ridicolo dire che la poesia si scrive di getto, che è momentanea, spontanea, perchè è in realtà la somma di tanti momenti inconsci. "Poeta" è una parola che viene dal greco e significa creatore: puoi creare con i pennelli, con le parole e con la musica.
In realtà per apprendere deve esserci anche qualche cosa di nuovo che non ti aspetti, che non hai mai visto, in quello che leggi, in quello che guardi, in quello che ascolti che ti solleciti la mente e la fantasia.
La storia della canzone è nata insieme a quella della poesia: fin dalla preistoria le due cose erano unite e anche nell'antica Grecia tutte le tragedie avevano parti solo cantate: ci è arrivato pochissimo della usica greca, solo tredici frammenti; è un peccato perchè era molto bella, assomigliava alla musi ca araba di adesso. Io ho riprodotto in musica dei canti di Saffo. La musica greca non utilizzava le ottave, ma due tetracordi: l'esametro che è un ritmo discendente, oppure il giambo che è un ritmo ascendente. I due concetti fondamentali, amore e morte, erano separati dalla metrica: il concetto di tristezza, di dolore, era espresso da un ritmo discendente, tipico delle elegie, invece il concetto di gioia era espresso da un ritmo ascendente.
La canzone dei catautori è praticamente quella che cantava Saffo o quella che cantavano i trovatori all'epoca medioevale.Con la nascita del melodramma si è capito che la musica aveva una strada diversa dalla poesia. La prima grande canzone popolare che ha percorso tutto lo stivale è sata la napoletana La villanella , la dichiarazione d'amore di un giovane alla sua amata.Il cantautore raccoglie le "urgenze" popolari eborghesi e le trasmette....."

sabato 12 luglio 2008

.....ancora "girotondi" !



Il messaggio di Umberto Eco
Questo il messaggio Umberto Eco ha chiesto di leggere, non potendo essere presente, al nostro incontro di giovedì 10 luglio alla Camera del lavoro di Milano.
"Cari Amici, dopo l'esito circense della manifestazione romana, che pure
...

La deriva del talk show
Edmondo Berselli, la Repubblica, 09-07-2008

Lettera a Micromega
Giovanni Bachelet, 07-07-2008

Politica
Il privilegio che fa del leader un sovrano
Ezio Mauro, la Repubblica
Mancava, Silvio Berlusconi, nell´aula di Montecitorio radunata ai suoi ordini, ieri, per votargli l´immunità disegnata su misura per la sua persona, consentendogli di evitare in extremis la sentenza nel processo per corruzione in atti giudiziari in corso...

venerdì 11 luglio 2008

Gli "incipit" dei classici del pensiero.

Giambattista Vico
"PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA"
D'INTORNO ALLA COMUNE NATURA
DELLE NAZIONI
IDEA DELL'OPERA
SPIEGAZIONE DELLA DIPINTURA PROPOSTA AL FRONTISPIZIO
CHE SERVE PER L'INTRODUZIONE DELL'OPERA

Quale Cebete tebano fece delle morali, tale noi qui diamo a vedere una Tavola delle cose civili, la quale serva al leggitore per concepire l'idea di quest'opera avanti di leggerla, e per ridurla più facilmente a memoria, con tal aiuto che gli somministri la fantasia, dopo di averla letta.
La donna con le tempie alate che sovrasta al globo mondano, o sia al mondo della natura, è la metafisica, ché tanto suona il suo nome. Il triangolo luminoso con ivi dentro un occhio veggente egli è Iddio con l'aspetto della sua provvedenza, per lo qual aspetto la metafisica in atto di estatica il contempla sopra l'ordine delle cose naturali, per lo quale finora l'hanno contemplato i filosofi; perch'ella, in quest'opera, più in suso innalzandosi, contempla in Dio il mondo delle menti umane, ch'è 'l mondo metafisico, per dimostrarne la provvedenza nel mondo degli animi umani, ch'è 'l mondo civile, o sia il mondo delle nazioni; il quale, come da suoi elementi, è formato da tutte quelle cose le quali la dipintura qui rappresenta co' geroglifici che spone in mostra al di sotto. Perciò il globo, o sia il mondo fisico ovvero naturale, in una sola parte egli dall'altare vien sostenuto; perché i filosofi, infin ad ora, avendo contemplato la divina provvedenza per lo sol ordine naturale, ne hanno solamente dimostrato una parte, per la quale a Dio, come a Mente signora libera ed assoluta della natura (perocché, col suo eterno consiglio, ci ha dato naturalmente l'essere, e naturalmente lo ci conserva), si danno dagli uomini l'adorazioni co' sagrifici ed altri divini onori; ma nol contemplarono già per la parte ch'era più propia degli uomini, la natura de' quali ha questa principale propietà: d'essere socievoli. Alla qual Iddio provvedendo, ha così ordinate e disposte le cose umane, che gli uomini, caduti dall'intiera giustizia per lo peccato originale, intendendo di fare quasi sempre tutto il diverso e, sovente ancora, tutto il contrario - onde, per servir all'utilità, vivessero in solitudine da fiere bestie, - per quelle stesse loro diverse e contrarie vie, essi dall'utilità medesima sien tratti da uomini a vivere con giustizia e conservarsi in società, e sì a celebrare la loro natura socievole: la quale, nell'opera, si dimostrerà essere la vera civil natura dell'uomo, e sì esservi diritto in natura. La qual condotta della provvedenza divina è una delle cose che principalmente s'occupa questa Scienza di ragionare; ond'ella, per tal aspetto, vien ad essere una teologia civile ragionata della provvedenza divina.......

Provaci ancora .......nanni !



"Che disastro in piazza Navona sporcata la storia dei girotondi"

C'è una sola parola secondo Nanni Moretti per sintetizzare quello che è successo in Piazza Navona: "disastro". Lui che nel 2002 ha guidato i girotondi contro Berlusconi non perdona agli "irresponsabili organizzatori" della manifestazione romana di tre giorni fa di aver "sporcato tutto" e "oscurato con gli interventi di Grillo e della Guzzanti gli obiettivi dell'evento e persino la stagione dei movimenti del 2002, che era un'altra cosa. Noi", spiega il regista del Caimano che ieri a Fiesole riceveva il premio "Maestri del cinema", "facevamo politica e non antipolitica. Eravamo associazioni di persone nate fuori dai partiti che però volevano dare una delega ai partiti della sinistra che erano ancora sotto choc per la sconfitta del maggio 2001. Questa è la verità, anche se di noi alcuni giornali hanno fatto una caricatura, io stesso sono stato rappresentato così e pazienza".
Leggi tutta l'intervista:

giovedì 10 luglio 2008

....un amore profondo e condiviso per la mia Irpinia



L'amore per la propria terra di nascita si carica di tutti i profumi, i suoni, le parole e i sapori che si si sono assimilati nei primi anni della nostra esperienza "calda" sensitiva ed affettiva con le persone e le cose della nostra infanzia. Poi subentra l'intelletto e la ragione a scemare e ad ordinare con "freddezza" riponendo negli armadi dei nostri ricordi le esperienze belle o brutte a futura memoria per gli "inverni del nostro scontento" della nostra avanzata età. Questo delizioso e profondo libro che vi segnalo vi parla di una persona che è un tuttuno con la sua deliziosa e antica terra d'Irpinia.Fatto che per me rappresenta l'unico criterio estetico perchè si possa parlare o praticare la letteratura in tutte le sue forme espressive.

Sto scrivendo immeritatamente del libro di :

Franco Arminio

Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (clicca qui)
Editori Laterza

Giro, girotondo .........cambia il mondo!




Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.

Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
non indicate per loro
una via conosciuta
ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.

Giro giro tondo cambia il mondo.

Non insegnate ai bambini
non divulgate illusioni sociali
non gli riempite il futuro
di vecchi ideali
l'unica cosa sicura è tenerli lontano
dalla nostra cultura.

Non esaltate il talento
che è sempre più spento
non li avviate al bel canto, al teatro
alla danza
ma se proprio volete
raccontategli il sogno di
un'antica speranza.

Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.


Politica
Dialoghiamo "contro".

Dibattito a Milano con Onida e Zagrebelsky
red leg, 07-07-2008

Bonsanti: "Protesta senza la piazza" Dialoghiamo "contro": la giustizia calpestata, i diritti umani violati, l'informazione minacciata, la protesta "rinviata", il rinnovamento tradito. Giovedì 10 luglio, alle 18,45, nella sala Buozzi della Camera del lavoro di Milano, LeG organizza un incontro pubblico dal titoto "Il diritto e la politica" sulla situazione creata dalle iniziative della maggioranza e sulla attuale crisi di democrazia. Al dibattito, coordinato dalla presidente Sandra Bonsanti, partecipano i due presidenti emeriti della Corte Costituzionale Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, che è anche presidente onorario di Libertà e Giustizia e Alessandro Amadori, del consiglio di Presidenza di LeG. Nel corso del dibattito si raccoglieranno le firme per l'appello contro il blocca processi e il lodo Alfano, promosso da 100 costituzionalisti italiani.

mercoledì 9 luglio 2008

Benvenuta Ludovica !!!!!!!!


....non ti abbiamo preparato il migliore dei mondi possibili, ma ti sono dati in dote due meravigliosi genitori, tanti buoni parenti e numerosi e belli amici che cercheranno di renderti in tutti modi e con tutti i mezzi la vita felice!

Due

Quando saremo due,
saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due
come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come i tempi del battito,
i colpi del respiro.

Quando saremo due,
non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.

Quando saremo due,
nessuno sarà uno,uno sarà uguale di nessuno
E l’unità consisterà nel due.

Quando saremo due,
cambierà nome pure l’universo
diventerà diverso.

ERRI DE LUCA



una poesia e una canzone come prime dediche:

........e la "politica"?



Da Piazza S. Giovanni a Piazza Navona:


da una piazza di cittadini liberi, consapevoli, attivi e responsabili a una piazza di spettatatori ossequienti,schierati,passivi e gregari.La tragedia della democrazia italiana ridotta alla solita "commedia all'italiana" e fatta gestire da guitti ,grilli parlanti, nani( le ballerine ,per fortuna,le raccomanda il Cavaliere! ) e narcisi professionali!Mi dispiace per Moni Ovadia, Camilleri, Ravera e i tanti altri partecipanti che hanno prestato la loro faccia civile e la loro passione politica democratica ad una operazione quantomeno incresciosa e scontata.

giovedì 3 luglio 2008

Giustizia :Un problema infinito

Giustizia
Quale giustizia per un paese civile
Elisabetta Rubini *


La strategia del governo Berlusconi in materia di giustizia non manca di coerenza: con la limitazione all’uso delle intercettazioni per alcune tipologie di reati si sottrae uno strumento di indagine particolarmente pregnante, con il provvedimento sulla...

mercoledì 2 luglio 2008

A Roma...... ma per la "Politica"



I Girotondi per la Democrazia non intendono rappresentare la cultura antipolitica, antipartitica, impolitica o apolitica.
I Girotondi per la Democrazia nascono nella società civile e intendono essere di stimolo, di aiuto e di critica alla società politica nelle sue varie articolazioni, partecipano direttamente alla vita politica nazionale aggregando cittadini riflessivi, attivi e responsabili, con manifestazioni di piazza, convegni, assemblee; accettano o creano occasioni di confronto tra cittadini e con rappresentanti politici allo scopo di stimolare la partecipazione e di contribuire a migliorare e qualificare la politica promuovendone il rinnovamento, nei contenuti e nelle forme.
I Girotondi per la Democrazia intendono affrontare in prima istanza i problemi del territorio, in difesa delle istituzioni e non esauriscono comunque la loro funzione nel rapporto e nel confronto con i partiti, neppure nei momenti più importanti della definizione delle rappresentanze istituzionali e dei programmi elettorali a livello locale e\o nazionale; intendono comunque privilegiare il rapporto con i semplici cittadini stimolandone o affiancandone le battaglie "dal basso" , sempre segnatamente al tema dei diritti sopracitati.
Rispetto ad altre associazioni e movimenti storici o recenti, i Girotondi per la Democrazia ritengono che utili rapporti di collaborazione debbano essere istituiti sulle singole iniziative pubbliche e sulle mobilitazioni, riservando ad altre occasioni o contesti più adatti i confronti sulle diverse legittime identità.
Anche se nati nella contingenza e per la difesa dei diritti, in contrapposizione alla politica ed alle azioni dell'attuale governo di centrodestra e pur operando per un suo democratico e partecipato superamento

martedì 1 luglio 2008

NATURA ED ETICA

63° Convegno Nazionale del Centro Studi Filosofici di Gallarate

Sarà dedicato a “Natura ed Etica” e si terrà a Lecce dal 25 al 27 settembre 2008 il 63° Convegno Nazionale del Centro Studi Filosofici di Gallarate.
Il Convegno intende rivedere il concetto di natura, nella prospettiva di una fondazione della vita etica. In questa prospettiva si pone il compito preliminare di riesaminare le formulazioni classiche del concetto di natura ponendosi a mezzo fra la pretesa di definizioni chiuse, spesso formulate secondo moduli di tipo positivistico, e la pretesa contraria di una destrutturazione storicistica e relativistica dell’umano.
Il Convegno intende inoltre considerare in che misura l’evoluzione culturale, con lo sviluppo della potenza artificiale e tecnologica, sia tale da mettere in questione una concezione essenzialistica dell’umano.
Da ultimo il Convegno intende considerare se abbia ancora senso parlare di una visione teleologica della storia e se questa, una volta accertatane la legittimità, non debba fondare una cognizione della natura umana compatibile con la storicità della cultura, ma anche capace di disporsi come regola tutt’altro che astratta rispetto al concreto divenire della vita etica.
Qui il programma e altre info: programma1.pdf