domenica 13 luglio 2008

COMPLICE LA MUSICA.

Ci sono personaggi che, con il proprio carisma e con la propria vitalità, riescono a segnare le epoche. Riescono a catalizzare i destini delle persone che le circondano, a generare connessioni e collaborazioni, a costruire piccoli mondi affettivi e "parentele" che diversamente non sarebbero esistite. Fernanda Pivano, scrittrice, traduttrice, "musa" di intere generazioni, fu la prima a far conoscere agli italiani gli autori della Beat Generation. Nel corso degli anni ha intessuto rapporti di amicizia con i nostri maggiori cantautori, consapevole del fatto che molto spesso la canzone può e sa essere letteratura. Questo libro raccoglie gli incontri più intensi - e spesso imprevisti - che Fernanda Pivano ha vissuto con De André e Vecchioni, Guccini e Capossela, Paolo Conte e Vasco, fino ai più giovani, da Dolcenera a Samuele Bersani. Il racconto della loro musica e della loro storia nello sguardo di una delle maggiori figure della scena culturale nazionale.

Dalla intervista a R. vecchioni.
......che differenza c'è tra poesia e canzone?
"....La poesia sarebbe un'ottima canzone se avesse anche la musica: scherzo ovviamente.
Ci sono tanti mondi poetici che possosno essere espressi: esiste la poesia ed esiste la poetica. E' quasi impossibile dare una definizione di poesia, perchè è un momento magico, quasi un'estasi dell'essere umano. detto questo, c'è la poesia dell'arte e c'è la poesia del creato, della natura. La canzone ha un veicolo semantico che la poesia non ha. e cioè la musica; cantare una mia canzone come la canto io non è come cantarla con la voce di un altro. Credo di non sbagliarmi quando dico che la canzone d'autore è poesia.
E' ridicolo dire che la poesia si scrive di getto, che è momentanea, spontanea, perchè è in realtà la somma di tanti momenti inconsci. "Poeta" è una parola che viene dal greco e significa creatore: puoi creare con i pennelli, con le parole e con la musica.
In realtà per apprendere deve esserci anche qualche cosa di nuovo che non ti aspetti, che non hai mai visto, in quello che leggi, in quello che guardi, in quello che ascolti che ti solleciti la mente e la fantasia.
La storia della canzone è nata insieme a quella della poesia: fin dalla preistoria le due cose erano unite e anche nell'antica Grecia tutte le tragedie avevano parti solo cantate: ci è arrivato pochissimo della usica greca, solo tredici frammenti; è un peccato perchè era molto bella, assomigliava alla musi ca araba di adesso. Io ho riprodotto in musica dei canti di Saffo. La musica greca non utilizzava le ottave, ma due tetracordi: l'esametro che è un ritmo discendente, oppure il giambo che è un ritmo ascendente. I due concetti fondamentali, amore e morte, erano separati dalla metrica: il concetto di tristezza, di dolore, era espresso da un ritmo discendente, tipico delle elegie, invece il concetto di gioia era espresso da un ritmo ascendente.
La canzone dei catautori è praticamente quella che cantava Saffo o quella che cantavano i trovatori all'epoca medioevale.Con la nascita del melodramma si è capito che la musica aveva una strada diversa dalla poesia. La prima grande canzone popolare che ha percorso tutto lo stivale è sata la napoletana La villanella , la dichiarazione d'amore di un giovane alla sua amata.Il cantautore raccoglie le "urgenze" popolari eborghesi e le trasmette....."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come suona un tetracordo?

Alice