lunedì 21 luglio 2008

L'irpinia della politica e della poesia.


"Guardala , la terra è più tenera
del cielo.
Non restare tutta la vita
Con le unghia conficcate
Nella tua anima o in quella degli altri.
Porta il tuo paese in testa come si porta
l’immagine dell’amata."

.
Alcune considerazioni dalla lontana Lombardia sulle ultime vicende e gli umori positivi e negativi che toccano l’Irpinia.
Primo quadro :la politica. Leggendo via internet la stampa locale mi sembra di assistere ad una vecchia e logora "commedia dell’arte e di giro" già varie volte vista e recitata in provincia e dintorni.Cambiano le situazioni e i palcoscenici ma gli attori e gli argomenti sono sempre gli stessi! Ma come sappiamo la storia di fatti "tragici" non si ripete mai allo stesso modo ....le loro repliche purtroppo possono ripetersi solo in modo farsesco. Si usano parole grosse e tanti aggettivi ‘qualificativi’ solo perchè non si possono esprimere fatti ma opinioni strumentali parziali e di parte. Si è parlato niente meno che di "epurazioni etniche", di discriminazioni degli ex comunisti con aggettivi magniloquenti e datati continuando a costruire "labirinti mentali" fatti di paralogismi e antinomie come unico retaggio delle nostre classiche radici greco-mediterranee... "
La sostanza è che per alcune persone la storia non cambia mai e si mette in campo una psicologia da guerra fredda "ad usum delphini" abituata a cogliere complotti, discriminazioni unicamente per difendere se stessi e le proprie funzioni inamovibili a gestire la cosa pubblica e il proprio potere personale. Questo rispetta tragicamente le convinzioni che la lotta politica è sempre fatto esclusivo che riguarda le ristrette ,castali ed autoreferenziali cerchie dei sedicenti "gruppi dirigenti" e di tanti,’vari ed eventuali’ questuanti e figure di seconda fila.. In questo secondo canovaccio ben consolidato e verificato è' possibile anche richiamarsi ma con dovuta distinzione alla "sorte cinica e bara" di qualche 'amico-nemico’ ma solo in modo strumentale e interessato a giustificare o denunciare un "vero e/o presunto torto subito. E lo si fà in nome del "radicamento" delle identità e di gloriose stagioni pregresse e mai dico mai ( nel profondo delle proprie inossidabili coscienze adamantine e incontaminate) pensando alle proprie responsabilità per una situazione politica così deteriorata,conflittuale e tragicamente compromessa. Si ha la pretesa di costruire "partiti nuovi" con le vecchie masserizie ideologiche riproponendo i vecchi giochini del ‘politichese’ e le furbate di sempre. Si parla dei gruppi dirigenti nazionali liberamente scelti e consapevolmente votato da milioni di italiani con la leggerezza e la arroganza della cultura delle vecchie camarille abusate già nei partiti della "Prima Repubblica" in tutte le sue declinazioni o analisi logiche e psicologiche.Ma non era proprio questo costume che bisognava dismettere anche e sopratutto in Irpinia o in Campania ? Ed io spero proprio che se non altro con queste scelte nazionali o provinciali si possa cogliere l'occasione di fare definitivamente piazza pulita di questo modo logoro e datato di pensare e fare politica. Abbiamo bisogno di nuovi attori oltre che di nuove commedie da recitare anche in Irpinia .Attori che sappiano distinguere e rispettare i veri e autentici "vecchi attori" imparando dalle loro qualità e non dai loro difetti. Attori sopratutto che non siano solo anagraficamente giovani ma che sappiano maturare con intelligenza, modestia ed orgoglio e distinguersi per linguaggi, psicologie e comportamenti adeguati. Ma primaditutto scelti per capacità di leggere le realtà sociali e territoriali. Ma sopratutto per la capacità di dare risposte ai tanti problemi insoluti e deteriorati anche per responsabilità di questi "soliti noti". Secondo quadro: poesia e letteratura. Un’altra Irpinia ci viene raccontata da Franco Arminio nel suo libro "Vento forte tra Lacedonia e candela", edita da Laterza.E questa Irpinia noi consigliamo, con orgoglio e riconoscimento, di conoscere ai nostri amici gardesani. L'amore per la propria terra di nascita si carica dell’incontro con persone "arcaiche" ma reali e di tutti i profumi, i suoni, le parole e i sapori che si sono assimilati e fatti "carne e sangue" nei primi anni della nostra esperienza "calda", sensitiva ed affettiva della nostra infanzia. Poi come è naturale per tutti noi , subentra necessariamente l’età delll'intelletto e della ragione con il compito di scemare e di ordinare con "freddezza" sentimenti e pensieri da riporre e ordinare negli armadi dei nostri ricordi e catalogare le esperienze belle o brutte a futura memoria per i vari ed eventuali "inverni del nostro scontento" della nostra avanzata età. Questo delizioso,leggero e profondo libro mi ha dato conforto e stimolo per continuare a sperare e ad impegnarmi per il futuro prossimo.In questo libro ho rivisto tutte le persone e i luoghi non solo della memoria ma della vita .Ma soprattutto ho conosciuto ,letterariamente per ora, una persona vera( un irpino vero, senza incorrere in classificazioni xenofobe!) che è un tutt’uno con la nostra deliziosa, semplice ,laboriosa e antica terra d'Irpinia. Fatto che per me rappresenta l'unico criterio estetico perchè si possa parlare o praticare la letteratura in tutte le sue forme espressive ma soprattutto si possa riproporre alle nuove generazioni uno stimolo e una testimonianza di vita mentale, sociale e politica ,soprattutto
Mauro Orlando
www.mauroorlando.it

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